CAPITOLO 4

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Caleb

Prima di andare a casa sua Mayra si ferma in farmacia per prendere dei cerotti e un disinfettante. Passiamo vicino ad una fontanella e si sciacqua via il sangue sul collo, si disinfetta il taglio che ha appena sotto la nuca e poi, dopo averci messo un cerotto, lo copre con i capelli.

Davanti alla porta di casa suona e viene ad aprire una donna sui 35 anni, non molto alta, con capelli castani, occhi scuri e pelle ambrata. Appena la donna vede Mayra la abbraccia forte, poi la guarda preoccupata e le chiede:

"Tesoro tutto bene? Perché sei arrivata prima da scuola? È successo qualcosa?"
Mayra la guarda per qualche secondo poi le sorride e le risponde sicura

"No mamma, tutto bene, ho solo avuto un calo di zuccheri e il mio amico, preoccupato, si è offerto di accompagnarmi a casa per assicurarsi che non mi succeda nulla"
La madre mi guarda e poi mi ringrazia

"Grazie mille per aver aiutato mia figlia, io sono Lauren, sua madre. Comunque sono contenta che tu sia arrivata prima May, una cliente mi ha appena chiamato e devo correre in studio, puoi tenermi i bambini?"

"Va bene mamma, ci vediamo dopo"
Lauren ci saluta e, dopo aver lasciato le chiavi di casa alla figlia, scompare in auto.

"Entriamo?" Mi chiede Mayra non guardandomi.
Annuisco e varchiamo la soglia di casa Cooper. Appena entriamo riesco appena a vedere due ombre lanciarsi contro Mayra che quasi cade.

"Ehi nani andateci piano" li riprende bonariamente.
Davanti a me ci sono due bambini di circa sei o sette anni con gli stessi capelli neri e occhi scuri. Sembrano quasi identici, ma se si osserva bene uno ha la testa più rotonda e gli occhi più grandi dell'altro.

"Caleb, loro sono i miei fratellini David e Matthew" mi indica prima quello con il viso più sottile poi quello con la testolina più rotonda. "Nani, lui è Caleb, un mio amico"
Loro mi guardano incuriositi, poi si guardano con aria complice e mi si buttano addosso, barcollo un po' e poi cado sul divano ridendo.

"Tu sei un amico della nostra tata?" Mi chiede Matthew.

"Beh sì, all'incirca" dico imbarazzato.
Subito mi guardano male.

"Si Nani, è un mio amico" li rassicura Mayra.
La guardo e adesso sembra in altra ragazza. Allegra e protettiva, non sembra più la ragazza taciturna che è a scuola.
"Cosa volete da mangiare piccole pesti?"
I bambini si guardano indecisi poi urlano all'unisono

"Pasta!" "Carne!"
Mayra li squadra per un po' poi dice

"Allora facciamo la pasta e poi, per voi due, cucino anche un petto di pollo, va bene?" I due bambini annuiscono tutti contenti, poi Mayra guarda me "anche tu vuoi il petto di pollo?"

"No grazie, mi basta un po' di pasta" rispondo gentilmente.
Lei mi guarda in modo strano e poi si rivolge ancora ai bambini

"Come la volete la pasta?"

"Sugo!" "Burro!" Rispondono ancora all'unisono.

"Che ne dite del pesto?" Chiede lei
A noi tre si illuminano gli occhi. Vado matto per la pasta al pesto!
Annuiamo subito.
Lei ride guardandoci e poi si dirige in cucina, mentre i bambini prendono delle macchinine per giocare.
Dopo un po' di esitazione deciso di seguire Mayra.

"Hai dei fratelli bellissimi" le dico. Ed è vero. Sinceramente non avevo pensato che lei potesse avere dei fratelli.

"Già, sono i miei amori" mi risponde mentre guarda i bambini dalla porta che si affaccia al soggiorno.
"Peccato debbano avere una sorella come me" sospira dopo.
La guardo. In che senso una sorella come lei? Non faccio in tempo a chiederglielo.

Debole (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora