RICCARDO
Sono qui che l'aspetto, ho le mani che mi tremano, faccio come mi ha insegnato Maria, e conto fino a dieci, anche venti, gioco con le chiavi della macchina e continuo ad accendere e spegnere la luminosità del telefono, ha detto di essere qui, perché non arriva?
Vedo passare una 500 bianca, non è lei, vedo una Clio Blu rallentare, niente, neanche quella è lei, una Smart anche questa blu, non è lei, una Lancia y Color prugna parcheggia, quindi non è lei.
Mi sto spazientendo, provo a mandarle un messaggio, alzo lo sguardo perché sento un altra macchina arrivare, ma il mio sguardo cade su una ragazza che sta scendendo da quella macchina color prugna di prima, è lei, le vado incontro.
Ha un jeans a vita alta, un top nero e ai piedi, non ci credo abbiamo su le stesse scarpe, mentre mi avvicino vedo che tira fuori una borsa nera, si gira verso di me, mi sorride, allunga il braccio per chiudere la macchina con il telecomando ed esclama "Allora sei veramente te" con un tono di sollievo, gli annuisco e mi avvicino per salutarla gli do tre baci e gli chiesi dove avrebbe preferito andare, abbiamo scelto di andare via da quel posto, c'erano troppi ragazzi giovani, e lei mi ha detto esplicitamente "non voglio esser vista con te" .
Ammetto di esserci rimasto male, anzi molto male, e credo che lei l'abbia notato. Decidiamo di andare a Sesto, dove c'è il il parco Nord, non ci sono mai stato e lei neanche. Si è ammutolita dopo quella frase che mi ha detto, cammina un pelo dietro di me, per capire quale sia la mia macchina, una volta arrivati gli dico "è questa" e lei mi sorride gentilmente, la vedo tesa, troppo tesa, e prima di salire in macchina gli chiedo, "ce qualcosa che non va?"SARA
Sono a disagio, non ce la faccio mi sembra così strano, Riccardo è un bellissimo ragazzo non lo metto in dubbio, non riesco a guardarlo negli occhi, i suoi occhi mi ammutoliscono, hanno un qualcosa che mi fanno perdere la parola, li guarderei per ore, ma non ho questa confidenza con lui, sono una ragazza timida, faccio la stupida solo con chi conosco, anche perché in realtà sono una casinista nata. Prima ho detto a Riccardo che non voglio che la gente mi veda con lui, non era una cattiveria, ma lui ora è un personaggio pubblico e se viene visto con me sicuro vengo assalita anche io sui social per niente, anche perché è la prima volta che ci vediamo, e non ne conosco neanche il motivo di questa uscita, mi ha chiesto se qualcosa non andava e così gli spiegai questo mio punto di vista, mi da ragione dicendo anche che non ci aveva pensato al fatto che poteva essere riconosciuto.
Siamo arrivati al parco Nord, in macchina abbiamo parlato praticamente di me, mi ha chiesto dove abito, i miei studi, e se stavo lavorando, e con vergogna ho risposto di essere disoccupata.
"È enorme questo parco" cavoli è bellissimo, io amo la natura, ci starei per ore, lui tira fuori il telefono apre Instagram, e scatta una foto live sulle storie, e infine tagga il parco Nord.
Lo guardavo attentamente mentre scattava la foto, in quel momento il sole decise di nascondersi dietro le nuvole, si girò verso di me e arrabbiato disse "questa è sfiga, proprio ora che volevo fare la foto"
Mi venne da ridere, sembrava un bambino deluso dal gusto di una caramella. Il sole ha deciso di giocare a nascondino, e io come una stupida ho lasciato il maglioncino nella mia macchina, tira vento, mi sto maledicendo da sola.RICCARDO
La vedo che è in imbarazzo, e anche io lo sono, questo parco è molto bello nessuno dei due l'ha mai visto, cosi abbiamo deciso di fare una passeggiata per poterlo vedere, c'è vento, ha i capelli lunghi e poverina gli continuano ad andare davanti al viso, per non parlare del mio ciuffo che va a destra e a sinistra. Ci fermiamo all'ingresso dove c'è un cartello con la piantina del parco. "Riccardo?" , "si?" Mi voltai a guardarla, e con una faccia buffa aggiunse "questo parco è troppo grande" scoppiamo a ridere insieme, "dai allora decidiamo dove andare" gli dico, lei osserva la cartina e viene attirata da una foto del parco, dove c'è un vialetto di colonne ricoperto da fiori rosa, così decido di dirgli "che ne dici se andassimo li?" Indicando la foto, vedo i suoi occhi illuminarsi e con una tenerezza infinita mi annuì. "Aspettami qui, non scappare arrivo subito" lei mi guardo stranita a questa mia affermazione, "va bene ti posso aspettare su quella panchina?"SARA
Riccardo è tornato un attimo alla macchina, magari ha deciso di andarsene, beh non ci perdo nulla, questo parco è bellissimo e se lui tra dieci minuti non arriva, me lo gusterò da sola, che tempo di merda mi sa che viene a piovere, per fortuna che ho l'ombrello sempre in borsa! Sento dei passi alle mie spalle, mi giro e lo vedo fare gli ultimi passi verso di me, "pensavo mi volessi abbandonare qui" gli dico scherzando, "non lo farei mai" mi risponde avvicinandosi, mi girò attorno così gli chiesi "dove vai?" e nel mentre senti una stoffa sulla mie spalle, mi guardai la spalla e vidi una stoffa militare, alzai lo sguardo per capire, "ho visto che eri infreddolita, così ti sono andato a prendere la mia giacca".
Sono imbarazzata, nessuno ha mai fatto ciò per me. "No Riki, usala tu davvero non ti preoccupare" "nono tienila te, sono andato a prenderla per te, io non la voglio" mi dice mentre prende le estremità della sua giacca per far sì che io ci infilassi le braccia. "Mi sento in colpa, la mia l'ho lasciata sul sedile" dico sistemandomela, "non ti devi preoccupare, ti sta benissimo" è ad un passo da me lo ringraziai stampandogli un bacio sulla guancia, mi sorrise a quel mio gesto, perché sorride? Non può non sorridere? Più lo guardo più mi accorgo di quanto sia un bel ragazzo. Siamo arrivati ai fiori rosa, è qualcosa di magnifico, "scusa ci potresti fare una foto?" Vedo Riccardo che ferma un signore, "che fai?" gli chiesi, "dai vieni qui che ci fanno una foto" .. "no ti prego non sono fotogenica per niente" "muoviti" mi prese e mi tirò verso di lui.
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INSIEME IMPAREREMO A VOLARE
FanfictionRiccardo dopo il percorso ad Amici è pronto ad affrontare la vita frenetica in giro per l'Italia, in stazione a Milano incontra una ragazza, una foto, una frase fa scattare qualcosa nella sua testa. Non riesce a levarsela della mente. Ha bisogno di...