Capitolo 1

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Mi sto chiedendo davvero come sono finito in questa situazione. Sul serio. Avevo un compito semplice, e mi sono cacciato in questo. Cioè, semplice era il concetto, non metterlo in atto. Intrufolarsi nell'ufficio del preside di nascosto non è semplice, specialmente se il preside in questione è Gerard. Ed è ancora meno semplice se questo (fortunatamente) raro esemplare di Gerard è un cacciatore di lupi mannari terribilmente accanito e psicopatico, forse perfino pure più di Peter. Mi vendicherò, oh si, imbottirò Scott di strozzalupo per avermi affibbiato questo compito. Lo soffocherò e poi farò di quel suo sedere di lupo una pelliccia. Perché sto davvero odiando questa situazione, e il piano iniziale non mi sembra più una colpo di genio come prima. All' inizio sembrava geniale. Scott e Allison tenevano d'occhio Gerard alla partita, mentre io mi intrufolavo nel suo ufficio alla ricerca del ''famoso'' bestiario. Sembrava andasse tutto bene, finché non ho incontrato il primo inconveniente, Lydia.

Stavo correndo verso l'entrata della scuola, quando ho sentito un pianto purtroppo molto familiare, provenire da un'auto blu purtroppo molto familiare. Mi sono avvicinato alla macchina velocemente, un po' perché mi preoccupavo per la ragazza dietro cui sbavo dalla terza elementare, un po' perché, dopotutto, andavo di fretta.

"Ehi Lydia, ciao, io sono Stiles, ti ricordi di me? Sono quello che ti ha portato al ballo la notte in cui sei stata quasi sbranata, e sono anche lo stesso che ti ha ritrovata quando correvi... ehm... nuda dei boschi come una pazza, ma, no, non mi fraintendere, io non penso che tu sia pazza, affatto, io penso che tu sia estremamente intelligente e bella, mooolto bella, eri bella anche quando correvi nuda nei boschi... Oddio, cosa ho detto... Tranquilla non sono un maniaco, sono troppo giovane per essere un maniaco, no? Dopotutto ho solo sedici anni e sono ancora vergine, e non credo che esistano maniaci vergini... Insomma, i maniaci di solito stuprano e di conseguenza non sono vergini..."

Stavo parlando a macchinetta, lo so, ma che ci potevo fare? Sono logorroico dalla nascita, e in quel momento avevo terribilmente bisogno di smaltire un po' di tensione. Insomma, dopotutto stavo per intrufolarmi nell'ufficio di un pazzo e avevo appena incontrato la ragazza dei miei sogni piangente. Chi non avrebbe reagito così?

"Si Stiles, mi ricordo di te, ma ti prego, ora sta zitto. Voglio stare da sola."

Lydia mi guardava con aria scocciata mentre diceva queste parole, singhiozzando ogni tanto. Ma io sapevo, grazie all'esperienza accumulata attraverso Scott, che quando una ragazza dice va via, intende dire "Resta e chiedimi cos'ho, o morirai lentamente e dolorosamente mentre guardi un film di vampiri che si sbaciucchiano" Sono previdente, no?

Però, c'era un problema: io avevo realmente qualcosa da fare, e anche in fretta. Ho guardato Lydia negli occhi. Lei mi osservava con il suo tipico sguardo da indagatrice arrogante-agonizzante, con le guance e le palpebre bagnate di lacrime scure, macchiate dal trucco ormai rovinato. Ma era comunque bellissima, almeno per me. Fu per questo che praticamente biascicai con enorme difficoltà la frase.

"Lydia, ...a-emh....Io....uh... Bhe, io devo purtroppo dare retta alla tua richiesta verbale..."

Alzò un sopracciglio. Quella espressione mi ricordava qualcuno, ma ignorai la vocina nella testa che gridava il nome di uno stupido sourwolf egoista.

"Nel senso... oddio... Devo fare una cosa, ma ti giuro tra dieci minuti sarò di nuovo qui, e mi dirai che succede, okay? E no, non fare quella faccia! So benissimo che quando dici di voler restare sola muori dalla voglia di raccontare qualcosa. E tu ti sfogherai, perché si vede che ci stai male. Cinque minuti, okay? Torno subito."

Ignorai la sua faccia mista a stupore e rabbia, e cominciai a correre verso la porta della scuola. Dovevo muovermi: Lydia stava male, e io volevo aiutarla.

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