CAPITOLO 3

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Mayra

Paura. Ecco cosa provo in questo momento.
Caleb non si è mai trattenuto dal trattarmi male è per questo che lo evitavo. Ma adesso devo frequentarlo, è diventato il mio fidanzato. Finto in qualche modo, ma devo comunque stargli vicina.
Mi sta salendo la nausea, ho voglia di staccare. Non bastavano solo i miei problemi, no, ma figurati. Finché non muoio qualcuno lassù non è felice!

Entro in classe e inizia la lezione di inglese. A differenza di matematica odio questa materia. Io ci provo a farmela entrare in testa, studio, cerco di memorizzare i termini, ma nulla non ci riesco. In tutte le verifiche arrivo per miracolo al 6 o al 7. Ad essere sincera non proprio per miracolo, ma per Alessia. Lei mi aiuta sempre.
La lezione prosegue tranquilla, anzi no, non è vero, non ho la minima idea di come stia proseguendo la lezione perché sinceramente sono così disinteressata da quello che sta dicendo la prof che non l'ho nemmeno vista in faccia, in questo momento lei potrebbe essere uscita dalla classe e io continuerei a fissare la lavagna dietro alla cattedra annuendo.
Suona la campanella e io mi smaterializzo dalla classe per poi rimaterializzarmi in corridoio. No davvero, sono stata così veloce che non mi ricordo nemmeno di essermi alzata dalla sedia.
Dalla porta della classe escono Alessia e Eleonora che ridono.

"Quando sei uscita dalla classe a quella velocità la professoressa ti ha guardato malissimo" mi dice Eleonora con le lacrime agli occhi.

"O meglio, ha guardato la porta dato che te ne eri già andata" prosegue Alessia.
Ma come sono simpatiche, come se non fossero mai scappate da una lezione! Un giorno farò un video mentre escono dalla classe durante le ore di matematica o scienze, poi vediamo che ride.

"Ma quanto siete spiritose" borbotto alzando gli occhi al cielo.

"Modestamente" risponde Eleonora arricciandosi una ciocca di capelli castani tra le dita e battendo le ciglia attraverso gli occhiali con aria da finta gallina.

In quel momento passa Caleb che si ferma davanti a me. Il mio sorriso scompare e torno apatica. Lo fisso con un sopracciglio inarcato chiedendomi cosa voglia da me.

"Senti Cooper devi passare l'intervallo con me e i miei amici. Se non ci vedono almeno un minimo insieme non ci crederanno e io perderò la scommessa" mi dice diretto. Troppo diretto.
Sento il panico che si espande dallo stomaco fino a gambe e braccia congelandomi sul posto e facendomi venire i brividi. Già ho paura di lui da solo, figuriamoci di tutto il gruppo! Io ne ho 'affrontati' al massimo tre insieme, ma tutti, comprese le cheerleader, non ce la farei, non sono psicologicamente pronta.

"N-non voglio" sussurro terrorizzata.
Mi sento schiacciata nel petto, come se ci fosse un peso che parte dalla bocca dello stomaco fino alla gola.

"Ma guarda un po', non me ne frega un cazzo di quello che vuoi quindi adesso mi segui e stai zitta capito?" Mi prende per i capelli e mi tira facendomi sbattere il braccio contro il muro a cui si è appoggiato.
Ho gli occhi lucidi, ma non per il dolore al braccio, preferirei tagliarmi una gamba piuttosto che sopportare lui e i suoi amici, ho sempre preferito il dolore fisico a quello psicologico perché al primo ci sono abituata, ma loro riescono a trovare il giusto equilibrio tra uno e l'altro. Ho paura.

"Lasciala stare, lei passa l'intervallo con noi" Si intromette Alessia mentre Eleonora si avvicina tendendomi una mano. Poi dovrò spiegargli cosa succede prima che pensino che mi sia presa una cotta per questo scemo.

"No, lei passa l'intervallo con me o non riuscirò a vincere i miei soldi!" Esclama Caleb. Certo che non si fa problemi ad ammettere che sta usando una ragazza per beneficio personale.
Le mie amiche lo guardano male e stanno per ribattere ma poi si bloccano e mi guardano dispiaciute. Non capisco. Mi giro verso Caleb che sta sorridendo e lascia la presa sui miei capelli passando alla manica del mio maglione grigio. Se me lo strappa lo rattoppo con la sua faccia.

Debole (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora