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Si vede proprio che è arrivato dicembre, in centro c'è un traffico pazzesco e l'autobus è in ritardo di dieci minuti.
Ho il telefono al 7% e non posso né anche avvisare mio fratello Marco che sono in ritardo.

Adoro questa stagione, è quella che preferisco.
Tutte le luci che illuminano le lunghe vie di Milano e tutte le finestre delle case.
Fa freddissimo, ho solo una sciarpa addosso, cappello e guanti sono ancora negli scatoloni del vestiario invernale, sarà meglio che quando rientro a casa prendo gli indumenti pesanti

In lontananza vedo arrivare il mezzo, sarà di sicuro pieno e dovrò stare in piedi, ma almeno starò al caldo.

Arrivo alla mia fermata e chiedendo permesso e spingendo un po' di gente (ogni tanto le maniere forti bisogna usarle) scendo dall'autobus incamminandomi verso casa, che dista 10 minuti a piedi dalla fermata.

Suono al campanello aspetto un attimo, ma nessuno mi apre. Decido allora di prendere il mazzo di chiavi e aprire il portone. Prendo l'ascensore che mi porta direttamente al quarto piano e entro in casa.
"Sono arrivata" urlo appoggiando lo zainetto sul tavolo.
Sento l'acqua della doccia scorrere. "Ecco perché non mi ha aperto" penso andando in camera mia e buttandomi sul letto.

Sono già le 19:15 è tardissimo, mi rialzo e mi dirigo in cucina a mettere qualcosa sui fornelli.
La pasta si sta cuocendo e nel frattempo preparo la tavola.

Vedo Marco uscire dal bagno che va verso camera sua tutto infreddolito con solo l'accappatoio addosso, gli conveniva portarsi i vestiti in bagno almeno non avrebbe preso freddo.

Stiamo sparecchiando la tavola e mettendo le stoviglie a lavare.
"Allora quando partiamo?" Chiedo a mio fratello mentre poso un bicchiere in lavastoviglie
"Pensavo il 20 e poi stiamo fino al 3 di gennaio" mi risponde.

Io e mio fratello siamo nati e cresciuti in un paesino vicino a Roma, ma adesso viviamo a Milano già da un anno e mezzo. Ho iniziato le superiori qui al liceo artistico e sono in seconda.

Vivo qui con la mia famiglia composta  appunto da mio fratello, mamma e papà.
Invece giù a Roma abbiamo tutti i nostri famigliari come i miei nonni, gli zii, i cugini; insomma tutti i nostri parenti.

"Quindi passiamo anche il capodanno a casa?" Dico con un enorme sorriso sulle labbra

Di solito durante le feste di Natale torniamo sempre a casa da tutta la nostra famiglia, ma non abbiamo mai passato anche lì capodanno con loro e solo a pensarci sono felicissima
Forse per questo mi piace così tanto l'inverno.

"Certo. Sei contenta?" Mi domanda con un grande sorriso sulle labbra anche lui.

"Ovvio" dico dandoli un grosso abbraccio.

"Mamma e papà?"  aggiungo.
"Sono andati a magiare fuori con i vicini."
Abbiamo dei vicini molto gentili, spesso andiamo a mangiare da loro, o loro vengono da noi.
Oppure vanno a mangiare fuori i nostri genitori con i suoi, si loro hanno anche un figlio si chiama Alessandro e ha un anno in più di me.

Allora avevo già pubblicato questa storia solo che al tempo non ero stata dietro molto e avevo postato solo 3 capitoli e non mi piaceva per niente. L'ho messa un attimo in ordine e adesso ricomincio. Pensavo di pubblicare un capitolo alla settimana se riesco più di uno.
La storia si deve un po' strutturare quindi all'inizio non succederanno tante cose.
Spero di non aver fatto tanti errori se ne vedete alcuni ditemelo subito che correggo all'istante.
Spero che piacerà a molti.
Un bacio Arianna

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