2- Il matrimonio

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  L'addio al nubilato di Charlotte era ormai giunto al termine, le tre ragazze erano rincasate quasi all'alba e benché Lily avesse il broncio per essere stata separata da Dakota e Charlotte volesse in qualche modo sgattaiolare per passare la notte con Mark, soprassedendo a quella particolare scaramanzia che voleva che gli sposi non si vedessero il giorno delle nozze.
Ava, seppur non molto lucida per via dell'alcol, si comportò con le due amiche peggio di un sergente.
Anche lei avrebbe voluto passare la notte con un uomo, anche se l'uomo in questione, si era congedato in modo freddo. Non che fosse uno caloroso il Senatore, anzi.
Era riuscita a scaldarlo solo quando avevano battibeccato sui punti della sua campagna elettorale e poi si era come ghiacciato, anche sulla pista da ballo sembrava un pesce fuor d'acqua e chissà quanto valevano le foto che Dakota aveva scattato per prenderlo in giro.
Non era un tipo da discoteca il Senatore Nick Bolton, in realtà era talmente serio e taciturno da sembrare un cinquantenne nel corpo di un trentenne e che corpo...
Era veramente bel piazzato: ampie spalle, petto muscoloso e capelli setosi, almeno così sembrarono ad Ava guardandolo. Nick aveva un buon profumo di dopobarba e talco, ma ciò che più l'ammaliò del senatore erano i suoi occhi verdi, questi erano indecifrabili e forse fu quell'alone di mistero che lo avvolgeva a renderlo così attraente.
Certo non erano i suoi soldi e tanto meno il potere, ma in fondo questo non importava visto il freddo ciao con cui l'aveva salutata; lui non era interessato e lei, non era pronta per buttarsi in un'altra relazione. La rottura con Billy era troppo fresca per venire accantonata così velocemente.
**
- Buongiorno dormiglione - la voce allegra di Charlotte la svegliò; lentamente Ava si stiracchiò nel grande letto in cui aveva dormito con l'amica e Lily. Cercò di sorridere ma la testa le dolse all'istante. La notte precedente aveva bevuto un poco, anche se non era sbronza. Molto probabilmente era colpa dello stress accumulato nel viaggio e senza dubbio i battibecchi con il senatore non avevano contribuito.
In realtà quella notte aveva tardato a prendere sonno, così si era messa a fantasticare, non le accadeva da quando era bambina e sognava che il principe azzurro la rapisse per portarla via da quel paese orribile in cui viveva.
- Come fai a essere già così pimpante?- domandò Ava con la voce ancora impastata dal sonno.
- è tutta euforica perché si sposa – la prese in giro Lily... - fidati che a fine serata sarà distrutta...- aggiunse l'ex modella.
- Dici... non pensi che Mark le riserverà un trattamento speciale?- domandò Ava divertita, facendo l'occhiolino all'amica alludendo senza alcuna vergogna al dopo cerimonia.
- Ma la smettete di parlare di me...- disse Charlotte con le gote in fiamme.
- Noi non stavamo parlando di te - rispose Ava - ci stavano chiedendo se tuo marito questa sera riuscirà a scop...-
- Ava – Urlò Charlotte e l'amica rise di gusto vedendo che ancora riusciva a vergognarsi per le sue battute.
- Oddio non fare la puritana che mi pare che abbiate consumato più che volentieri -
- Ma sei ancora ubriaca?- domandò Charlotte pensierosa.
- No. Non sono mai stata più lucida che in questo momento – rispose Ava.
- Ieri eri ubriaca – s'intromise Lily – hai toccato Nick. Non ho mai visto nessuna che si sia spinta fino a quel punto... lui mette in soggezione – chiarì.
- Oh ma Ava non si è fatta certo soggiogare, vero? Lo hai steso quando gli hai detto che i punti della sua campagna erano ridicoli- disse Charlotte accomodandosi sul suo letto per sentire cosa avesse da raccontarle quella pazza di Ava.
- Lo penso- rispose seria.
Lily si fece attenta- sei veramente democratica?- domandò stupita.
- Certo – affermò battendosi una mano sul petto, lei credeva in quello che diceva. Per lei appartenere a quel partito non era un gioco, suo padre era un attivista aveva perfino la tessera del partito.
- Non eri ubriaca e ci stavi provando?- chiese ancora più stupita Charlotte.
- No, non ero ubriaca e sì ci stavo provando, ma non credo di interessargli- ammise e quanto le costò rivelarlo senza riuscire a ridere della cosa. Sì sentiva una vera cretina per questo.
- Dici?- domandò dubbiosa Charlotte.
- Dico. Lo capisco quando un uomo è interessato e normalmente a fine serata trova una scusa o per farmi avere il suo numero o per baciarmi- le due amiche annuirono alle parole di Ava.
- E ...- chiese Charlotte curiosa.
- E lui non mi ha nemmeno salutata, se non con quel ciao informale – ricordò e solo menzionare quel fatto la rese irrequieta. Per fortuna che non l'avrebbe più rivisto dopo il matrimonio perché era certa che avrebbe potuto rendersi ridicola con uno come Nick.
- Che cafone- disse Lily.
- Magari è timido- aggiunse Charlotte, era più che evidente che non aveva a ben che minima idea di chi fosse in realtà il testimone di Mark.
- Un politico timido! Su Charlotte non dire assurdità. Quello un giorno si è scagliato contro la Clinton, secondo te è timido? – ricordò.
- Semplicemente non gli interesso e comunque, lui non interessa a me. Ho chiuso con gli uomini – rispose convinta chiudendo l'argomento che per fortuna né Charlotte né Lily toccarono più, almeno fino al matrimonio.

