Mi manchi, ma non riesco a dirtelo. Forse per orgoglio, o semplice timore, forse perché ti sento troppo distante anche quando ti ho davanti a me. Lontano anni luce dall'amarmi, lontano dalla mia anima. Mi auguro che un giorno la luna possa parlarti di tutte le lacrime che le ho affidato nelle notti estive in cui sentivo la tua mancanza.
È passato un po' di tempo dall'ultima volta che ci siamo parlati. Intendo come si deve, senza insultarci o ferirci. I giorni fuggono, ma sono ancora innamorata di te. Nonostante tutto il male che mi hai fatto, nonostante tutte le bugie che mi hai detto, nonostante l'amore che non mi hai mai dato. Nonostante tutto, io ti amo.
Sei quel bacio rubato all'improvviso sotto allo stesso ombrello, con la pioggia che martella. Sei l'abbraccio che aggiusta il cuore, che scalda la pelle. Sei la parte mancante mia vita. E mi manchi.
Dopotutto succede anche a me, lo sai? Di chiedermi come stai o cosa fai, se mi vuoi o mi pensi mai. Se, ad esempio, ti ricordi che quando ti guardavo mi mordevo il labbro e arrossivo un po'.Un dolore che mi corrode dentro, che si impossessa lentamente della mia anima, è quello che sta imperversando dentro di me. Un dolore che sento bruciare nelle vene e pulsare nella testa, un dolore che non se ne va e so che resta. Vorrei piangere, ma fisso il vuoto con l'inutile consapevolezza di aver esaurito tutte le lacrime.
Il cervello e il cuore pieni di te, di noi. Pieni di rimpianti, rimorsi, illusioni e delusioni, pieni dell'amore che ti ho dato e che hai rovinato. E adesso? Cosa succede? Ora che non c'è più niente per cui lottare, dovrei abituarmi alla tua assenza per non sentire più la tua mancanza? Dovrei far finta di non rifletterci mai? Vorrei eliminarti dalla mia vita senza tornare più indietro, dimenticando ogni momento che abbiamo passato insieme, perché mi stanno uccidendo. Mi seguono come un'ombra, un demone che scava nel petto per strapparmi il cuore. Vorrei urlare fino a soffocare, piangere fino ad affogare. Ripeto a me stessa che domani smetto, mi convinco che tu sia più falso dei personaggi di uno stupido fumetto. Eppure è un circolo vizioso, continuare a sperare in questo rapporto morboso, il quale non ci ha mai portato a niente di buono ma che vorrei rivivere di nuovo. Mentre cammino ti cerco anche se so che non tornerai, è ancora più difficile sapere che quando ti vorrò non ci sarai. Cosa posso fare se ti amo da star male e non riesco a lasciarti scappare? Su di me hai lo stesso effetto del veleno, mi prosciughi il sangue e laceri ogni muscolo, soffochi il cuore fino a farlo scoppiare. Così invadentemente presente anche se non ci parliamo da mesi, e quando ci vediamo scappiamo. Un pensiero fisso che vorrei non mi seguisse quando cammino per le stanze buie e il timore mi prende a braccetto. La pelle pizzica, reclamando tutti gli abbracci che non ci siamo dati. Non so se e come finirà, questa storia che tipo di epilogo avrà? C'è ancora un posto per noi o abbiamo esaurito tutte le nostre possibilità?
Il niente. È il niente il problema. Non provo niente, non dico niente, non rimane niente. È l'assenza la peggiore tortura, il coltello conficcato nel cuore. È quel niente che mi immobilizza in un freddo dolore. Ne è valsa la pena, arrivare a toccare la luna insieme per poi lasciarmi precipitare fino all'inferno? Ha un senso tutto questo? Ma soprattutto, ce l'ha mai avuto? Non lo so. Era semplicemente troppo bello per fermarmi a riflettere e adesso è decisamente troppo tardi per cancellare quello che c'è stato. Nessuno vede, nessuno sente, le cicatrici dei tagli che mi hai procurato le conservo in silenzio. Il buio che ho dentro si confonde con la penombra che ho attorno. Vivo il mio incubo e non dico niente. Dopotutto, se fosse davvero così l'amore, io vorrei smettere di avere dei sentimenti. Preferirei vivere in bianco e nero, perché non riesco più a sopportare tutto questo male.
STAI LEGGENDO
Un amore che non c'è più
RomanceUn amore finito fa sempre male. È difficile vederlo scivolare definitivamente via da noi, senza poter fare nulla per evitarlo. La quotidianità perde i suoi colori sgargianti, lasciando il posto ad un monotono grigiume.