Capitolo 4.

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Harry stava appoggiato al muretto, dietro i bagni pubblici meno usati di tutta la UCLA, era lì che aveva dato appuntamento a Louis. Era deciso a prendere in mano la situazione, a suo piacimento avrebbe potuto comandare Tomlinson, ormai era sotto il suo controllo.
Stava giocherellando con alcuni suoi anelli quando il liscio tossì a pochi passi da lui, annunciandosi.
Harry fece un sorriso beffardo, divertito dall'evidente nervosismo del ragazzo che aveva di fronte e ormai troppo eccitate dalla sua "grande idea".

"Di velocemente quello che vuoi dirmi, non ho molto tempo" Mentì Louis visibilmente a disagio, ma la situazione era fin troppo imbarazzante e precaria per potersene stare zitti.

"Che c'è? Hai qualche cliente che ti aspetta?" Sghignazzò il riccio, aveva già in mente che cosa fare, stava solo aspettando.

Louis si trattenne dalla voglia di prenderlo a pugni, puntellandosi sui talloni e toccandosi gli occhiali a disagio: se stava cercando di farlo infuriare, ci stava riuscendo alla grande.

"Potrò venire da te al The Faultline, tutte le volte che vorrò, gratuitamente" Disse il riccio di punto in bianco, soffermandosi a chiarire il 'gratuitamente'.

Louis boccheggiò qualcosa, agitato, non condividendo affatto le sue intenzioni, confuso da una richiesta simile. "Altrimenti, tutta la UCLA sarà lieta di spettegolare sulla tua allettante vita privata, da oggi stesso"
Louis lo guardò atterrito, "È-è il mio lavoro, ci sono delle regole da rispettare e non possiamo avere clienti speciali" disse deciso, cercando di essere il più disinvolto possibile, anche se era difficile vista l'urgenza di dover uscire da quella brutta situazione e considerata la bellezza del riccio di fronte a lui. Era davvero difficile sembrare calmi.
"Vorrà dire che qualche volta verrai nel mio appartamento, tenendo ovviamente la tua boccuccia chiusa, mh?" Spiego Harry avvicinandosi a lui di qualche passo. "O vuoi che anche il tuo amichetto Stuart abbia problemi? Non credo proprio" Ammiccò, ormai troppo vicino al corpo del più basso, su di giri. Quest'ultimo lo guardava sprezzante, umiliato, ma non aveva scelta. Annuí appena, puntandosi gli occhiali sul naso, evitando lo sguardo del più piccolo.

"Posso avere il tuo numero di telefono?" Ridacchiò il riccio, come ad alludere alla possibilità che Louis potesse non darglielo, fissandolo dritto negli occhi.
Louis estrasse un pezzo di carta dalle tasche, vi scrisse su ciò che Harry aveva appena chiesto e glie lo porse con la faccia tremendamente contrariata. Il riccio rise beffardo, "Perfetto, Tomlinson, o dovrei dire Blue?" Si allontanò appena senza smettere di fissarlo avidamente "Il tuo segreto è al sicuro con me" Disse poi, in tono ironico, ovviamente, e andò via, lasciando Louis con l'amaro in bocca.

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WHY DON'T YOU KISS ME? - LARRY STYLINSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora