Dopo aver congedato Dimitri,il quale ha insistito per portami fuori in città per fare un giro,come se questo potesse farmi dimenticare qualunque altra cosa,sono rimasta ancora un po' in palestra,continuando ad allenarmi senza sosta.Solo quando ho portato ogni muscolo del mio corpo allo sfinimento,mi accascio sulla panca nera di pelle ed appoggiando la testa alla parete,cerco di far entrare quanta più aria nei polmoni,mentre provo a non pensare al dolore alle mani,causato dai forti colpi inflitti.
Con estrema lentezza sfilo i guantoni,facendoli ricadere ai miei piedi,costatando di fatto di come le garze,che avvolgono entrambi i palmi,siano sporche del mio sangue.
"Non credi di aver esagerato un tantino?!"
"Se per 'esagerato' intendi anche sopportati costantemente,allora penso proprio di non averne mai abbastanza!"
"Guarda che lo dico semplicemente per la tua incolumità!"
"E ti rispondo di pensare alla tua,visto che potrei sempre spegnere ogni mio neurone celebrale,mandandolo in fumo!"
"Sconsiderata!"
"Tu sei,invece,una rompiscatole seriale!"
Sposto una ciocca dalla mia fronte imperlata di sudore,mentre osservo impassibile dalla porta finestra il cielo nitido di fine agosto.
Nonostante sia tardo pomeriggio fa ancora terribilmente caldo,infatti avrei bisogno di togliermi di dosso questi vestiti bagnati,ormai diventati un tutt'uno con il mio corpo.
Sono sempre vissuta a Miami,una città che definisco "rovente" sia per le alte temperature,che ti danno l'illusione di vivere una vacanza permanente,sia per la gente che la popola.
Per mio padre invece è la capitale del vizio e della criminalità,in cui può espandere indisturbato i suoi loschi traffici,muovendosi tra la folla come un Dio.
Da piccola ricordo di avergli chiesto svariate volte di portarmi a New York nel periodo di Natale per vedere la bellezza di questa grande metropoli tutta innevata,ma si è sempre opposto difronte alla mia richiesta,rivolgendosi brusco e dandomi dell'incosciente,perché secondo lui troppo pericoloso spostarsi in un territorio nemico con tutta la sua famiglia affianco.
Da quel momento in poi non ho più aperto bocca su ciò che volessi,o quanto meno desiderassi,visto il suo continuo opporsi.
Dopo quell'episodio mia madre ha cercato molte volte di fargli cambiare idea,rassicurandolo in tutti i modi che non avremmo fatto niente di avventato una volta arrivati a destinazione e soprattutto,non avremmo mosso un solo piede lontano ne da lui ne tanto meno dai suoi soldati,data la sua incline predisposizione nel dare di matto quando qualcuno osa trasgredire i suoi ordini.
Purtroppo non ha mai ottenuto il risultato sperato,semmai il disappunto irremovibile di suo marito riguardo la faccenda,accusandola di andarsene dietro a degli stupidi sogni di una ragazzina,che a detta sua,incapace di mettere giudizio,perché ancora inesperta,sulle questioni delicate riguardanti l'integrità di ogni singolo membro Miller.
Così in un giorno qualunque,senza che ci fosse nessuna data in particolare da festeggiare,mio fratello ha portato la neve nel retro del nostro giardino.
Aiutato da nostra madre,che ovviamente indispettita dall'atteggiamento intransigente di mio padre non ha badato a spese,visto che ha affittato un numero considerevole di spara ghiaccio,hanno addobbato ogni cosa alla perfezione,con tanto di luci bianche sospese in aria,rendendo il tutto magico.
Ogni più piccolo ricordo custodito di loro riesce ad attutirete ciò che provo dentro di me ed alleviare così le mie pesanti giornate.
Mentre tampono con la salvietta la mia fronte,mi avvicino alla portafinestra e facendola scorrere un lieve soffio di vento accarezza il mio viso.
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The Shadow Of Angel
ChickLit"..Lei è il suo Paradiso.." "..Lui è le sue tenebre.." "..Tu sei la mia Rovina.." "..Tu la mia Salvezza.." ESTRATTO "Voglio capire cosa vuoi ancora da me?!" gli urlo mentre sul suo viso compare quel ghigno strafottente Vorrei prenderlo a calci...