Capitolo IV - Lilìn

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Myron mantenne la posizione ruotando il capo verso la bambina alle spalle, la vedeva con la coda dell'occhio. Sospirò «Volete davvero combattere? Rayfus vi ha ingannate, ha fatto in modo che giungesse questo momento per scontrarci ed annientarci a vicenda... siamo dalla stessa parte. Come vi posso dimostrare che sono il guardiano senza l'uso della violenza?» La bambina parlò per la prima volta con voce sottile «Trasformati in cane rosso!» Il ragazzo scosse il capo «Non posso farlo.» Lady Carinight tuonò «Allora muori impostore!»

Una falce apparve fra le mani della ragazzina, si mosse rapida come il vento mirando al collo del guardiano il quale tirò fuori la spada per metà della sua estensione dal fodero e parò il colpo dando le spalle alla fanciulla che colta di sorpresa fece cinque passi indietro.
La vecchia a sua volta gli scaglio una lancia di ghiaccio, Myron scostò il capo appena in tempo, l'arma magica si frantumò dopo aver distrutto due colonne. La guancia destra del ragazzo sanguinava leggermente. Il guardiano rinfoderò l'arma da taglio.

Allargò le braccia in segno di resa e chiuse gli occhi «Se volete uccidermi fatelo, ma dopo avermi eliminato trovate le tre reliquie e chiudete il portale. Insieme ce la farete.» L'anziana urlò «AMMAZZALO!»
La bambina corse verso il guardiano, senza pensarci due volte evocò una lama curva e puntò alla gola. Un bersaglio immobile e facile.

Si fermò ad un millimetro dall'obiettivo. «Non posso farlo...», l'arma evaporò.
Lady Carinight ringhiò «Allora ucciderò tutti e due!»

La bambina mutò in un'espressione mista a sorpresa e sgomento. La vecchia lanciò una sfera di fuoco gigantesca. Il guardiano aprì gli occhi, spinse la bambina lontano dalla zona d'impatto, la palla infuocata lo colpì in pieno. La risata isterica di Lady Carinight echeggiò all'interno della sala. La bambina era finita a terra con qualche graffio. Dove si trovava il guardiano un attimo prima era rimasta soltanto della polvere, una colonna crollò lentamente al suolo. Piombò il silenzio.

La vecchia squadrò la fanciulla e disse  in tono ironico «Purtroppo la giovane Lilìn è stata uccisa da un potente mago oscuro, io sono arrivata tardi, la ricorderemo come una grande maga!» Concluse in modo secco «È questo che dirò agli altri quanto ti troveranno priva di vita.»
La bambina dolorante ribattè «Quel ragazzo era davvero il guardiano, come hai potuto!? Hai venduto la tua esistenza Rayfus!?»

L'anziana non rispose, venne avvolta da un fascio di scariche elettriche e scagliò un fulmine.
La bambina evocò uno scudo di cristallo che l'avvolse completamente, bloccò il colpo ma frantumò la difesa in minuscoli pezzi.

«RAGAZZO, DOVE SEI?» La voce di Marthammer risuonò fra le navate. Aveva appena oltrepassato l'entrata, quando la vecchia schioccò le dita, e il nano collassò con un tonfo sul pavimento.
Lady Carinight si avvicinò alla bambina, e dal nulla le apparve una lancia fra le mani quindi la trapassò. Cadde il silenzio.

«Li ho uccisi tutti, LI HO UCCISI TUTTI! Lord Rayfus sarà fiero di me.» Trionfò l'anziana.
Tutto si fermò, la stanza si fece buia.

«Si sta svegliando, sei stata davvero abile Lilìn», disse Myron.
Lady Carinight era legata dalla testa ai piedi con il guardiano e la bambina ai fianchi che fissavano una corda.
La vecchia balbettò «Ma eravate morti... io... io... eravate morti!» Un ghigno apparve sul volto di Lilìn, un attimo dopo tornò seria e verso il ragazzo disse «Non avrei, mai pensato che il suo animo potesse essere corrotto, vi chiedo di perdonarmi guardiano del Deserto. La rinchiuderemo e non farà più alcun male.»

Myron fece un cenno d'assenso col capo, dunque tornò a guardare la maga oscura domandandole «Dove si trova Rayfus? Dove sono le reliquie?»

L'anziana tacque. La bambina pose la mano destra sulla fronte della nemica ed breve istante dopo disse «Non sa dove si trova il suo signore ma conosce la posizione di una reliquia. A ovest c'è un tempio abbandonato, la troveremo lì è un simbolo sacro a forma di arpa... Rayfus ci sta andando, devi far presto.» Spostò la mano e la vecchia si addormentò.

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