Paul il re mago

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C'era una volta un regno, dove viveva un Re, una Regina e il loro bambino di nome Paul. Il bimbo aveva doti speciali e magiche, e amava tanto il mondo della magia. Il padre desiderava che il figlio imparasse un mestiere, e così quando compì sette anni, decise di mandarlo alla scuola del regno. Paul si rese subito conto che a scuola non avrebbe mai imparato un mestiere, poiché quello che apprendeva ogni giorno era spesso inutile, e spesso ripetitivo e quindi noioso.

Un giorno gli apparve l'Angelo custode che gli propose di chiedere al padre di lasciare la scuola per un po' e andare con lui nella foresta per diventare un mago. Paul, contentissimo per la proposta, corse dal padre e gli chiese: "Caro papà, vorrei lasciare per un mese la scuola per tentare di diventare un mago, andrò a vivere nella foresta in compagnia del mio angelo custode, poi tornerò da te, me lo lasci fare?" Il padre, che inizialmente era contrario, dopo un momento di perplessità rispose: "Va bene Paul, se alla fine del mese, quando tornerai al castello, io non ti riconoscerò, vorrà dire che sarai diventato un vero mago, e io ti consentirò di lasciare la scuola e nominerò Re, se invece ti riconoscerò dovrai tornare a scuola". Paul accettò e l'indomani si avviò con gioia nella foresta con l'Angelo.

Insieme passarono circa un mese in cui camminarono intensamente, e l'Angelo insegnò a Paul le leggi eterne dell'universo, gli mostrò le erbe e le radici selvatiche con cui prepararono diverse pozioni, e lo addestrò nel fare gli incantesimi. Paul era ormai quasi diventato un mago.

Una mattina si alzarono come sempre di buon'ora e l'Angelo disse a Paul: "Caro Paul, ci mancano solo tre giorni per terminare il nostro lavoro insieme e durante questo breve periodo ti mostrerò l'ultima cosa importante affinché tu possa diventare un grande mago, poi potrai tornare nel tuo castello". I due ripresero il viaggio e dopo una giornata di lungo cammino lasciarono la foresta per entrare in una cittadina confinante. Era inverno e faceva tanto freddo, dopo essersi nutriti per tutto il giorno di erbe e qualche frutto selvatico che si era conservato dall'autunno, decisero di cercare un posto dove avere un pasto caldo e un letto per dormire. Videro una villa grandissima che doveva appartenere a qualcuno molto ricco e bussarono alla porta, ma nessuno arrivava nonostante si potessero sentire dei rumori di passi che venivano dall'interno. Continuarono quindi a bussare fin quando, dopo circa un quarto d'ora, qualcuno aprì alla porta. Erano i due padroni di casa che, con aria scocciata, chiesero a Paul e l'Angelo cosa volessero. Paul rispose: "Siamo due viaggiatori in cerca di un pasto caldo e un letto per riposare durante la notte, domattina all'alba vorremmo riprendere il viaggio". I due padroni, che erano molto ricchi economicamente ma molto poveri sentimentalmente, si mostrarono molto avari e l'uomo, con aria altezzosa, rispose: "Non abbiamo né un pasto né un letto da offrire, ma se proprio avete necessità, potete accomodarvi nella stalla lì dietro" e indicò un casolare in rovina che i due utilizzavano come stalla per le loro mucche. Paul e l'Angelo ringraziarono e andarono a sistemarsi nella stalla in un angolo inutilizzato. Paul, stanco morto, si addormentò immediatamente, ma ben presto fu svegliato da alcuni rumori provocati dall'Angelo che, prima di addormentarsi, si era messo a chiudere un buco in una parete della stalla. Paul era molto sorpreso, ma era così stanco, che si riaddormentò subito dopo e dormì profondamente nonostante i rumori continuassero ancora per qualche ora. Quando si svegliò l'indomani, trovò l'Angelo che dormiva e vide che nella parete il buco non c'era più. Allora svegliò l'Angelo, andarono insieme a ringraziare i due padroni, e continuarono il loro cammino, dirigendosi nuovamente verso la foresta.

Dopo un'intera giornata di cammino, con una piccola sosta per mangiare qualche erba selvatica, i due entrarono in un piccolo paese e anche qui cercarono rifugio per la notte. Si fermarono a bussare alla porta di una casa molto piccola appartenente a due padroni molto gentili, un uomo di nome Jeremy e una donna di nome Jenny, e non appena Paul bussò, aprirono immediatamente e li fecero accomodare per farli riparare dal freddo gelido della sera. Paul chiese se potevano ospitarli per la notte, e la moglie, con aria molto amichevole, rispose: "Ma certo che possiamo, vi preparo subito il letto e intanto mio marito vi preparerà un pasto caldo, che con il freddo che avete sentito, vi farà tanto bene e vi solleverà un po', non è tanto, ma è tutto ciò che abbiamo a disposizione oggi". Paul e l'Angelo ringraziarono tanto Jenny e Jeremy, che offrirono ai due ospiti quella che avrebbe dovuto essere la loro cena, una minestra di cavolo del loro orto e del formaggio preparato con il latte della loro mucca, la sola cosa che possedevano. La mucca viveva all'aperto e nelle notti d'inverno dormiva nello stanzino della casa. Paul e l'Angelo gradirono molto la genuinità della cena e andarono a dormire nell'unico letto della casa, quello solitamente usato da Jenny e Jeremy, che si sistemarono invece su due piccole poltrone. Il giorno dopo, Paul e l'Angelo furono svegliati dal pianto di Jeremy, che sconvolta correva verso il marito esclamando disperata: "Jeremy, è morta Milky!" Era la mucca, che durante la notte era morta improvvisamente lasciandoli soli e senza l'unica fonte di guadagno che avevano. Paul e l'Angelo, molto dispiaciuti per l'accaduto, ringraziarono calorosamente i due padroni, che offrirono ai due ospiti del pane per avere qualcosa da mangiare durante il giorno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2021 ⏰

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