ti scrivo questa lettera con la speranza che mia moglie non la legga mai, la scrivo su quelle pagine bianche che ci sono alla fine dei libri, su quel libro che mi hai regalato e che ho imparato a memoria.
non darmi del codardo, ho sentito il bisogno di parlarti e dato che non so se tu sia viva o meno, posso solo scriverti.
ho un figlio, mi somiglia molto, ti metteresti a ridere vedendolo perché sembra me da bambino.
chissà se hai anche tu dei figli, se ti somigliano, se hanno i tuoi stessi capelli biondi.
ho qualche ruga in più e la notte dormo.
chissà com'è il tuo viso ora, se dormi ancora così poco.
qualche anno fa sono andato al concerto di Vasco e ho pianto, si, io che non piangevo mai, a differenza tua.
chissà se tu sei andata a tutti i concerti che sognavi.
ho una casa così grande che qualche volta sembra vuota, piena di cose inutili.
chissà com'è casa tua, immagino ci sia una grande libreria piena di romanzi strappalacrime.
ho imparato a cucinare, spesso faccio delle sorprese a mia moglie facendole trovare la cena pronta.
chissà se mentre cucini sei ancora così silenziosa.
ho un armadio pieno di camice tutte uguali, ma non ho ancora imparato a piegarle.
chissà a chi le pieghi tu.
il giorno giorno del mio matrimonio faceva freddo, nonostante fosse estate. avevo le mani fredde come le tue.
chissà se hai mai indossato un vestito da sposa, non ti ci vedo proprio, sai?
ho avuto la vita che volevo, non posso lamentarmi.
chissà se tu sei felice.
mi sento stupido a scriverti perché mi sto impegnando, nonostante sappia che tu non leggerai mai.
chissà se tu mi hai più scritto.
però ti ho amato e tu mi hai amato, non c'è bisogno di nessun chissà sta volta, perché infondo è solo per sempre.