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Tento di parlare con Dylan ma sono sempre distratta per colpa di Grayson, sembra quasi che vuole buttare tutto per terra apposta, oppure involontariamente cade impedito di stare in piedi.
Viene nel salotto e borbotta qualcosa di incomprensibile, si dirige verso il frigorifero, resta a guardarlo per qualche secondo in più del necessario per decidere cosa prendere, ed infine sceglie un alcolico, portandolo direttamente verso la bocca.
Ci guarda come se dovesse dire qualcosa.

<< Hai una macchina orrenda Ros. >> pensa a cosa dire successivamente guardandomi spaesato.
<< Beh, nemmeno la proprietaria è un granché. >> ride portandosi di nuovo la bottiglia di alcol sulle labbra. Il pomo d'Adamo andava su e giù. Quando smette di bere va a sedersi sulla poltrona.

Non sapevo cosa dire, questo ragazzo mi fa sempre arrabbiare senza volerlo,solo la sua presenza mi irrita.
Non dovrebbe nemmeno giudicare le cose degli altri, è un maleducato.

Vedo Dylan scocciato per il comportamento di Grayson,  anche per quello che ha detto.
< Non ascoltarlo Dylan, è solo ubriaco e non sa come attirare l'attenzione. > cerco di calmarlo in un modo, ma non sono brava a consolare le persone.
Fa un cenno con la testa. Fissa un punto indefinito, come se fra le crepe del pavimento leggesse chissà quale storia.
Stringe così forte i pugni che le nocche gli diventano di un  bianco, quasi giallastro.

Sono a disagio, è temporaneamente incazzata con il ragazzo ubriaco seduto sulla poltrona come se fosse a casa sua.
Mi viene voglia di andare verso di lui e urlargli di andarsene. Ma non lo feci.

Sento un rumore di vetri provenire dal soggiorno.
Ha fatto cadere la bottiglia che aveva in mano versando tutto il liquido trasparente per terra, e piccole schegge di vetro.

Furiosa vado verso a lui.
< Vai fuori Grayson. Mi sono stufata di vederti ogni volta in casa mia. > gli urlo contro per fargli capire che non scherzavo.
Mi guarda, e inizia a brontolare qualche insulto rivolto a me, pensando che io non sentivo quello che dicesse.

<< Ros si è fatto tardi, devo andare a casa, ci vediamo all'università. >> non ho mai visto Dylan così strano. Penso che è così per colpa di Grayson.
< Aspetta Dylan! >
Non feci in tempo a fermarlo per dirgli di restare con me.
Arrivo all'entrata della porta e vedo che Dylan e già nella macchina che se ne va.

Ad un certo punto ferma l'auto, mi saluta e sorride imbarazzato per quello che è successo. Dopodiché parte scomparendo con la sua vecchia jeep.

Resto davanti alla porta a pensare quanto tempo devo ancora supportare Grayson.
Perché Aaron ha questi amici? Si mette sempre nei casini per colpa loro.

Ho bisogno di lui ora. Quando stavo male oppure litigavano i miei lui veniva sempre da me. Mi faceva dimenticare cosa stesse succedendo,mi stringeva così forte che non pensavo  più niente.

Ora invece, è a lavorare fino a tardi. È io devo resistere di non tirargli degli schiaffi a quell'imbecille.

Sento una presenza dietro di me. E ci avrei scommesso che fosse lui. Grayson che guardava anche lui fuori dalla porta.

<< Ah allora la macchina è sua. >> si porta una lattina di birra sulle labbra. << Che sfigato. >> ridacchia e ritorna dov'era.

< Gli sfigati sono quelli che si ubriacano e poi quando si svegliano non sanno nemmeno dove sono. > vado d'avanti  a lui così non guarda la TV.

<< Ti puoi spostare non riesco a vedere niente. >> muove la testa per cercare di vedere la TV, ma io non lo lascio. < No, finché non te ne vai. Non sopporto vederti ubriaco e fare lo stupido qua. > incrocio le braccia, per aspettare la sua risposta.
<< Sei incazzata con me soltanto perché gli ho detto la verità? >> si alza in piedi e mi guarda fisso negli occhi con una intensità tale che mi fa battere il cuore.
Mi provoca, infilando entrambe le mani nelle tasche dei jeans neri.

