Dopo essermi perso a contemplare l'alba udii i primi accordi del concerto urbano offerto da macchine e motorini, ma all'inizio non ci feci caso e tornai in casa. Chiusi la piccola porta finestra di legno, entrai in camera mia e sfogai le mie frustrazioni su un'innocente tela bianca, l'unica vera confidente che ho, assieme a un vecchio quaderno che mi regalò mio padre sul quale gli giurai che un giorno avrei scritto un grande capolavoro letterario... che ingenuo, all'epoca la vita non mi aveva pestato ancora bene. Sfogai le mie ansie, le mie paura, i miei rimpianti e le mie passioni su quel pezzo di carta, e prese così vita un altro me sotto l'immortale forma d'arte della pittura, "ah non so se te l'ho detto ma sono un anche un pittore comunque..." Dopo aver gettato il mio coktail di emozioni su tela il quadro era pronto, ci lavoravo da anni, ormai era pronto. Ci avevo messo tutto me stesso e lo avevo finito, molte persone mi chiedevano cosa ci fosse di difficile nel tirare pennellate a caso su una tela, non capendo che ogni goccia di colore, ogni sfumatura è vita. Chi dietro un quadro di Picasso ride sotto i baffi, chi dietro un paesaggio di Leonardo vede solo la bravura nel rappresentare uno sfondo, chi dietro ad una statua di Fidia vede sola la razionale bellezza del soggetto scolpito, ha gli occhi dell'arte bendati dalla ombra dell'opportunismo, è facile vero vedere ciò che è più semplice ed è ancora più facile vero far ricongiungere tutto alla bellezza? E' difficile però capire ciò che sta dietro un quadro o una statua o un dipinto o una poesia o una qualsiasi forma d'arte, è difficile capire che l'artista si sta suicidando per trasfigurarsi in ciò che sta facendo. Perché tutto si deve scindere ah un "bello, ma lo potrei fare anche io"? Nessuno capirà mai che ciò che un artista produce è l'artista, mentre la persona in carne ed ossa è solo la misera ombra del genio. A volte penso di non essere normale come quella volta che svenni di fronte a "starry night" di Van Gogh, sentì la solitudine del pittore e quel senso di disorientamento che mi priva del sonno tutte le notti.
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IL GIORNO DELLA FARFALLA
General FictionSe vi dicessi che la felicità non è la compiuta esperienza di ogni appagamento, ma l'opposto, la conquista del dissidio interiore. In questo giorno coronato da una strana partita a scacchi contro un'avversaria molto ostile, il nostro caro artista us...