Un dono per la Principessa

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Capitolo I

UN DONO PER LA PRINCIPESSA

Traditi dai sentimenti manco provati
urla di chi grida senza voce.

Puzza di fetore e morte.

Nelle celle per annientare anche il più piccolo barlume di speranza non vi era nemmeno la luce.

Ecco dove nacque Shikamaru Nara, tra i pavimenti sporchi di sangue secco e cadaveri.

Sua madre lo avvolse in una sudicia coperta di lino e poi cercò di pulirlo meglio che poteva dalla placenta, recise con i denti il cordone ombelicale e solo allora il neonato che pensava morto, pianse.

Anche in un posto come quello poteva esserci spazio per la vita? Si chiese Asuma.

Poteva una creatura sopravvivere?

Yoshino era sempre stata una donna forte ed anche in quell'occasione si era mostrata tale.

Kurenai si appoggiò stancamente al muro, portava ancora i segni dell'ultima violenza subita, il collo era livido ed anche tra le gambe non vi era un punto che non le facesse male. Si vergognava a farsi vedere in quello stato dall'uomo che amava ... si sentiva sporca, ma non c'era spazio nemmeno per rimettere in quel angusto spazio.

L'uomo con la barba distolse l'attenzione dal bambino per accarezzarle la testa con dolcezza e lei lo guardò con occhi pieni di vergogna. Ma questo significava essere schiavi del signore della sabbia. Una condizione poco invidiabile in particolare se si trattava di donne. Quello pareva accanirsi in maniera particolare su di loro e spesso le donava come gesto magnanimo ai suoi soldati. Come se fossero merce, carne da macello data a dei puzzolenti cani.

Da quanto tempo nessuno di loro vedeva la luce del sole? Eppure il passare del tempo lo leggevano negli occhi di quei bambini, nati nel puzzo e nella desolazione di una vita senza speranza.

In una calda giornata di primavera i figli degli schiavi lavati e messi in fila davanti alla porta principale della prigione.

Yoshino tremò, quello era il giorno in cui uno di loro veniva offerto in sacrificio per celebrare il compleanno della figlia maggiore de Signore della Sabbia ... compiva 5 anni la principessina Temari.

Il padre la prese per mano e l'accompagnò nell'arena scortati dalle guardie Ambu.

C'era anche Shikamaru tra di loro ... gli occhi d'ematite non si abbassarono al loro passaggio.

"Voglio questo." Disse Temari al padre.

Si udì un urlo provenire dalle celle alle sue spalle e poi più nulla, Yoshino non aveva retto alla visione del figlio che veniva portato via.

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