6. тнe end

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Si svegliò di soprassalto, una gocciolina di sudore scendeva veloce dalla sua tempia, il respiro affannato.

Aveva fatto l'incubo più brutto di tutti i tempi, il suo Jae rapito insieme a Chan e Zelo, al sol pensiero rabbrividì dalla paura. Quando provò ad alzarsi sentì una fitta all'altezza dello stomaco.

Rapidamente tutti gli eventi successi nell'ultima settimana si rifecero vivi dentro di lui, e capì che non si era trattato solo di un sogno. Quella era stata la realtà, e ora si trovava in ospedale, inchiodato a letto, senza sapere come stiano gli altri... o come stia lui, se sia vivo o... meno.

Si concentrò su Youngjae, l'ultima cosa che ricordava era di averlo visto cadere a terra, con un colpo d'arma da fuoco al petto.

Provò ad alzarsi per andarlo a cercare ma venne bloccato dal suo stesso corpo. Alzò il pigiama e vide una fasciatura all'altezza dello stomaco. Gli passarono rapidamente nella mente gli ultimi attimi prima di svenire e brancolare nel buoi. Sua sorella... quella grandissima P*****a gli aveva sparato!!!

Cercando di non causarsi altri danni, fece forza con le braccia e si tirò su.

Bene. Almeno sapeva che Dae e Up erano ancora vivi, ma momentaneamente poco gli interessava. Il suo unico pensiero era lui... sempre e solo lui.

Con fatica scese dal letto, diede una rapida occhiata ai suoi amici controllando che stiano "bene", per poi avvicinarsi alla porta.

"E' inutile che ci provi... è chiusa a chiave per non farci uscire".

Si gira per vedere Jongup, facendogli una muta domanda.

"Mi sono svegliato poco fa anch'io, e come te la prima cosa che ho pensato è stata quella di andare a vedere... comunque non so nemmeno se sia vivo." abbassò lo sguardo mentre finì di dire quella frase.

"Come non sai se sia vivo? Non ti hanno detto niente?"

"Quando sono uscito ho provato a chiedere qualcosa, ma non mi hanno voluto dire niente... né se sia vivo o meno... né se stia bene. Allora ho provato a cercarlo e a fare casino... cazzo come possono non dirmi niente!!! Quindi ci hanno chiuso qui dentro, se io ho reagito così non volevano nemmeno pensare a come potessi reagire tu"

Questo era il colmo. Era in un ospedale e non poteva nemmeno andare a vedere il suo ragazzo? Perché doveva essere vivo. Se fosse morto... se fosse morto sarebbe morto con lui. Niente, niente avrebbe senso senza di lui, la sua vita sarebbe niente, sarebbe così patetica e sola, vuota... sarebbe come un palloncino che vaga per il cielo senza una meta, aspettando di schiantarsi contro qualcosa di appuntito per scoppiare e smettere così di vagare.

Sinceramente non gli interessava degli altri pazienti, non gli interessava nemmeno di Daehyun che stava ancora dormendo, e che se si svegliasse gli farebbe solo che bene, doveva uscire da quella cazzo di stanza, e lui sarebbe uscito da li, con le buone o con le cattive.

Cominciò a bussare, più gli altri lo ignoravano più lui continuava a bussare sempre più forte, poi cominciò a tirare i calci alla porta per cercare di sfondarla, il male allo stomaco non lo sfiorava nemmeno per l'anticamera del cervello. In tutto quel casino ovviamente Dae si era svegliato, si fece spiegare il perchè il suo hyung stesse cercando di sfondare una cazzo di porta e del perché era così arrabbiato.

Quando gli venne detto il motivo non poteva certo dargli torto, poco dopo sentirono la serratura girare, nemmeno aperta la porta che si fiondarono tutti e tre fuori.

"Vi sembra il modo di..."

"Non me ne fotte una beneamata sega di dove siamo e del casino che ho fatto. Yoo YoungJae. Mi dica dove si trova"

Week Of Fear... ver. ℬ.Ꭿ.ℙDove le storie prendono vita. Scoprilo ora