Capitolo 4

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Il rumore fastidioso della sveglia mi fa sobbalzare. Dopo essermi girata e rigirata nel letto mi siedo su di esso e mi stropiccio gli occhi. Resto un po' tra le coperte fino a quando non realizzo che è appena iniziata un'altra giornata e devo andare ad allenarmi.
L'unica cosa che mi tira su il morale è il fatto che oggi ci alleniamo con i ragazzi, quindi tutto sarà più divertente o almeno questo è quello che ha detto Alvaro ieri sera. Mi infilo le ciabatte e vado in bagno per cambiarmi e lavarmi. Mi faccio una doccia fredda e prendo dall'armadio un jeans strappato con una maglietta grigia. Dopo essermi vestita vado in cucina dove, però, non trovo mio padre. Sul tavolo c'è, oltre allo yogurt e il succo, anche un foglietto

Buongiorno tesoro. Sono uscito presto per fare delle commissioni, poi vado a prendere Paulo ed Antonella (la sua ragazza) dato che non gli parte più la macchina. Quando torno andiamo tutti e 4 agli allenamenti. Ti voglio bene
Papà xx

Faccio colazione e dopo aver portato giù il borsone ed essermi messa le scarpe mi butto sul divano ed accendo la tv. Su Sky c'è un programma che si chiama "matrimonio a prima vista" lo guardo, nonostante mi sembri abbastanza da incoscienti sposare uno sconosciuto, fino a quando non sento la porta aprisi. Entra mio padre, seguito da Antonella e Paulo. Li saluto con un misero cenno della mano e continuò a guardare la TV mentre Antonella aiuta mio padre a sistemare le cose che ha comprato.
Non so perché, ma mi rode particolarmente. Antonella, dopo aver aiutato mio padre, si avvicina al divano e si presenta cordialmente dopodiché io faccio lo stesso. Poi torna in cucina. Qualcuno si siede accanto a me sul divano ma neanche mi giro a vedere chi è.

"Perché ti comporti così" oddio amo il suo accento spagnolo.

"Ti interessa?" Faccio con un acidità tale da corrodermi le labbra.

Paulo fa una faccia scocciata e si alza andando in cucina dalla sua ragazza e mio padre.
Dopo aver sistemato la spesa usciamo di casa e ci infiliamo tutti in macchina: mio padre guida, Antonella sta davanti dato che soffre di mal d'auto ed io e Paulo siamo dietro. Tra di noi c'è solo il borsone di Paulo dato che il mio e quello di mio padre sono nel bagagliaio. Con un gasto cauto lui lo sposta a terra e scala di un posto accanto a me. Alzo per un momento lo sguardo e vedo mio padre che ci osserva dallo specchietto. Appena arriviamo mi catapulto fuori dal veicolo e corro negli spogliatoi. Quel gesto, forse innocuo, mi ha fatto provare una sensazione strana, tra euforia e paura. Mi cambio velocemente e dopo poco entra Corinne che mi saluta.

"Ieri ti ho chiamato, però c'era la segreteria" dice infilandosi i pantaloncini

"Lo so, sono andata a letto tardi.." mi limito a rispondere vagamente.

"Che succede?" Mi scruta attentamente "Sembri spenta, preoccupata"

La fisso per un po'. In effetti sono preoccupata. Non riesco a togliermi dalla testa gli occhi di Paulo, la sua voce.

"Tutto ok, sono solo un po' stanca. Come ti ho detto ieri sono andata al letto tardi" esco seguita da lei.

È ancora presto quindi, per ora, ci siamo solo noi due, mio padre e Paulo che si stanno cambiando e Antonella sugli spalti. Mi saluta sorridendo. Ricambio e poi prendo un pallone ed inizio a palleggiare perdendomi nei miei pensieri. Forse Paulo voleva solo provocarmi, in macchina o magari l'ha fatto senza accorgersene. Sono quasi sicura di non contare nulla per lui quindi forse non dovrei farmi tutte queste paranoie. Tiro la palla in porta, con un calcio, e mio padre la blocca. Non avevo notato che fosse arrivato, se c'é lui c'è anche Paulo. Infatti eccolo lì, sugli spalti. Sta scoccando un bacio sulle labbra ad Antonella, poi mi guarda. Corinne mi lacia il pallone con cui stava palleggiando lei ed io lo tiro in porta con un calcio. La palla sfiora la mano di mio padre e faccio goal. Rido sguaiatamente.

"Bravo numero 1" dico ridendo e facendo una faccia da saputella.

Lui scuote la testa, cercando di nascondere un sorriso. So che è fiero di me ed io sono fiera di lui.
Gli altri arrivano circa trenta minuti dopo insieme al mister. Quest'ultimo ci fa fare un circuito con la palla nel quale alla fine dobbiamo cercare di fare goal con mio padre in porta. Ovviamente le para tutte, tranne quella di Paulo e la mia.
Finiti i circuiti, Allegri ci fa fare una mini partita. Dopo circa dieci minuti ho già fatto goal. Corinne mi passa la palla e io corro verso la porta. Paulo mi corre incontro, si avvicina sempre di più fino a quando non infila la gamba davanti al mio piede, facendomi cadere. Il mister fischia.

"Dybala!" Lo sgrida "Vi ho insegnato ad essere dei vincitori, ma non barando!"

"Vaffanculo Paulo!" Gli urlo alzandomi

"Buffon, non ribattere" mi rimprovera Allegri.

"Fanculo anche a lei!" Dico.

Solo dopo mi rendo conto di aver dato voce ai miei pensieri. Mi copro la bocca girando lo sguardo verso mio padre che ha un espressione arrabbiata. Mentre il resto dei presenti sul campo cerca di non ridere. Credo che nessuno abbia mai risposto ad Allegri.

"Fanculo? Fai 10 giri di campo" dice serio "Voi altri andatevi a cambiare...Tu no, Dybala. Li fai anche te i 10 giri"

Lui sbuffa. Per poi ribattere dicendo che doveva riaccompagnare Antonella.

"Credo che a lei non dispiacerà mangiare al ristorante del centro con noi" dive il mister allontanandosi "Correre!"

Iniziamo a correre. Lui va più veloce di me ma a me non interessa. Non voglio sentirlo nemmeno fiatare. Però ecco che parla, rallentando il passo è arrivando al mio fianco.

"Mi dispiace per averti fatto uno sgambetto" ha una faccia tutt'altro che dispiaciuta, soddisfatta direi.

"Fanculo lo stesso. So che non ti interessa" faccio per aumentare la corsa ma lui mi blocca per il polso facendomi girare verso di lui.

I nostri sguardi si incrociano. I nostri corpi si incastrano perfettamente ed i nostri respiri affannati si mischiano.

"Veramente, mi dispiace" sta volta sembra sincero.

Avvicina il suo viso al mio, ma mi scanso proprio mentre le nostre labbra si sfiorano.

"Mi prendi in giro? Prima mi fai lo sgambetto poi cerchi di baciarmi, sei fidanzato con una donna perfetta..."
Dico con le labbra tremolanti.

"Volevo solo vedere se baci bene" fa spallucce.

Per un secondo ho creduto che fosse veramente attratto un minimo da me, ho creduto di piacergli, ho creduto volesse baciarmi veramente.

"Fanculo!" Sussurro un ultima volta, prima di ricominciare a correre.

Spazio autrice:
Mi farebbe molto piacere leggere le vostre opinioni sulla storia quindi, se vi va, potete lasciare un commento. Mi farebbe davvero piacere💓

Te invito a ser feliz, vamos? // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora