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Quando riapro la porta non trovò più nessuno. A quanto pare la ragazza si è stufata di aspettarmi. Begli amici ho... o avevo? Inizio a cercare per tutta la stanza dove possono essere i miei vestiti... niente. Come posso essere arrivata quì senza?!
Devo scoprire qualcosa su di me, così rischio di impazzire.
Sbuffo e mi siedo sul letto. Prima non le avevo notate, troppo concentrate a guardarmi allo specchio, ma ora ripensando al mio riflesso mi rendo conto che i miei occhi erano contornati da occhiaie ed il mio viso un po' ferito. Peró non ho dolore.
Ora mi osservo il corpo. Sulla gamba ho una fasciatura che va dal ginocchio alla caviglia.
Ok, ma che cavolo mi sono fatta?!
La porta della mia stanza si riapre, la ragazza mora è tornata e porta in mano un vassoio con un bicchiere e una brioche.
"Hanno detto i medici che puoi mangiare, tieni."
Sono indecisa se parlare o se limitarmi, ancora, a guardarla. Decido che potrebbe aiutarmi a ricordare qualcosa, quindi parlo.
"G-grazie... ma... "
"Sono i tuoi preferiti, caffè lungo e brioche integrale al miele."
"Ah, bene"
Ora so qualcosa in più. Ho dei gusti strani.
La ragazza mi guarda e mi porge le pietanze. Prima di prendergliele dalle mani mi volto verso l'orologio appeso alla parete: 22:45. Beh, l'ideale per fare colazione. Comunque sono affamata, quindi affero il vasoio e butto giù un sorso di caffè. Ok, amo il caffè. Davvero, non esiste niente di meglio. Mangio tutto in silenzio, poi appoggio il vassoio sul comodino e mi rivolgo alla mora.
" io...."
Faccio per parlare che una ragazza con i capelli rossi ondulati entra di getto nella mia stanza.
"Oh Dio, sei viva!" Mi si butta al collo e io rimango spiazzata. "Grazie, grazie di non essere morta!"
Ok. Chi è questa?
"Ma sei matta?! Meredith non ricorda niente e tu entri così?!"
La rossa arrossisce in viso e sussurra un 'ops' mentre si allontana.
"Scusate ma io... io non... chi siete?"
Le due si guardano ed esitano un po', poi la ragazza dai tratti orientali mi risponde: "noi... noi siamo... proprio non ricordi niente?"
"No, mi dispiace."
"Va bene" continua la rossa. No. Non va bene. "Non sforzarti. Noi erav... siamo le tue migliori amiche." Siamo. "Io sono Scarlett, lei è Christina." La mora, Christina, guarda la ragazza in modo interrogativo e indecifrabile.
Tutto d'un colpo un ragazzo entra ansimando dalla porta.
"Meredith!" Urla, e mi si butta addosso. Due in un giorno.
Io rimango immobile, mentre la mor... c'è... Christina e Scarlet scattano e lo fissano in modo terrorizzato.
"Tu come..."
"Cosa le avete fatto?!" Grida lui.
"Noi? Cosa le hai fatto TU!" Risponde Sacarlett urlando.
"Meredith, perdonami. Non volevo. Lo giuro." Lui mi guarda. Di cosa parla?
Lo fisso, non capisco più niente.
"Lei ricorda tutto e non vuole perdonarti. Ora vattene" ribatte calma Christina.
Io che ricordi tutto? Ma cosa sta succedendo? Perché mente?
"Meredith, ti scongiuro, credimi. Non volevo."
Non so che fare. Le ragazze mi guardano implorando che dica qualcosa, ma cosa posso dire?
Di chi devo fidarmi?
"Certo, lo so" dico, cercando di improvvisare.
Gli sguardi di dissenso delle mie due 'pseudo migliori amiche' e l'atteggiamento di lui che si rilassa un po'.
Dallo sguardo di Christina capisco che il discorso che sto facendo non va bene.
" ma non ti posso perdonare. Vattene.", continuo, e la mora mi guarda con approvazione.
Il ragazzo si gira verso il muro e vi sferra un pugno.
"No, no. Io non me ne vado. Tu DEVI fidarti di me. Tu devi farlo. Io so come è andata, e non è come pensi. Cazzo, tu DEVI fidarti!" Sferra un altro pungo al muro e poi vi rimane appoggiato per riprendere fiato.
"Ho detto esci." Dico.
Lui rivolge uno sguardo rabbioso alle due ragazze vicino a me ed esce infuriato sbattendo la porta. C'è qualcosa di estremamente attraente in lui. No, non devo pensarci.
Guardo Scarlett e Christina.
"Ok, ora mi dovete una spiegazione."

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