Stanza 134

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Le sue mani delicate mi sfiorano la fronte.
Chiudo gli occhi, beandomi di quel tocco così confortante .
Gli occhi nocciola sotto le lunghe ciglia mi fissano con una tale intensità da farmi dimenticare l'enorme spacco  sulla fronte .
Un sorriso si impossessa della sue labbra , rendendo visibile la dentatura grande e perfettamente bianca .
Le labbra rosee brillano e sono davvero tentata di avvicinarmi e sfiorarle , sentendo il meraviglioso sapore che dovrebbero sicuramente avere , ma mi trattengo.
Eveline irruenta  entra in cucina, starnazzando come un'oca .
< Devo chinare un'ambulanza?>
Chiede Eveline con finita preoccupazione.
Mi stampo in faccia un falsissimo sorriso , togliendo dalle mani della bellissima ragazza il ghiaccio e alzandomi in piedi , stando attenta ad non combinare qualche altro disastro .
Mi avvio alla porta , barcollando un po' qua e là.
Il corridoio è afoso e pieno di ragazzi urlanti .
Avanzo verso il dormitorio maschile e busso alla porta numero 134 un ragazzo dalla carnagione chiara e i capelli verdi viene ad aprirmi, guardandomi con aria di chi ne ha già viste tante.
< Joel > squittisco
< che hai combinato adesso ?> mi domanda preoccupato e mi tira dentro la stanza controllando che nessun professore sia nei paraggi.
Mi fa sedere su una poltrona , mi disinfetta con delicatezza e mi applica un cerotto sulla fronte, raccomandandomi di tenere il ghiaccio perché un bel livido non me lo toglie nessuno.
Si tuffa sul suo letto e io mi tuffo su di lui .
La pelle chiara risalta sulla mia abbronzata .
Siamo distesi uno accanto all'altro , io sono a pancia in giù.
Lui mi alza leggermente la maglia iniziando a massaggiarmi la schiena e io mi sblocco rilassandomi completamente ed allora che inizio a pensare seriamente alle cose accadute oggi e a quei sguardi così intensi con quella misteriosa ragazza , quella bellissima misteriosa ragazza.

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