Vivere o morire?

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In questa storia viene trattato un argomento molto pesante e difficile, in una maniera tutt'altro che delicata, l'argomento viene sbattuto in faccia così come è.

 Se non ve la sentite non leggete, ma vi assicuro che è un argomento importante su cui tutti dovremmo fermarci a pensare.




Per l'ennesima volta mi trovo a dover scrivere un articolo di cronaca nero. Queste morti col tempo che passa stanno diventando sempre più frequenti.

Ieri Giorgio, Marco, Francesca e Miriam domani magari sarà Leonardo, Paola e Vittoria.

Cambia il nome, ma il fatto è sempre lo stesso, il dramma non cambia, e non smette di mietere vittime.

Oggi devo scrivere della morte di Chiara.

Chiara ha scelto di porre fine alla sua vita lanciandosi dal tetto della sua scuola. Avrà veramente scelto di sua volontà di uccidersi o l'avranno indotta a farlo?

Perché si arriva a scegliere che è meglio morire, al posto di vivere la propria vita?

Magari le cause potrebbero essere:

· I genitori – perché non fanno altro che litigare e a causa di tale nervosismo non la fanno sentire amata, la fanno sentire la causa delle loro litigate

· Le compagne di classe – che la prendono in giro per come si veste dicendole che è brutta

· I compagni di classe – che gli fanno gli scherzi per metterla in ridicolo davanti l'intera scuola, magari mettendo la colla sulla sedia o gettandole a dosso acqua e farina o piume.

· Nicola – che come ha scoperto di essere il ragazzo di cui si è innamorato, ha usato tali sentimenti per agevolarsi con i compiti e poi quando non ne ha avuto bisogno a detto davanti a tutti che lei era un illusa se credeva che lui si poteva innamorare di una tale palla di lardo.

· Dei professori – che nonostante ciò che succedeva davanti ai loro occhi, non hanno fatto niente per fermare questi atti di bullismo

· O di tutti quelli che hanno visto, sentito e non hanno fatto o detto nulla.

Ma la colpa è di Chiara, lei doveva reagire, doveva almeno parlarne con qualcuno così da ricevere aiuto.

Ma qualcuno l'avrebbe ascoltata?

· I genitori accecati dalle loro liti, si sarebbero fermati un attimo ad ascoltare i problemi della loro figlia?

· Le compagne di classe si sarebbero fermate dal prenderla in giro se lei glielo avrebbe chiesto?

· I compagni di scuola le avrebbero chiesto scusa e promesso di smetterla con gli scherzi se lei avrebbe rivelato loro che la facevano stare male?

· Nicola si sarebbe comportato meglio nei suoi confronti se lei gli diceva che aveva sofferto per il suo comportamento?

· I professori a una richiesta della ragazza di aiuto avrebbero smesso di far finta di non vedere e sentire e si sarebbero mossi per fermare tali atti di bullismo?

· E tutti quelli che hanno visto e sentito si sarebbero mossi in aiuto di lei solo grazie alla sua richiesta?

Se lei parlava e chiedeva aiuto qualcosa sarebbe potuta cambiare?

Qualcuno avrebbe realmente fatto qualcosa?

Ma quello che ora abbiamo è

· Una ragazza morta

· I genitori in lacrime che gridano che la loro figlia non gli ha mai detto nulla, che la loro figlia era tanto dolce e gentile, brava nello studio e che non capiscono il perché di tale gesto

· Le compagne e i compagni di classe, Nicola e i professori che parlano bene di chiara e sono dispiaciuti dell'accaduto.

Ma quello che mi chiedo è se qualcuno realmente a capito il gesto di Chiara, un'adolescente in questo caso, che non ha retto più agli atti di bullismo e ha deciso che la morte era migliore di continuare a vivere in quel modo.

Da questa morte i suoi compagni si saranno resi conto che gli scherzi non sono mai innocenti, che ti logorano l'anima? I professori avranno capito che col loro far finta di nulla il problema resta e sono diventati complici di tali bulli? O da domani quando la morte di Chiara non farà più notizia/scandalo se ne scorderanno e torneranno alle loro regolari vite?

A cosa è servito il gesto di Chiara?

Perché se una cosa non ci colpisce direttamente non ci cambia? Perché camminiamo e viviamo con gli occhi chiusi? Perché non pensiamo mai "Ma se al suo posto ci fossi io come mi sentirei?"

Se magari questa domanda spuntasse nella nostra testa prima di fare qualcosa o mentre vediamo certe cose, magari il mondo meriterebbe di essere vissuto e più a nessuno verrebbe in mente che è meglio morire.


Note Rose notturne

Attenzione, tengo a specificare che io non sto assolutamente dicendo che il gesto di chiara sia corretto, togliersi la vita non è la risposta.

Io ho scritto questa storia per far aprire gli occhi ai bulli! E chi dei bulli è complice direttamente o indirettamente.

Tutte le mie storie di questa raccolta, sono storie che vogliono semplicemente far riflettere il lettore.


Come sabbia di ClessidraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora