- Preludio -
Ammasso Locale, complesso Terra 21, anno 5467
Soli. Siamo soli e braccati dai sistemi solari che conosciamo. Il complesso Terra 21 non potrà ospitarci a lungo, oramai.
I Distruttori sono ovunque, implacabili.
È un nome banale quanto eloquente, è la nostra nemesi, la nostra apocalisse. È amaro scoprire di non poter resistere alla loro caparbietà, alla loro furia, che sia usata la diplomazia o la forza.
Mi mancheranno i giardini del complesso Terra 21.
Sono i più verdi della galassia, i più rigogliosi. Molti altri pianeti adatti alla vita organica ormai non possiedono più un'atmosfera con una percentuale accettabile di ossigeno e solo gli insediamenti la mantengono mediante sistemi artificiali, sistemi che però non permettono la vita organica o semplicemente lo sviluppo della flora sulla restante superficie dei pianeti.
Io non vedrò più il mio complesso, il buco nero è ormai prossimo.
Sono in viaggio da pochi anni luce e sulle mie spalle vi è il grave peso della scelta del mio popolo.
È un onere tutt'altro che eroico.
È straziante la decisione che abbiamo dovuto prendere assieme. Ed io ne sarò l'esecutore.
Lo spazio è così immenso e vuoto.
Riesce a sminuire le grandi domande esistenziali. Ce le siamo poste di continuo, abbiamo litigato per le risposte non volendo accettare il caso o la fatalità di una nostra creazione. È difficile credere in qualcosa quando osservi oltre di te il vuoto.
Eppure abbiamo avuto le prove, in qualche modo.
Mi riscuoto dai pensieri, premo alcuni pulsanti sulla console di controllo del veicolo per diminuire la potenza dei propulsori. Un ultimo ritrovato della tecnologia, uno dei beni più preziosi che al mio popolo era rimasto.
Il buco nero è ormai poco distante, presto sarò catturato dalla sua orbita. Allora dovrò mantenere il controllo della navicella per poter attraversarlo all'orizzonte senza che la forza gravitazionale mi annienti assieme alle speranze del mio popolo.
Anni di ricerca confermati. Io non li avevo passati a combattere i Distruttori o a nascondermi da loro, lo confesso. Quando il problema è lontano, lo si ignora. Prima toccò al complesso Terra 54, il fulcro del nostro sistema. I Distruttori comparvero con la loro flotta dalle armi nucleari, non ebbero pietà del pianeta e dei suoi abitanti, della vita organica e inorganica.
E mentre taluni reagivano al problema, io ho ignorato, come molti altri, quanto è accaduto. Ho chiuso gli occhi e distolto, freddamente, lo sguardo.
Ed ora che tocca anche a me questa sorte, ora avrei voluto intervenire prima per aiutare gli altri complessi. Perché nessuno può più aiutarci.
Tra poco entrerò dentro il wormhole.
Anni di ricerca confermati. Gli antichi reperti di una civiltà primordiale sono stati recuperati da un sito archeologico, studiati a lungo dai nostri scienziati.
Le nostre divinità esistono.
I nostri Creatori vivono in un luogo paradisiaco, attraverso la dimensione temporale, e loro sono gli unici in grado di porre fine alle nostre sofferenze.
Sono nervoso.
Non sono mai stato un grande diplomatico, solo un abile pilota e lo dico senza modestia. Ma due di noi potrebbero non sopravvivere attraverso il wormhole. Per questo sono solo.
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Vita Sintetica
Fiksi IlmiahE se il concetto di vita, di spazio e di tempo venisse stravolto? Dove si annida la verità tra etica di vita organica e sintetica? Chi sono i veri mostri?