L'ultimo giorno di liceo.

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Un filo di trucco, prendo la borsa, saluto i miei e mi dirigo verso scuola.
Oggi finalmente finisce quell'inferno, mi meraviglio ancora di come io abbia fatto ad arrivare fino al quinto anno, forse perchè c'eri tu con me, forse semplicemente perchè ci facevamo forza a vicenda.
Quanto ti ho amato!
È un mese che non ci parliamo più, hai preferito a me una ragazza facile e desiderata da tutti (cosa che io non sono mai stata) A volte vi vedo, dalla finestra della mia classe, sbaciucchiarvi nel cortile immenso della scuola, non ci pensi al fatto che potrei starci male, non ci pensi più ai nostri momenti, non ci pensi più a me.

*suono della campanella*

Entro. Cammino lungo quell'immenso corridoio trascinandomi la borsa piena di cose inutili. Ti vedo. Abbiamo lo stesso passo. Il tuo un pò più svelto per paura che io possa raggiungerti, forse non sapresti cosa dirmi, quando si tradisce non si sa mai cosa dire, anzi, viene sempre fuori la fatidica frase: 《pensavo a te mentre ero con lei》oppure 《è colpa mia, non tua》 e spariscono.
Entriamo ognuno nelle proprie classi, la tua è di fronte la mia, a volte esco e con la scusa di andare in bagno e resto immobile a fissarti dalla porta, poi ti volti e scappo via, mi sento stupida quando cerco di attirare la tua attenzione, tu adesso hai Amanda, amata dai ragazzi e odiata dalle ragazze, apparte quelle tre gallinelle che obbediscono ad ogni suo ordine.

*suona la campanella dell'uscita*

Non sei più come quando stavi con me, ora sei diverso, sembri quasi apatico, nulla ti tocca e nulla ti sfiora (apparte Amanda) Hai uno sguardo diverso, non mi saluti neppure.
All'uscita ci sono tanti cretini con bottiglie di spumante e di birra per festeggiare la fine di questi cinque anni di tortura, tu invece prendi per mano Amanda e vi dirigete verso la tua moto, probabilmente andrete a casa tua, dove portavi sempre anche me. I tuoi amici urlano il tuo nome e ti salutano (nei modi più grezzi possibili) ma tu resti impassibile e continui a camminare con lei.
Ti sono appena cadute le chiavi, le raccolgo e te le porto, ma tu me le strappi di mano e non mi ringrazzi neppure.
E pensare che ci lasciammo con una promessa...

Ci lasciammo con una promessa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora