Capitolo 1

933 24 3
                                    


Quella mattina mi ero svegliata prestissimo per partecipare agli allenamenti dal momento che il mister mi voleva in campo nella prossima partita e dovevo prepararmi bene. Tornai verso l'ora di pranzo e quando entrai in casa trovai mia madre seduta con mia sorella sul divano, tenevano una lettera in mano. Quando mi videro alzarono la testa

"Qualcosa di brutto?" Chiesi preoccupata.

Mia madre fece un sorriso a 32 denti "Brutto? Bellissimo direi" mia sorella prosegui "Sei nella squadra femminile della Juve, ti hanno presa" corsi ad abbracciare entrambe e scoppiamo in un pianto misto di gioia e tristezza. Subito dopo aver sclerato con le mie amiche chiamai mio padre e gli raccontai l'accaduto

"Sono fiera di te principessa" disse "Finalmente verrai a vivere dal tuo vecchio ma giovane padre, vero?"

"Certo papà!".

Ero così entusiasta che appena attaccai a mio padre iniziai ad impacchettare la roba da portare a Torino. Gli allenamenti sarebbero iniziati due giorni dopo e io non potevo permettermi di mancare. Dopo aver preparato le valigie scesi per la cena. Mia madre e mia sorella non fecero altro che dirmi quanto fossero fiere di me e quanti gli sarei mancata. Risposi ad entrambe che sarei ugualmente tornata durante le festività. Terminata la cena le aiutai a sparecchiare e dopodiché ci mettemmo tutte e tre nel lettone di mamma a guardare un film in tv. Inutile dire che ci addormentammo prima che il film finisse, abbracciate.

Quando mi svegliai ero sola nel letto di mamma, controllai l'ora e vidi che erano le 7:30. Mi alzai e prima di scendere in cucina andai in bagno per lavarmi il viso. Sentii sbattere la porta così mi precipitai sulle scale

"Chià semo tornate" mia sorella appoggiò una busta bianca sul tavolo

"Parla italiano tesoro!" Ecco mia madre.

Ridacchiai e scesi dando un bacio sulla guancia ad entrambe. Avevano portato i cornetti caldi così facemmo colazione insieme e quando finimmo di mangiare salutai tutte e due dato che mia madre doveva andare al lavoro e mia sorella a scuola.
Le abbracciai con molta forza e tutte e tre scoppiammo a piangere. Il mio treno partiva alle 11:15 quindi, al loro ritorno a casa non mi avrebbero trovato. Uscirono da casa e iniziai a portare tutte le valigie in salotto. Poi mi feci una doccia e mi vestii. Alle 10:40 mi incamminai alla stazione. Il treno arrivò con leggero ritardo. Durante il tragitto non feci altro che ascoltare canzoni tristi e guardare fuori dal finestrino. Mi sarebbe mancata Roma.

Arrivai alla stazione di Torino con un ora di ritardo e quando scesi lo vidi lì che mi aspettava in piedi, Gigi Buffon, il capitano della Juve, calciatore professionista nonché mio eroe e migliore padre del mondo.
Gli corsi incontro abbracciandolo e lui fece lo stesso. Mi era mancato parecchio, lo ammetto. Non lo vedevo dall'ultima partita con la Roma.
Dopo i vari abbracci, baci ed i "sei bellissima", "sei così cresciuta", "ma guarda che capelli lunghi", "oddio ma mangi? Sei così magra" prendemmo la macchina e ci dirigemmo a casa. Mio padre aveva un villone enorme a due piani con non so quante stanze. Quando entrammo sentii un profumo famigliare, il profumo della mia infanzia. Mi diressi nella mia vecchia camera ed era identica a come la ricordavo: il letto a castello appoggiato ad una parete rosa, la piccola scrivania e la libreria erano le stesse...

"L'ho lasciata così da quando sei andata via" disse mio padre, spuntandomi da dietro

"È bellissima ma..." non mi fece terminare che disse "So che è piccola, così ti ho preparato un' altra stanza"

salì al piano superiore e lo seguii incuriosita. Si fermò davanti ad una porta bianca

"Ecco la tua stanza!" Disse spalancando la porta.

Le pareti erano di un blu notte, c'era un letto ad una piazza e mezza bianco con il copriletto stellato, davanti ad esso si trovava un tappeto morbido e accanto il comodino. Sulla parete opposta c'era un enorme tv a schermo piatto davanti alla quale era posizionato un grande puf viola. Nella parete accanto alla porta si trovavano scrivania e libreria ed infine, la cosa più bella, c'era una grande vetrinetta con tutte le mie foto di me che gioco a calcio, trofei ed il pallone che usavo da piccola per giocare a calcio con mio padre. Lo abbracciai ringraziandolo 1000 volte. Dopo essermi lavata ed aver sistemato i vari vestiti nell'armadio, andai a mettere il pigiama. Scesi al piano di sotto e sentii mio padre parlare con qualcuno al telefono, quando attaccò gli diedi la buonanotte e finalmente mi sdraiai sul mio nuovo è morbido letto. Controllai i miei social e postai una foto su Instagram

@chiara.buffon ha postato una foto

Piace a @stewel92 e altri 452@chiara

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Piace a @stewel92 e altri 452
@chiara.buffon Mi sei mancata Torino!❤ #romamanchi
Visualizza i 200 commenti
@stewel92 ci manchi piccola Juventina!😘
@leoparedes20 Ti vogliamo bene. Sempre forza ❤💛

Primo capitolo!
Spero vi piaccia e se volete sapere qualcosa o semplicemente dire la vostra sulla storia, lasciate un commento e una stellina!
Infine voglio aggiungere questo capitolo non mi piace molto, ma vi prometto che i prossimi saranno migliori
Un bacio😘

Te invito a ser feliz, vamos? // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora