Capitolo 5

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È passata una settimana da quando Paulo ha tentato di baciarmi. Durante l'intera settimana sentivo il bisogno di parlare con qualcuno di ciò che era successo così l'ho raccontato ad Emily e Corinne. Ho legato parecchio con loro ed ora ci raccontiamo più o meno tutto, usciamo a fare shopping, andiamo al cinema, facciamo colazione insieme al bar dello Juventus Center e cose così. Quando ho raccontato loro quello che era successo con Paulo hanno iniziato a sclerare dicendo che dovevo farmelo assolutamente ma credo che loro non capiscono a pieno il mio disagio dal momento che mio padre "lavora" con lui e quindi sono costretta ad incontrarlo quasi tutti i giorni. Ovviamente tutte le volte che l'ho visto ci siamo limitati ad un "ciao" freddo e distaccato.

"Chiara, scendi o no?" Mi chiama mio padre.

Lui è ancora un po' arrabbiato per come ho risposto ad Allegri, mi ha detto che non dovevo azzardarmi perché lui è parecchio severo e potrebbe prendersela anche con mio padre. Io ho annuito ma in fondo non mi sono pentita del tutto. Ho il coraggio di rispondere, io non ho paura, non mi sembra una cosa negativa.

"Arrivo papà" rispondo dopo un po'.

Mi sistemo la maglietta della Juve, infilo le scarpe e vado di sotto. Oggi ci sarà Roma-Juve allo Juventus Stadium. Io tiferò per entrambe le squadre, ovviamente. Però mio padre mi ha costretto ad indossare la sua maglia. È originale, la usa per allenarsi...Dice che devo essere fiera di essere figlia di un tale fenomeno. Ridacchio ripensandoci ed usciamo di casa. Entro in macchina mentre mio padre butta il suo borsone nel bagagliaio. Mentre lui entra, dato che siamo un po' in ritardo, io vado a parcheggiare la macchina. Entro nel parcheggio privato e chiudo la macchina.

"Allora ci sei anche tu..." ecco la sua voce. Nonostante non abbiamo parlato molto ultimamente le sue parole mi rimbombano sempre nella testa.

"Si, sono venuta per la squadra. Non per te" dico incamminandomi verso l'entrata.

Lui mi affianca.

"Perdonami. Sia per quello che ho fatto..." sto per ribattere ma lui aggiunge "...sia per quello che ho detto"

Lui si ferma e io faccio lo stesso, però non mi giro. Paulo mi prende il polso e mi tira verso di se facendomi girare.

"L'ho detto perché volevo auto convincermi di quello"

"Di cosa?" Alzo un sopracciglio

"Io volevo veramente baciarti" mi sussurra all'orecchio.

Poi mi guarda negli occhi e, senza che io me ne renda conto, mi bacia. Sta volta non mi stacco perché infondo voglio baciarlo anche io. Mi mette le mani sui fianchi e mi tira a se.
Quando ci stacchiamo mi rivolge un sorriso che non posso fare a meno di ricambiare.
Entriamo nello stadio insieme e lui va immediatamente a cambiarsi. Mi siedo sugli spalti e accanto a me si mettono Antonella e Michela Persico. Le saluto anche se mi sento un po' in colpa perché ho appena baciato il ragazzo della prima. La partita inizia e dopo appena dieci minuti segna Nainggolan. Mi trattengo dall'esultare dato che è stato mio padre a mancare la palla e sono circondata da Juventini. Al 21' segna Paulo e tutto lo stadio scoppia in un boato. Fa la sua Dybala Mask per poi girarsi verso di me, o forse Antonella. Mi alzo e inizio ad urlare insieme al resto dello stadio.
La partita termina 3-1 per la Juve grazie agli ultimi due goal di Gonzalo e Alvaro. Lo stadio inizia a svuotarsi circa 30 minuti dopo la fine. Io mi precipito in campo e abbraccio mio padre.

"Sei un fenomeno Papi!" Gi dico dandogli un bacio sulla guancia.

Gli altri sono tutti negli spogliatoi apparte Francesco Totti che abbraccio calorosamente.
Vado nello spogliatoio dove si cambia la Roma ma prima di entrare dico

"Siete tutti presentabili o rischio di trovarvi nudi?"

Leandro mi dice che posso entrare e appena mi vedono fanno tutti una finta faccia schifata.

"Togliti quell'obbrobrio" dice Nainggolan coprendosi gli occhi.

Mi sfilo la maglietta e resto in reggiseno "così va bene?"

Non era la prima volta che mi vedevano in reggiseno, inoltre ero anche andata al mare con loro quindi non mi vergognavo.

"Oh si, molto meglio!" Dice Nainggolan

"We we we!" Ecco Francesco " togliete gli occhi dalla mia bimba" dice passandomi una maglia di Nainggolan "metti questa"

Gli sorrido ed indosso la maglietta. Esco salutando tutti e dicendo loro che li avrei chiamati.
Poi vado nello spogliatoio da dove provengono gli urli di gioia dovuti alla vittoria della mia squadra. Faccio la stessa domanda che avevo fatto ai ragazzi della Roma prima di entrare nello spogliatoio. Spalanco la porta e li trovo che festeggiano tirandosi l'acqua. La maggior parte di loro è senza maglia e appena entro si mettono a protestare per quella che indosso io.

"Quindi hai socializzato con il nemico..." dice Claudio, toccandoci il mento

"Ehm si, più o meno" dico ingenuamente "perché, vi causa qualche problema?" Li provoco.

Tutti fissano dietro di me e quando mi giro Gonzalo mi svuota un secchio d'acqua sulla testa.

"Gonzalo questa me la paghi!" Urlo.

"Beh, almeno ora dovrà togliersi la maglietta per forza" dice Paulo

"Per la seconda volta?" Dico frustrata

"Perché? Non ti sei mica tolta la maglia davanti ai romani vero?"

"Che c'è Dybala, sei geloso?" Lo stuzzica Cuadrado.

"Io? Geloso di lei? Chissene frega" dice sfacciatamente, come se io non fossi presente.

Tutti si ammutoliscono. Sapevo che in realtà non importava nulla a Paulo di me. Perché mi sono fatta abbindolare? Perché nel parcheggio gli ho permesso di baciarmi? Lui tanto rimane il solito stronzo.
Interrompo il silenzio dicendo "Che vi piaccia o no, io questa maglietta la tengo. Continuate pure a festeggiare..." ed esco dagli spogliatoi.
Mi dirigo direttamente in macchina dato che probabilmente mio padre starà facendo qualche foto o magari starà parlando con il mister. Quando chiudo lo sportello delle lacrime iniziano a scendere dal mio viso e la bandiera della Juve che avevo disegnata sulla guancia si scolorisce.
Può sembrare stupido, ma mi ha fatto male quello che ha detto, mi ha fatto mala la noncuranza con cui l'ha detto ma soprattutto mi hanno fatto male i suoi occhi che, di punto in bianco, erano diventati freddi e cattivi.
Quando mio padre entra mi chiede preoccupatissimo cosa sia successo. Io gli chiedo di lasciarmi in pace e mi giro verso il finestrino. Lo vedo comunque preoccupato ma inizia a guidare verso casa. Quando arriviamo mi lavo la faccia e mi metto il pigiama per poi buttarmi sul letto e addormentarmi

Oggi è una bellissima giornata e sono in piscina🏊🏻‍♀️
Spero che il capitolo vi sia piaciuto

Te invito a ser feliz, vamos? // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora