The Queen in the North- Cap. 2

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Quando entrarono tutti nella grande sala addobbata, con grandi tavolate piene di buonissime pietanze, la leggera tensione che si poteva percepire un momento prima tra i Beirmonth scomparve. Robb fece strada verso la tavolata principale, dove poi si sedettero anche tutti gli altri fratelli. Accanto a Robb si sedette Peter, poichè dovevano cominciare a conoscersi meglio per diventare buoni alleati. Su un altra grande tavola si sedettero Ned, Catelyn, Thremon e Jollein. Quando Jocy si avvicinò alla tavola dove sedevano tutti i giovani figli delle due famiglie, si fermò un istante e guardò il fratello maggiore "Reco troppo disturbo?" Edmund con la sua solita dolcezza guardò Jocy, come pregandola di lasciare perdere il comportamento da stronzo del fratello una volta tanto. Ma in quel momento per Jocy esisteva solo lo smisurato ego di Peter, quello scambio di sguardi di disprezzo sembrò durare una vita. Peter rimase seduto a fissarla senza dire una parola. "Se a Lord Beirmonth reca fastidio la vostra presenza, potete sedere vicino a me" disse Theon in modo malizioso. Theon Greyjoy era totalmente diverso dagli Stark, che a contrario suo non si sarebbero mai permessi di dire una cosa simile a una giovane donna come lei, nonostante i pensieri poco puri fossero simili ai suoi. A dire la verità quello fu il primo momento in cui Jocy si accorse della sua presenza e per la prima volta si chiese perchè fosse a Grande Inverno. Jocy fece un sorriso finto e si avvicinò leggermente a Theon "Neanche se fossi l'ultima donna sulla terra. Sapete, ho rifiutato uomini molto più educati e affascinanti di voi" Theon rise rumorosamente "Neanche se foste l'ultima donna sulla terra? Non credo possiate definirvi "donna" dal momento che sapete combattere e andare a caccia" Peter iniziò a ridere e subito dopo anche suo padre, che venne squadrato da Jollein. Proprio quando Robb stava per alzarsi indignato per prendere le difese della giovane, Jocy fece un sorriso furbo a Theon, che per un attimo ci sperò. Si avvicinò a lui, a qualche centimetro dalla sua faccia. "Credo fermamente che non si possa definire "uomo" un tale che manca di rispetto a una donna, una Lady, credendo di avere non si sa quali pretese su di essa, credendo di poterla trattare come un qualsiasi giocattolo sessuale, come una qualsiasi prostituta!" La sua voce si era fatta così forte che in sala calò il silenzio più totale. "E voi ne sapete qualcosa, non è vero?". Robb non poté fare a meno di lasciarsi andare un accenno di sorriso, così come Ned; di sicuro quella che avevano davanti era la donna più incredibile che avessero mai incontrato.
Theon rimase basito da quella reazione, tanto che non potè fare altro se non rimanere in silenzio con aria di sconfitta. Jocy lasciò perdere quel viscido verme e si guardò intorno, notando che Jon sedeva in un altro tavolo, in fondo alla Grande Sala . "Fatemi indovinare, al bastardo non è concesso sedere con il resto della famiglia" In quel momento Jon alzò lo sguardo e capì che quando Jocy era scesa dalla carrozza non era Robb che stava guardando, ma era davvero lui. Ci fu un rapido scambio di sguardi tra gli Stark, soprattutto tra Ned e Cat. Sapeva che se si fosse azzardata a sedersi sul altro tavolo vicino al misterioso bastardo, sarebbe parsa sfacciata e maleducata agli occhi di tutti e di sicuro Peter e il padre gliel'avrebbero fatta pagare. Così decise di sedersi vicino a Edmund senza dire una parola, proprio di fronte a Peter e al giovane Stark. Robb si concesse qualche attimo per osservarla meglio, scrutò ogni singola parte del suo volto. Le leggere rughe d'espressione sotto gli occhi, le fossette poco pronunciate, i ciuffi di capelli scuri che si lasciava cadere sulle spalle, delle labbra stupende, che parevano essere estremamente morbide. Ma la cosa che più lo colpì erano gli occhi; solo in quel momento si rese conto che non erano del tutto neri, ma avevano delle leggere venature più chiare, di un marrone caldo che al sole donavano un tocco di luce in più al suo sguardo. Quando Jocy iniziò a fissarlo si rese conto che non era solo da qualche istante che stava analizzando il suo aspetto, in modo quasi maniacale. Così quando i loro sguardi si incrociarono, Robb non potè fare a meno di abbassare lo sguardo leggermente imbarazzato. A quella reazione Jocy sorrise, forse perchè nel corso della sua vita aveva conosciuto un numero minimo di uomini che riuscivano ad imbarazzarsi. Il pranzo proseguì tranquillo, ad eccezione di qualche sguardo di odio tra Peter e Jocy. Quando, ormai finito il banchetto, la piccola Arya notò l'arco di Jocy poggiato vicino a lei, balzò giù dalla sua panchina e corse verso il tavolo dei figli maggiori, piombandosi su di lei. "Ma allora è vero! Tu sai cacciare!" Esordì Arya tutta eccitata all'idea che finalmente a Grande Inverno fosse arrivato qualcuno che potesse capirla. Jocy sorrise alla piccola ragazzina "oh certo, e sono anche parecchio brava". Gli occhi di Arya iniziarono a brillare. "Potreste insegnarmi a cacciare magari! So già usare arco e frecce, di questo non dovrete curarvi. Poi mio padre sarà d'accordo e potrò andare anche a caccia con lui e i miei fratelli". Jocy ammirò davvero tanto l'entusiasmo di Arya. "Mi piacerebbe davvero tanto ma..." "Ma non è un'attività adatta a una lady" la interruppe Peter. "Non stavo mica parlando con te" rispose d'impeto Arya, che causò l'espressione divertita di Jocy e quella sconvolta della madre. "Arya, chiedi immediatamente scusa!" La intimò la madre. "No" intervenne Jocy alzandosi con tranquillità. "Dovrebbe essere mio fratello a porgere le sue scuse a Lady Arya Stark di Grande Inverno, figlia del re del Nord Lord Eddard Stark" Peter nel sentire quelle parole si sentì accusato, ma non ribatté poiché sapeva di essere in torto. Arya subito guardò Peter con superiorità per poi andarsene. Così fece anche Jocy, che non avrebbe sopportato di vedere quella faccia odiosa del fratello ancora a lungo.

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