7- (Lei) Mister Blue

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Dopo quella sera sconvolgente al Lush con Nick, Morgan trascorre un'altra settimana su sé stessa e dentro sé stessa. Dentro quella sulla sua nuova immagine che inizialmente doveva essere solo per il film Closer e sente che le appartiene in un modo inaspettato.

Dopo numerosi tentativi, che riesce a fare da sola grazie all'esperienza nel teatro, decide di depilarsi le sopracciglia e truccarsi gli occhi in modo più intenso. Crea un gioco di chiaro e scuro sulle guance per far risaltare gli zigomi e copre i lati del volto con le ciocche dei suoi nuovi capelli.

Chi sei? Parlami di te? Il tuo colore preferito? Cosa ti piace mangiare? Cosa fai nel tempo libero? Come ti siedi? Come cammini?...

Morgan sta dando una risposta a tutto. Giorno per giorno, "Blue" sta diventando tridimensionale.

Ha comprato dei vestiti nuovi per questo strano personaggio ancora senza nome se non Blue.

Una camicia bianca, delle bretelle, un panciotto che lascia aperto.

Si fissa nello specchio in attesa che egli si riveli nel suo intimo.

Egli?

Sei dunque un uomo... sussurra al suo animo. Certo, ovvio. Un uomo gracile solo in apparenza, ma sicuro e deciso perché sa quel che vuole. Una forte volontà può tutto, nella vita.

Io ho il potere... dice al suo animo. O forse è Blue che glielo sta dicendo?

Indossa dei guanti bianchi e una giacca scura con dei ricami su una manica lunga fino al ginocchio. Parla davanti allo specchio. Ricerca le pose, l'atteggiamento, la dizione, l'accento della voce. Passano diverse ore.

Le viene in mente di comprare delle lenti a contatto colorate. Vuole gli occhi blu anche, ma non è sicura. Forse sono meglio neri, così da creare l'effetto di occhi grandi e intensi.

Manca ancora qualcosa, ma per oggi è tutto. È stanca e una mente stanca non è produttiva. Si strucca tornando solo Morgan, ma i capelli blu restano e questo le crea un po' di confusione.

Arriva il giorno delle letture del copione "Closer" e Morgan si presenta con gli occhiali da sole e degli abiti unisex. Le unghie nere e il trucco per risaltare gli zigomi e le labbra fanno sobbalzare alcuni della troupe.

Quelli del casting restano meravigliati, ma siccome lei ha una truccatrice tutta sua grazie all'agenzia e sanno che usa il Metodo Stanislavskij, credono a un estro artistico e non le fanno domande e iniziano a leggere il testo.

Quando tocca a lei, abbassa il tono della voce grazie all'esperienza teatrale usando il diaframma, non le corde vocali. È sempre la voce di una donna, ma la sonorità chiara e acuta è cambiata in favore di una voce più controllata e pacata melodia inglese. Parla lenta, ma con fermezza. Ha corretto dei dialoghi per renderli più incisivi, lo sceneggiatore ha accettato solo perché viene dal teatro italiano e inglese.

Non è la prima volta che cambia il tono della sua voce. Solo che lo ha sempre fatto sul palco, non in lettura. Tutti la fissano da principio perplessi, ma in serata, a fine lettura, il regista annuisce e tutti applaudono questo sorprendente personaggio tanto che sono tentati di dargli maggiore risalto.

Si complimentano con lei, e Morgan ringrazia soddisfatta.

Trascorre una settimana, durante la quale Morgan compra le lenti a contatto nere e definisce la sua camminata e postura.

Iniziano le prove costume e Morgan si presenta con un boxer da uomo e un rigonfiamento ottenuto con ovatta e un banale calzino appallottolato. Ha fasciato il petto e indossa una maglietta bianca molto aderente. È talmente magra che è riuscita facilmente ad azzerare le sue forme femminili. Certo, i fianchi stretti e la linea di alcune sue parti non mentono, ma la costumista accetta di rendere questo personaggio un uomo particolare.

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