3. Blackmails

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Finirono per non alzarsi dal letto fino a quando non fu realmente necessario farlo: Attorno alle 10:00, poiché gli allenamenti di basket sarebbero iniziati mezz'ora dopo.

I capricci di Tyler avevano avuto la meglio sulle sollecitazioni di Josh ad alzarsi per fare colazione.
Insisteva per il rimanere lì altri cinque minuti e altri cinque minuti ed altri cinque minuti ancora, finché questi non divennero quarti d'ora riempiti da discorsi poco lucidi dello stesso Tyler ed innumerevoli interruzioni di coccole.

Josh uscì da quelle coperte martoriato da quei lividi che il migliore amico, giusto per pararsi il didietro, chiamava "segni d'amore".
No, non erano succhiotti, erano veri e propri MORSI. Josh non ne andava matto ma era davvero troppo buono per ribellarsi agli "attacchi" di Tyler.

«Hai mai pensato di farti limare i canini?» Domandò il più grande avanzando verso lo specchio attaccato al muro per poter guardare da più vicino quegli sfoghi. «..Guarda un po' questo sulla clavicola..» Con i polpastrelli sfiorò delicatamente la zona lesa distendendo il collo per poter notare una macchia violacea sotto la mascella, risalente alla sera prima:
QUELLO era un succhiotto, non quelli sulla clavicola e sul pettorale sinistro.

Attraverso il riflesso dello specchio, poteva notare la figura di Tyler ancora sdraiata tra le coperte con uno sguardo apparentemente perso nel vuoto, sognante, come se incantato a contemplare qualcosa nella direzione di Josh.

Era in realtà ovvio ciò che quei piccoli occhi color cacao stessero osservando: La schiena nuda di Josh.
Non esisteva modo per spiegare quanto amasse quella zona particolare del suo corpo.

«Eee no, non si fa così!» Per Josh fu spontaneo abbozzare un sorriso intenerito a quella visione:
Il suo migliore amico, il suo piccolo Tyler, abbracciato in posizione prona al cuscino con un piccolo ed assonnato sorriso stampato sulle labbra, ora maggiormente esteso per la timidezza causata dalla voce del più grande. «Non guardarmi così. Lo sai che se fosse per me ti lascerei dormire pure tutto il giorno!»
In segno di protesta, Tyler schiacciò il viso contro il cuscino con un mugolio ringhiato.
A Josh restava solo una cosa da fare: Passare ai ricatti.
«Non vuoi alzarti? Bene. Continua pure con i tuoi capricci..» Cominciò, nel frattempo, a rinfilarsi gli shorts neri sui boxer nel medesimo colore, avanzando verso il lettone per poter afferrare i lembi di coperta e tirarla via per annunciare «..io dico a Ashley che i suoi pantacollant neri sono "magicamente spariti" A CASA TUA!»

Piano riuscito: In pochi secondi Tyler fu capace non solo di scivolare via dal materasso ma anche di infilarsi i pantaloncini della tuta e le scarpe, prima di dirigersi con un sospiro scocciato verso il bagno. Il tutto accadde sotto lo sguardo autoritario di Josh, immobile con le braccia allacciate sul petto con il fine di apparire il più serio possibile.

Tanto non sei davvero arrabbiato. Ti conosco troppo bene, Joseph.

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«Hai preso tutto? Scarpe? Polsini? Magl-»
«Si, Mamma Josh! Anche le mutandine di ricambio per dopo la doccia!»

Erano nel pianerottolo d'entrata. Josh aveva imposto a Tyler di fare una colazione degna dell'allenamento che lo aspettava mentre lui si curò di far sparire dalla camera dei suoi le lattine di bibite varie ed i cartoni della pizza ordinata la sera precedente.

«Se vengono dal mio comodino, dubito si tratti di "mutandine". Hai preso anche quelle da mia sorella?»
«Ooh ma stai zitto!»
Scoppiarono entrambi a ridere e Tyler avvolse, come suo solito fare, le braccia attorno al collo di Josh che invece posò le mani su i suoi esili fianchi per tirarlo a se e posare un piccolo bacio sulle sue labbra.
«Quindi sono sue per davvero?» Ribattè il più grande riuscendo ad allontanare prontamente il viso dai denti di Tyler che innervosito provava ad allontanarsi dal suo petto, dove lo teneva stretto a se ridendo rumorosamente.
«Ma come ti viene in mente!? Ma ti pare?!?»
«Mi stai facendo capire di si!»
Josh non riusciva a smettere di ridere, nonostante i pugni sferrati al proprio petto nudo dal più piccolo che, offeso dal modo in cui Josh riusciva sempre a metterlo in imbarazzo, tentava ancora di liberarsi da lui.
«Mi lasci?? Sono arrabbiato!» Protestò Tyler mentre Josh pressava la punta del naso contro la sua per farlo ridere;
Mossa infallibile, sempre. Era un po' il punto debole di Tyler, oltre ad altri che solo Josh conosceva.
«Dov'è il sorriso di Tyler? Dov'è?»
«D-Dai! Mi fai il solletico, Josh!» lo pregò ridendo timidamente fino a sentire le guance bollenti mentre con le mani si posava ai suoi pettorali, riuscendo a percepire sotto i polpastrelli il sottile rilievo del proprio morso sul sinistro di questi.

Solo quando Tyler riuscì a smettere di ridere, Josh sussurrò con la fronte posata alla sua «Dormi qui stasera, vero? Non è una vera e propria domanda, devi farlo. O non ti lascio andare!»
«Mmmh.. ci guadagnerei in entrambi i modi..»
Si guardarono negli occhi per qualche secondo senza emettere un fiato.

Capitava spesso come cosa; a volte preferivano guardarsi negli occhi per ore piuttosto che parlare.
Ed avrebbero prolungato quel contatto anche quella volta se non fosse stato per la mancanza di tempo da parte di Tyler, che proprio per primo decise di terminare il silenzio prendendo il viso di Josh tra le mani per baciarlo.

«Lo chiedo a mamma.» Sussurrò poi sulle labbra del più grande che curvate in un dolce sorriso ribatterono.
«Perfetto.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13, 2017 ⏰

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