Nick Bolton era un politico astuto e letale, sapeva ferire con le parole e anche i suoi sguardi non erano meno velenosi. Doveva stargli alla larga e così fece però entrambi erano stati scelti come testimoni e non potava far finta che non esistesse, e lui ora non faceva altro che chiamarla: La Democratica, rendendola nervosa e irrequieta.
**
L'aveva osservata attentamente per tutta la cerimonia, anche se si era ripromesso di evitarla come la peste, visto la strana attrazione che la donna gli aveva suscitato la sera prima.
Invece, per la prima volta, la sua buona volontà venne meno e si lasciò incantare da quella dea dalle linee aggraziate e il temperamento di fuoco come i suoi capelli. Ava era molto carina con quell'abito lungo che accarezzava il suo corpo esile. I capelli rossi erano stati raccolti e alcune roselline rosa erano state incastrate alla sommità dello chignon morbido. Non era per niente appariscente, poco trucco e alcun gioiello, era veramente un incanto e lui non doveva rimanere lì a guardarla mentre in tutti i modi cercava di evitarlo. Nick stupidamente si chiese come fosse la democratica, così l'aveva soprannominata per scherzare la sera prima facendola infuriare, dentro ad un letto: Era certo che se si accendeva per un semplice nomignolo doveva essere una bomba anche sopra un letto, ma a lui non doveva interessare.
Non poteva aver una storia con la testimone della moglie di Mark. Lui, in realtà, non aveva storie da molto tempo, al massimo se una gli piaceva ci passava la notte, giusto per togliersi lo sfizio, poi ognuno per la propria strada senza alcun rimpianto. Nick non era interessato a relazioni durature, con le donne aveva chiuso da parecchio tempo; Alcune, rifilavano fregature come Kelly, al solo ricordarla gli veniva la nausea.
Dio quanto l'aveva odiata, quanto l'odiava e con lei suo padre.
Bevette un ampio sorso di liquore, un infuso che la governante di Charlotte aveva preparato con il limone alcol e zucchero e cercò di scacciare dalla mente i ricordi del passato che l'avevano fatto soffrire per molto tempo e ancora oggi, non era riuscito a cancellare del tutto.
Osservò attentamente Ava: quella democratica non era certo pericolosa come la sua ex e suo padre, non era più un ostacolo poiché ora era sotto terra da quasi cinque mesi.
Ava non correva alcun rischio, sarebbe stata solo un suo sfizio e poi come spesso succedeva ognuno per la propria strada, senza drammi. Era certo che non si sarebbe rifiutata l'aveva capito la notte prima che bastavano un po' di moine per farla cadere ai suoi piedi. La rossa era una facile come molte se ne incontrano di questi tempi, non certo la donna che l'avrebbe accompagnato per il resto della vita.
Erano troppo diversi, sia per carattere sia per ceto sociale e anche se era amica di Charlotte non sembrava avere la stessa eleganza, ma per una notte andava bene.
Benissimo.
Così decise che quella sera si sarebbe fatto la rossa e la cosa lo eccitò parecchio perché lei, lo stava evitando da quando era iniziata la cerimonia.
Oh piccola Ava non sai quanto mi piaccia cacciare... e tu oggi sarai la mia preda.

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