1

280 18 6
                                    

<< Well, f...>> Seokjin si blocco prima di lasciarsi sfuggire l'imprecazione.

Passò il vassoio con i quattro caffè che doveva portare in ufficio nell'altra mano e si piegò verso la pozzanghera in cui giaceva il suo telefono, sempre facendo attenzione a non fare cadere le borse di vestiti appena ritirati dalla lavanderia che stava portando per il suo capo.

Provò un paio di volte a riaccendere il cellulare, senza successo.

Sospirò, Minhee avrebbe saputo cosa comprare anche senza che lui gliuelo dicesse per telefono. Ormai doveva essersi abituata a fargli la spesa quando era bloccato sul lavoro.

Era stata una giornata terribile, aveva continuato a ricevere nuovi e stupidi compiti per cui aveva dovuto correre per tutta la città, ogni volta con meno tempo della precedente, rischio licenziamento. E, pur di mantenere quello stupido lavoro come assistente di uno degli stilisti più famosi al mondo, ci aveva rimesso il suo amato telefono a conchiglia rosa.

Sospirò- o forse sbuffò- di nuovo e iniziò a ripetersi in testa il suo elenco di motivi per cui essere felice, mentre riprendeva a correre verso la sede della compagnia.

"Lo stipendio, Crisp, la pizza, lo stipendio, Minhee, Ayane e Lu, lo stipen..."

Alzò lo sguardo troppo tardi: andò a sbattere contro un passante, tre dei caffè si scoperchiarono all'urto e si svuotarono sulla maglia dell'altro e le borse di abiti puliti si strapparono esattamente sopra una pozzanghera fangosa. –musica drammatica e capo abbassato per la sfiga immensa-

Seokjin non ebbe neanche il tempo di scusarsi: si versò su di lui una cascata di insulti.

Alzò lo sguardo mortificato sulla sua vittima, un ragazzo di forse un paio d'anni più giovane di lui, i capelli tinti di un grigio perla lontanamente familiare e gli abiti dall'aria costosa, ormai rovinati.

Il ragazzo gli strappò di mano l'univo caffè superstite e glielo versò addosso senza troppe cerimonie, per poi mollarlo lì fradicio, senza né bevande né vestiti per il suo capo.

<<Well, fuck.>>

Entrò in ufficio con 12 minuti di ritardo, senza avere concluso niente e avendo distrutto i vestiti.

E fu così che Seokjin venne licenziato.

*

Seokjin suono il campanello di casa sua un paio di volte: poteva sentire da fuori il volume della televisione, Taehyung, il suo coinquilino, stava probabilmente giocando a qualche videogioco.

Sperò che ci fosse almeno Ayane, visto che se Taehyung stava giocano, Minhee era con lui.

La porta si aprì rivelando il suo primo colpo di fortuna del mese, che gli piazzò in mano una tazza di tè bollente e lo trascinò in cucina.

<<Ho pensato che fosse stata una giornata no, visto che di solito il tuo è sempre acceso>> disse mettendogli davanti una scatola di biscotti appena sfornati.

Lui sbuffò <<Non era spento>>, prese il telefono –o i suoi resti- dalla tasca della giacca, che intanto aveva appeso alla sedia, e lo mostrò alla ragazza.

<<Comunque hai ragione, è stata una giornata di merda. – Lei alzò il sopracciglio alla parolaccia- Ma dubito che ne avrò un'altra del genere molto presto.>>

Ayane spostò una ciocca di capelli- questo mese verde acqua- e chinò la testa di lato, guardandolo come un cucciolo confuso.

<<Meglio, no?>>

<<Aya, sono stato licenziato.>>

*

<<Tu cosa?>>

Una testa rossa e una lilla si affacciarono alla porta della cucina

Seokjin si fermò un attimo a pensare ai suoi stessi capelli rosa, chiedendosi se conoscesse qualcuno col suo colore naturale di capelli.

Probabilmente no.

Taehyung e Minhee si sedettero ai due lati di Ayane, creando una curiosa combinazione di colori.

Raccontò in breve la sua giornata, con tanto di caduta da film e licenziamento finale.

Gli sembrava quasi di essere in qualche fanfiction gay. –lol-

<<Beh, potresti trovare in qualche negozio di vestiti in cui sappiano che di capo sia quell'idiota>> rispose Minhee, tentando di legare i corti capelli lilla. Dopo aver ottenuto una specie di codino si alzò, spostandosi verso il frigo.

<<Che stai facendo?>> chiese Taehyung

<<Cucino qualcosa per cena.>>

Taehyung scatto in piedi
<<TI AIUTO IO!>>

<<Forse è meglio di no, Taehyungie, nulla di personale. E' solo che non sarebbe carino bruciare la casa a Jin proprio oggi. Ha già perso il lavoro e il telefono. Direi che può bastare.>>

*

Seokjin si alzò sbuffando: dovevano essere le due del mattino, ma da quando si era svegliato quasi un'ora prima- a causa del tonfo provocato dal contatto della faccia di Taehyung e il pavimento- non era riuscito ad riaddormentarsi.

Aggiustò la coperta sul suo coinquilino in modo che lo coprisse anche nella sua strana posizione, considerò di svegliarlo o rimetterlo in una posizione normale sul suo letto, ma lasciò perdere sapendo che comunque la sua faccia sarebbe tornata sulle piastrelle.

Si diresse in cucina, pensando che magari una tazza di latte caldo l'avrebbe aiutato a dormire.

Si sedette al tavolo con la sua tazza fumante e accese la radio senza un preciso motivo.

Cercò una linea non disturbata e si ritrovò ad ascoltare qualche programma per appassionati di hip-hop.

La canzone che il conduttore aveva scelto terminò e una voce interruppe il flusso dei suoi pensieri.

<<Per oggi da Namjoon è tutto –Jin conosceva quella voce- Vi lascio con un'ultima canzone che dedico a quello stronzo che oggi mi ha rovinato la camicia rovesciandoci il suo caffè del cazzo. Lascio la linea a Suga, a domani, fancazzisti notturni.>>

Well, Fuck. -Namjin- (Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora