CAPITOLO 2

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Ero difronte a quel cancello da più di cinque minuti ormai.

Dovevo farmi forza e suonare quel maledetto campanello.

Suona quel campanello.

"Chi è? " chiese un Signore

"La dottoressa Quinzel" dissi con voce debole

Mi aprirono il cancello ed entrai in quel grandissimo manicomio.

Il giardino era morto, gli alberi ormai secchi, si sentivano le urla di alcune persone rinchiuse lì dentro.

"Che piacere vederla qui dottoressa, suo padre ha fatto un magnifico lavoro in questo manicomio e anche sua madre, come mai è venuta a trovarci?" Mi domandò un Signore sulla cinquantina, aveva una folta barba bianca, degli occhiali sottili e un camice bianco.

"Emh, vorrei lavorare qui se è possibile" chiedo tranquillamente

"Certo, siamo a corto di personale, questo manicomio è pieno di criminali e adesso che Batman ha rinchiuso Joker qui, tutti hanno paura e vanno via." Disse sbuffando

Io non ho paura di lui.

"Quando vuole può iniziare"

"Vorrei iniziare oggi stesso se è  possibile"

Il signore sbranò gli occhi.

"Allora mi segua prego "

Davanti a noi c'era una porta con tanti lucchetti e due guardie armati ai lati.

"Comunque io mi chiamo Henry, piacere"

"Harleen"

Henry aprì la porta, davanti a noi c'era un lungo corridoio e ai lati le celle, le urla mi facevano male alle orecchie.

"Salve signorina mi può dare un bacino piccolino?" Domandò un detenuto

Ma non gli risposi. Lo guardai soltanto. Aveva dei denti di metallo ed  era pieno di tagli.

"Eccoci siamo arrivati"

Era la cella di Joker,  era girato verso il muro, sembrava tranquillo.

Stavo per visitare Joker, ero super emozionata all'idea di fargli delle domande su di lui ma...

"Harleen non è quello il paziente"

Lo raggiunsi, era la Camera n.15.

"Lui non è pericoloso, ma ha fatto un sacco di reati."

Annuii.

"Tieni questo registratore,  Ti servirà per registrare tutto ciò che dice e se succede qualcosa spingi questo pulsante rosso.Ah, questa è la sua cartella" disse passandomi tutto l'occorrente

Aprii la porta e mi sedetti sulla sedia, dopo un paio di minuti si sedette un uomo calvo con la barba nera e di colore, aveva le manette.

Aprii la sua cartella e la lessi.

"Allora Floyd come mai sei diventato un criminale come tutti gli altri che sono rinchiusi qua dentro?"chiesi

All'inizio non rispose ma poi parlò.

"Mia madre ha costretto me e mio fratello a uccidere mio padre, lui era uno stronzo. Mio fratello piccolo era tutto per me e non volevo che sparasse e per sbaglio ho ucciso lui. È  da lì sono diventato Deadshot, quindi chiamami così,  Floyd è morto."disse con la testa bassa

Rimasi scioccata.

"Capisco...nella cartella dice che hai una figlia, parlami un po' di lei"

Lui alzò la testa e mi guardò.

"Mia figlia è fantastica, prima di essere catturato, le avevo comprato una bambola che le assomigliava molto, la voleva da molto tempo e non potevo deluderla, la amo così tanto "

Il suo viso si addolcì.

Gli sorrisi.

"Ma poi quello stupido di Batman mi ha catturato e rinchiuso qua dentro"abbassò di nuovo la testa

"Bene, credo che per oggi sia abbastanza, alla prossima"

Esco dalla stanza e raggiungo Henry.

"Com'è andata?"

"Bene, mi ha detto un sacco di cose"

Gli passo il registratore.

"Per ora non hai nessun paziente da visitare,  se vuoi andare fai pure"

"Nono tranquillo rimango volentieri"

Rimasi in quel posto fino a tardi, quando andai a casa ripensai a Joker,  a Deadshot e a tutti i detenuti rinchiusi lì.

Poi mi addormentai.

SPAZIO AUTRICE

ECCO IL 2 CAPITOLO.

È ABBASTANZA LUNGO, SPERO LA STORIA VI STIA PIACENDO, HO PRESO SPUNTO DA SUICIDE SQUAD PER I CRIMINALI CAMBIANDO UN PO' LA STORIA E SCRIVENDO QUELLA ORIGINALE.

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CIAUUUUU☆☆☆☆♡♡♡♡

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