Si guardò allo specchio e vide la sua immagine riflessa.
Capelli corti e scuri, occhi verdi.
Indossava un paio di jeans scuri, non aderenti ma nemmeno troppo larghi, una larga t-shirt grigia, e un paio di scarpe nere bombate.
Era lì, davanti allo specchio, a osservare i lividi che aveva su tutto il corpo.
Aveva continuamente le occhiaie,
i lineamenti stanchi di qualcuno che lotta alla ricerca della felicità senza ancora averla trovata.
Cloe, questo era il suo nome, si era dichiarata lesbica a 14 anni, pochi giorni prima che la sorella maggiore morisse a causa di un incidente. Adesso ne aveva 17.
Passò dal 'salotto' (una stanza con i tetti quasi caduti in cui vi era un divano di 10 anni prima,un tavolino di legno ed una televisione che a malapena funzionava), quando il padre la fermò: -"Dove stai andando?"-
Cloe lo guardò e non rispose -
"Abbi magari le palle di rispondere a tuo padre quando ti parla!". Vi fu qualche secondo di silenzio, poi ricominciò: "Maledetto il giorno in cui non ti ho buttata fuori di casa. Hai infangato il nome della mia famiglia, ti ho tenuta con me e questo è il tuo modo di ringraziarmi. Fai schifo, pezzo di merda. Vieni qua, subito!".
Cloe capì cosa voleva fare il padre: era ormai diventata un'abitudine, una routine che il padre applicava continuamente per sfogare la sua rabbia sulla figlia.
La giovane alzò la maglietta e poggiò i gomiti sul tavolino fradicio.
Il padre si tolse la cintura e cominciò a caricare il colpo. Poi la ragazza sentì solo dolore.
1,2,3 colpi... perse perfino il conto, ma non le importava. Era ormai abituata alla violenza del padre.
Era abituata ad ogni tipo di violenza.
E tutto ciò solamente perché voleva essere se stessa.
Cominciò a sentire il sangue scorrere sulla schiena, e le ferite cominciarono a bruciare. Il padre smise.
Cloe si diresse subito verso l'uscita senza nemmeno guardare il padre.
Decise che era stanca di tutta questa follia, che non voleva avere una famiglia che non la accettasse solamente per il suo essere se stessa.
Decise che non sarebbe più tornata in quella casa.
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Black Angels.
RomanceÈ una breve storia che prende ispirazione dalla mia vita, dalle mie esperienze e dai miei pensieri.