Roseville faceva parte di quei paesini vicino Seattle nel quale si respirava aria felice, aria spensierata.
Una piccola cittadina che sorrideva all'arrivo dell'estate.
I campeggi estivi la riempivano di turisti che si avventuravano nei boschi, boschi freschi e caratterizzati dal verde brillante dei pini che facevano venire voglia di piantare le tende, dormire sotto il cielo stellato e di giorno tuffarsi e nuotare nell'acqua fresca e brillante dell'ago di Shork.
L'estate era una boccata d'aria fresca dopo un inverno solitario, mai troppo caldo, ma quei negozietti che caratterizzavano il piccolo centro urbano di Roseville, ospitavano i turisti quando la pioggia cadeva.
Oltre gli avventurieri c'era chi veniva per la famosa "Bottega Goos".
Gli appassionati di architettura artigianale si lasciavano catturare delle statuette del Signor Jefferson.
Fin da piccolo aveva sognato di diventare uno degli scultori più famosi al mondo, ma per sua sfortuna non aveva mai realizzato quel sogno poi chiuso nel cassetto per via della madre "La vedova".
Il padre li lasciò quando ancora non muoveva i primi passi.
Aprì una piccola bottega con i risparmi che riuscì a mettere da parte.
In città e nei dintorni divenne famosa, c'era addirittura chi veniva da Sheff Valley a kilometri di distanza solo per comprare i Trasvey, piccoli Trolls rivisitati.~
D'estate non mancavano le feste in riva al lago, con falò che illuminavano l'erba tutt'intorno al lungolago, dove giovani in cerca d'amore si sdraiavano a pominciare tutta la notte.
Certo, non era più come una volta, il lungolago non era più gremito di gente e quella rimasta esclusi i turisti, non era poi così felici come prima.
Da quando la segheria aveva chiuso, lasciando moltissime persone senza lavoro, non si rideva più, non si festeggiava più, si, a volte nel silenzio della notte, qualche risata lontana la si poteva ancora udire ma solo se, si chiudevano gli occhi e ci si addormentava ricordando che un tempo era tutto più bello.
Nulla era come prima, Roseville era caduta nel buio dell'amarezza, l'amarezza dei ricordi felici che lasciavano solo gelo nei cuori degli abitanti.
Ora un velo buio oscurava la città, la foresta che la circondava sembrava avesse preso l'aspetto di un grande buco nero nel quale le tende da campeggio non avrebbero più piantato chiodi, nè accolto bambini. La malinconia nel ricordo di quei turisti avventurieri che non mettevano più piede lì lo si vedeva osservando quel grande buco nero, dove ancora qualche straccio colorato lo si poteva raccogliere.
Questo era diventato, un cimitero di rimasugli dei campeggiatori sorridenti.
Ed era così che era stato rinominato da qualcuno:
The C.T.R,
The cemetery of the remains.

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Il volto del male
Misterio / Suspenso"Ogni giorno davanti a tutto ciò che accade attorno a noi, la nostra mente si sforza di trovare delle giustificazioni per tutti i crimini, le crudeltá e le efferatezza che il genere umano riesce a compiere. Ma, alle volte, di fronte alle tenebre non...