Lo guardo storto.

Perché è così insopportabile? Perché deve far incazzare tutte le persone? Compresa me. Ogni volta che lo vedo mi fa sempre arrabbiare.

Non gli rispondo e salgo le scale andando verso nella mia camera.

Purtroppo lo sento dietro di me che cerca di fermarmi.
< Lasciami in pace! > corro veloce in camera mia e cerco di chiudere al più possibile la porta così non entra.

Quando chiudo la porta la chiave non c'era.
Ma dov'era sparita? Prima c'era.
Così l'essere purtroppo vivente riesce ad entrare.

Quando entra si avvicina a me e mi spinge contro il muro, era forte, sì lo era.
Se non mi teneva cadevo.
Quando mi tocca diversi brividi pervadono il mio corpo.Riusciva a togliermi il fiato,nonostante fosse quello che faceva credere di essere.
< Stai cercando di scappare? > aveva una voce rauca più del solito.
< Chiamo la polizia se non levi le tue  mani di addosso . > cerco di non fargli capire che ho timore.

All'improvviso cerca di prendere il telefono per evitare che io lo facessi veramente.
Lo spingo.
Stava per prendermi di nuovo il telefono, non sapendo come reagire, per sbaglio gli graffio il collo.

<< Dannazione! >> si lamenta, toccandosi il collo.

Ero in panico, non sapevo cosa fare.
Gli consiglio di sedersi nel letto mente intanto vado a prendere dei fazzoletti.

Quando ritorno con la scatola medica vedo che parla sul telefono.

Ignorandolo minimamente vado verso di lui per medicarlo.
Intanto che gli dissifettavo la ferita lui ridacchiava dicendo che gli facevo il solletico.
Ha un sorriso troppo bello. Lo fa rendere più tenero.
Mi guarda, era attento a tutti miei gesti che facevo. È tranquillo, e stranamente per la prima volta mi sento a mio agio con lui.
Sembra un altro ragazzo quando siamo solo noi due da soli.
Infatti, ogni volta che c'è qualcuno, lui prova sempre di farmi innervosire.

Eravamo in silenzio da un paio minuti, qualcuno bussa alla porta.
< Sono arrivati. > Grayson si alza e va verso il salotto.
< Chi? > anche se ho capito cosa intendeva, volevo vedere se mi dicesse qualcosa.
Come ho immaginato, non mi ha risposto.
Ecco. Ora è un'altra persona.

Vado sotto e vedo Ethan con la ragazza del bar.
Quando loro due mi vedono mi salutano.
< Ciao Ros. > Mi saluta la ragazza.Non capisco  perché tutte le persona sanno il mio nome e io non il loro .La saluto anch'io.
< Grayson ancora?! > Ethan gli urla contro.
< Fatti gli affari tuoi. > ride intanto che guarda entrambi.
< Ok ora ce ne andiamo. > la ragazza gli tira il braccio così lo segue, mi diede un ultimo sguardo. Ma questa volta in un altro modo.
Lei indossava una divisa. C'era scritto Alaska, è il suo nome. Pensavo che fosse un nomignolo,ma quando Ethan la richiama capisco che era il suo nome.

Inizio a scrutare Ethan,si vede che è il suo gemello ma con delle differenze.
Alaska si accorge, stava per venirmi in contro come un'omicida ma Ethan le prende il braccio.

Finalmente dopo cinque minuti escono dalla porta, rimanendo da sola.
Tra qualche ora arriverà Aaron, vuole che usciamo in un ristorante.
Sono felice perché dopo tanti giorni non ci siamo visti.

Vado in bagno a preparami. Quando mi guardo allo specchio vedo che le mie guance erano rossissime. Non capivo il perché. Mi trucco e vado a vestirmi con qualcosa di più bello.

Take My Breath Away - Grayson DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora