"Oh misericordia!" è la prima cosa che mi viene in mente da dire. Rachi comincia a correre di qua e di là cercando uno straccio, qualcosa per pulire; io invece mi occupp di Carli: sta veramente male, lo vedo, i suoi occhi invece sembra che invochino aiuto, un aiuto che non so come offrirle, non capisco perché ultimamente sia così. Senza fame, senza voglia di parlare. Non riesco a decifrare il suo stato d'animo, riesco solo a capire che è desolata per aver sporcato un po' di cose.
Rachele finisce di pulire, mette tutto in un sacco e poi scompare e va in bagno. Quando torna ha in mano un profumo alla rosa che comincia a spruzzare in giro per tutta la cucina: non posso fare a meno di sorridere. Dopodiché prende il sacco ed annuncia: "Vado a buttare PA spazzatura" ed esce dalla porta; la sento che chiama l'ascensore, dal momento che abitando al terzo e ultimo piano è un po' scomodo scendere le scale piena di spazzatura, poi mi concentro su Carlotta.
"Cosa succede?" le sussurro.
Lei non mi risponde, scuote la testa.
Io insisto: "Dimmi che cos'è che non va, lo sai, se è in segreto lo so mantenere, sono tua sorella, puoi fidarti di me." Senza volerlo la mia voce assume un tomo disperato ma d'altronde è così che mi sento: disperata ed impotente.
Non è per il fatto che abbia vomitato che mi sento così preoccupata, ma per l'espressione di Carlotta, per lo smarrimento che vedo sul suo viso. Lei si gira verso di me e osservo che ha gli occhi lucidi. Poi si prende la testa fra le mani e comincia a piangere silenziosamente, io non posso fare nient'altro se non consolarla, poi lei inizia a parlare con voce rotta dal pianto e dai singhiozzi : "Io... Scusa, non lo faccio apposta, non lo so..." e ricomincia a piangere.
Quando entra Rachele vede Crli in questo stato e ha la faccia di chi non capisce molto ciò che sta succedendo; io allora le faccio cenno di andare in un'altra stanza, ma lei mi ignora, viene verso di noi e ci abbraccia: Carlotta inaspettatamente ricambia l'abbraccio e io mi aggregò formando così un' intreccio di braccia.Mamma e papà tornano a casa verso le 20.30 carichi di borse e ci salutano: "Ciao" dicono quasi all'unisono "Tutto bene?" chiede invece mamma. "Tutto a posto" rispondo. Io e Rachele, dopo che Carlotta poco fa è andata a dormire, abbiamo parlato a lungo sul fatto di dire o no ai nostri genitori ciò che è accaduto; Rachele diceva di si d'altronde, sosteneva, Carli aveva solo vomitato e si era sentita male. Io invece dicevo di no e ho vinto io, anche se ora non ne sono più tanto convinta.
Le ho spiegato che probabilmente dietro a questo fatto c'era qualcosa di più, che però poteva sapere solo nostra sorella e lei non lo ha detto a mamma e papà quindi dovevamo rispettare la sua scelta.
Mi ero stupita di quello che avevo detto: sapevo che così avremmo aiutato Carlotta, ma allo stesso tempo continuo a pensare che parlandone ai miei potrei capirci di più.
"Dov'è Carlotta?' chiede papà con un sopracciglio alzato.
" È andata a dormire presto " risponde Rachi elusiva.
"Quindi ha già mangiato cena?!"
"A dire il vero... L'abbiamo già... mangiata tutte! Abbiamo deciso di fare una... Specie di merenda sinoira." conclude
Nonostante la sua voce incerta papà le crede e si dirige verso il frigo dal momento che invece lui e mamma cena non l'hanno ancora mangiata. Mentre mamma mette su una zuppa puzzolente a base di zucchini, Rachele va in cameretta e io la seguo. Si cambia e si mette in pigiama poi, dopo aver fatto la cartella per il giorno dopo, va in sala a guardare un po' di TV. Non mi ha guardato negli occhi in questi minuti in cui siamo rimaste nella nostra stanza, sa che io sono un pi' irritata: ha mentito per aiutare Carlotta, ma noi non abbiamo mangiato cena ed io ho una fame assurda; la sento la mia pancia che brontola.
