The Black Dress

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*ATTENZIONE*

Saranno presenti alcuni cambiamenti di pronome per il personaggio di Yuri, ovviamente, ma nonostante sia io stesso Genderfluid, è la prima volta che scrivo di ciò, quindi se trovate qualche parte o cambiamento di pronome poco chiaro, non fatevi scrupoli a segnalarmelo e provvederò a riscriverlo al meglio.

Yulia Plisetsky

The black dress

Yuri non ebbe nemmeno bisogno di aprire gli occhi per capire che quello sarebbe stato uno di quei giorni. Non aveva bisogno di guardarsi allo specchio per interminabili minuti o di provare qualsiasi vestito avesse nell'armadio, e nemmeno di ripetere più volte il suo nome, come all'inizio. Lentamente si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi, per poi guardare lo specchio intero che si trovava proprio di fronte a lui, o meglio, di fronte a lei.

"Yulia." sussurrò, e il suo corpo ebbe un fremito. Si alzò, stiracchiandosi e sbadigliando, andando verso l'armadio e iniziando a cercare qualcosa sul fondo, nella parte dedicata a quei giorni. Ma appena afferrò una delle sue magliette lunghe fino a metà coscia, si bloccò a occhi spalancati. Yuuri Katsuki era lì con loro, in Russia, e lei se ne era completamente dimenticata. Posò alla svelta la maglietta, come scottato. Nessuno sapeva di questa sua 'condizione', tranne Mila. Con lei aveva condiviso questo suo segreto, troppo difficile da controllare per una sola persona. Viktor, Georgi, Yakov e Lilia erano abituati a vederlo ogni tanto con quei vestiti, quasi non ci facevano più caso. Sotto suggerimento di Mila, avevano pensato che fosse qualche moda giovanile o cose simili, e la questione era stata risolta. Ma non poteva farsi vedere così da Yuuri, assolutamente no. Optò per una maglietta semplice e nera e dei pantaloni stretti dello stesso colore. Dopo qualche attimo di esitazione, si azzardò a legarsi i capelli in una coda, lasciando come suo solito qualche ciuffo davanti all'occhio destro. Quello, almeno, poteva permetterselo. Se non altro, quel giorno lo avevano di risposo, così non doveva per forza stare ore e ore in mezzo agli altri pattinatori durante gli allenamenti. Sobbalzò quando sentì qualcuno bussare alla porta.

"Yuri, sei pronto? Ti sei svegliato tardi?"

La voce di Mila la fece sospirare di sollievo. Senza dire niente, aprì la porta, invitando l'amica ad entrare.

"E' successo qualcosa, Yuri?" chiese Mila, sedendosi sul letto. Sbattè un paio di volte gli occhi, notando l'abbigliamento e l'acconciatura.

"Ho capito... Yulia?"

Yulia annuì, sedendosi anche lei. Sarà per il fatto che sapeva del suo segreto, ma Mila capiva al volo quali erano le giornate in cui non era Yuri Plisetsky, ma Yulia Plisetsky. Ovviamente, all'inizio non era così, e le domande della maggiore per capire come si sentisse facevano imbarazzare e arrabbiare Yulia allo stesso momento. Una volta le aveva addirittura chiesto: 'oggi chi sei?', come se fosse una persona diversa quando si sentiva femmina. Prima le aveva urlato contro, poi aveva spiegato con molta calma che Yuri e Yulia erano due modi di chiamare la stessa persona.

"Perché sei vestita così, allora? Metti quelle parigine che adoro!"

Yulia abbassò lo sguardo.

"Non me la sento di vestirmi in quel modo, oggi. E poi ho messo una semplice t-shirt e un pantalone stretto, anche tu ti vesti così."

"E' per Yuuri, vero?"

"Si, anche per quello." Yulia sapeva che era inutile provare a mentire a Mila, se ne sarebbe accorta.

"Sai benissimo cosa ne penso, ma te lo dirò di nuovo: dovresti parlarne con gli altri."

"Basta Mila, è inutile ripetermelo, non dirò niente."

Yulia Plisetsky.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora