RICCARDO
È stato difficile tornare alla realtà, mi sembra tutto diverso, la gente mi ferma per strada, mi chiedono foto e autografi, sono sempre in giro per le radio, per gli store, e la sera registro fino a tardi. Mi sembra di vivere tra le nuvole, stiamo per iniziare un tour Vodafone in giro per tutta italia, tutta la squadra Blu al completo.
C'è Vittoria che ci tiene tutti con i piedi per terra, Federica timida all'apparenza, poi ci siamo noi ragazzi, Andreas il mio braccio destro, Michele che cerca ogni volta di fare il finto Playboy della situazione e infine c'è Cosimo, Cosimo è Cosimo.
Oggi tappa a Milano, precisamente alla Mondadori in Duomo, fa un caldo boia, essendo a milano mia madre ha voluto invitare "la squadra blu" a pranzo, stiamo vedendo alcune foto sui social.
Riccardo "ragazzi dicono esserci già più di mille persone fuori la Mondadori"
Cosimo "quindi dobbiamo fare più di mille foto, marò" disse mettendosi le mani sulla testa, a Federica sta salendo l'ansia.
Vittoria "incredibile non mi sembra vero"
Cosimo si girò verso di me "Chissà se viene quella ragazza di milano.. eh Riccardo?" L'avevo intravista in stazione, mi chiese una foto, una semplice foto, sono riuscito anche a balbettare un semplice "certo" , ho fatto diverse foto con diverse ragazze ma lei, lei è..
L'avevo intravista in stazione, mi chiese una foto, una semplice foto, sono riuscito anche a balbettare un semplice "certo" , ho fatto diverse foto con diverse ragazze ma lei, lei è...
Non so cosa mi prende ogni volta che penso a lei, finisco su un'altro pianeta. Mi ricordo perfettamente tutto di lei, non è molto alta, è mora, capelli lunghi e lisci che gli cadevano su quella camicetta color rosa antico, occhi marroni, con una linea di eye liner sopra, una ragazza molto semplice, fine, aveva su un pantalone nero a vita alta con la camicetta infilata dentro, risvoltini alla fine dei pantaloni che facevano notare quei piccoli diamantini sopra dei semplici stivaletti neri, era con una sua amica, bionda, alta quanto lei, l'avevo notata ancor prima che lei mi vedesse, fuori dalla stazione, poco dopo l'ho rivista davanti a me che cercava il binario del suo treno, camminavo dietro di lei, non per inseguirla, anche se ammetto di averci fatto un pensierino, ma semplicemente perché andavo verso il binario 8 dove avrei preso il treno diretto per Roma.
Passo il binario 1, 2 e dentro di me dicevo "non girare vai avanti" volevo venisse sul mio treno, mi ero già fatto il mio film. 'Lei sale, la seguo mi siedo vicino, ci parliamo ci conosciamo'
Era un piano perfetto no?! Continuai a camminare, binario 7, e 8 eccolo, lei non svolta va dritta, niente non viaggeremo sullo stesso treno, mi dirigo verso il mio vagone, c'è un sacco di gente che sta scendendo che mi camminano di corsa in senso opposto, vengo urtato da almeno 10 persone, nessuno che si scusa, ma ormai ci sono abituato.
Prima di salire sul mio vagone mi fermai per cercare le cuffie nello Zainetto, vengo urtato di nuovo, un signore ben piazzato mi aveva quasi fatto perdere l'equilibrio, preoccupato mi chiese "tutto bene ragazzo?" io gli diedi una pacca sulla spalla e gli risposi "sisi non si preoccupi grazie". E da lì, non potevo crederci, lei stava camminando verso di me, ma mica non era questo il suo binario? Era andata oltre il binario 8, si era sbagliata ? Era andata oltre il binario 8, feci finta di niente mi girai dandole le spalle, mi passò davanti e gli sentì dire "eccolo questo è il nostro vagone" l'amica gli rispose "bene saliamo prima che parta"
Non potevo crederci stava salendo proprio di fronte a me, lasciai perdere le cuffie e mi avvicinai per salir subito dopo di loro.
Una voce dietro la mia urlò "vi muovete a salire" lei si girò verso di me con sguardo teso "senta c'è una carrozzina e ancora non ho imparato a volare" non mi guardò in faccia e così io gli risposi "ehm veramente non sono stato io ad urlare" lei non si girò però mi rispose mentre si dirigeva verso i sedili "scusami ma alcune persone sono veramente maleducate" "E tu non hai ancora imparato a volare però" gli dissi in tono sarcastico, l'avevo detto apposta sperando di attaccar bottone.
La sentì ridere, nel mente l'amica poco più avanti di lei affermò "sono questi" indicando i loro sedili, e poco dopo aggiunse "RICCARDO" .
L'amica mi aveva riconosciuto, magari aveva seguito amici.
Lei si girò e disse solo "CHE GRANDISSIMA FIGURA DI MERDA CHE HO APPENA FATTO" .
Mi venne da ridere, aveva le guance rosse, "scusami per prima" mi disse "tranquilla non ti devi preoccupare" risposi continuando a ridere.
Vado avanti verso il mio sedile purtroppo era distante dal suo, poggia lo zaino e poco dopo la rividi venire verso di me
"Ehi scusa, posso chiederti una foto?" disse con quel maledetto sorriso che sogno quasi tutte le notti, "c-certo"
Ne scattammo due poi gli dissi " dai facciamola anche così " gli presi il viso e gli diedi un bacio sulla guancia e lei scattò.
Dovevo farlo non potevo resistere.
"Grazie mille, ti scoccia se viene a farla anche la mia amica? Che è lì a curare le borse" "Ma certo figurati" risposi, scambiammo quattro chiacchiere, mi fece i complimenti per come scrivo, per il mio percorso ad Amici e infine se ne andò con un "buon viaggio" .
Da lì, la rividi solo a viaggio terminato, dove scendendo mi salutò con la mano e io ricambiai con altrettanto gesto.
Da quel giorno non è più uscita dalla mia testa, quando l'amica venne a fare la foto con me, parlammo soprattutto di amici e gli dissi "se faccio qualche incontro a milano venite, così ci rivediamo, dillo alla tua amica" volevo rivederla. È passato circa un mese o poco più e oggi c'è l'incontro a milano, chissà se accetteranno il mio invito, ho bisogno di rivederla e capire perché mi è rimasta in testa in questo modo.
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INSIEME IMPAREREMO A VOLARE
FanfictionRiccardo dopo il percorso ad Amici è pronto ad affrontare la vita frenetica in giro per l'Italia, in stazione a Milano incontra una ragazza, una foto, una frase fa scattare qualcosa nella sua testa. Non riesce a levarsela della mente. Ha bisogno di...