Alla fine mi cambio anche io e mi metto il pigiama di Snoopy, poi mi sciolgo la coda e lascio cadere i miei capelli castani sulle spalle, quelli di Rachele sono biondo stoppa, quelli di Carlotta invece sono più biondi ma pur sempre un po' scuri. La osservo mentre dorme, sembra calma e le palpebre le nascondono gli occhi acquamarina irriquieti. Mi alzo dal letto e vado anche io in sala.
Mi siedo sul nostro divano blu e fucsia e metto la testa sul cuscino giallo fluo. Ogni volta penso che l'abbinamento di questi tre colori nella nostra sala sia molto carino: acceso ed elegante, ma comunque sbarazzino.
In TV trasmettono iCarly, programma che piace molto a Rachi, io invece mi annoio un po', quindi mi lavo i denti, do la buonanotte ai miei genitori e vado in camera, nel letto con le coperte gialle. Carlotta ce le ha nere e Rachele bianche. Sono i colori della nostra stanza
Ma la mia pancia brontola quindi ho deciso che quando tutti saranno a dormire (e cioè fra non molto), andrò in cucina e prenderò del cibo.Sono passate due ore ed ormai avrei potuto essermi addormentata, ma nonostante io abbia sonno, la fame mi tiene sveglia.
Ascolto i rumori della casa per controllare che tutti stiano effettivamente dormendo: sembra di si; infilò le ciabatte e, silenziosamente, esco dalla camera per entrare nel nostro atrio nero e verde da dove si accede in tutte le stanze della casa, compresa la cucina, verso la quale sono diretta. La luce è accesa; questo non lo avevo previsto.
Apro la porta, vinta più dalla curiosità che dalla prudenza e trovo Rachele seduta al tavolo che mangia uno yogurt. La cosa mi stupisce non poco. Come ho fatto a non vedere che non era nel suo letto? Mi do della rimbambita, ma Rachi mi fa segno di entrare e chiudere la porta. Io allora apro il frigo e prendo anche io uno yogurt, del formaggio e dei salumi, poi mi riempio un bicchiere con l'acqua e vado a sedermi davanti a mia sorella.
"Non sei riuscita a reggere il peso della tua bugia, eh...' le dico sorridendo. Lei ride silenziosamente e risponde: " No, in effetti.'' Mangiamo in silenzio e nel frattempo penso a Carlotta e a quale possa essere il suo problema anche se in realtà qualche idea ce l'ho; vorrei confidarmi e parlarne con qualcuno ma non so chi.
Guardo Rachele: i capelli biondi con striature più scure e ondulati che le ricadono sulle spalle mentre raschia con il cucchiaino il fondo delle yogurt, le danno un aspetto più infantile insieme agli occhioni verdi e al naso alla francese, un po' all'insù. Ma io so quanto in realtà sia matura per i suoi tredici anni, ma nonostante questo sono trattenuta dal parlare con lei di Carlotta.
Rachi alza la testa e vede che la osservo: " Che c'è?" mi chiede alzandonun sopracciglio, ma sempre sottovoce.
Scuoto la testa: "Niente."
Lei fabspallucce e si alza: "Buonanotte, io vado a dormire o domani mattina non mi alzo neanche più con le cannonate." ed esce dalla cucina con passo felpato e leggero.
"Buonanotte" rispondo, ma credo che ormai non mi sentirà più.
Finisco la mia fetta di formaggio e pane ed esco anche io, spegnendo la luce.
Quando entro in camera Rachele dorme già, così come Carlotta nel letto sopra il suo. Il sonno della prima è tranquillo, il respiro regolare, quello di Carli invece è agitato, tormentato. Mi chiedo cosa stia sognando.
Mi infilo sotto le coperte gialle e, non appena poso la testa sul mio cuscino nero, mi addormento.
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Ti tengo stretta
General FictionElettra è una ragazza estroversa e solare con la passione per la fotografia e la danza; Carlotta invece è solitaria, silenziosa e si rintana spesso nei libri. Oppure corre via: nella vita o sul campo d'atletica. E poi c'è Rachele, più attenta alla m...