I. Il gioco del potere

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"Non esiste il bene e il male, esiste solo il potere e chi è troppo debole per usarlo"

J.K. Rowling

Il potere, che grande cosa. Da sempre il potere lo aveva affascinato, la parola stessa lo attirava, lo ipnotizzava. Lui faceva qualsiasi cosa per esso ed era da anni che niente e nessuno poteva intralciare il suo continuo cammino verso il comando. La sua brama di dominio su tutti e su tutto, era incessante.

Lui lo meritava tutto questo potere, ne era convinto.

Era suo dovere comandare, essendo il più forte, dopotutto, funziona così in natura. La natura era la sua insegnante di vita, madre natura è sempre giusta, le sue regole sono quelle da seguire: i più deboli muoiono, i più forti sopravvivono e i più forti dei sopravvissuti, comandano. Questa è la realtà. E' così che deve essere.

Questa era la filosofia di vita di un uomo speciale, unico. Egli aveva il potere di soggiogare le persone, ovvero di sottomettere con la forza al proprio dominio.

Era un uomo agile, veloce, scattante, imbattibile, molto forte e con dei riflessi innaturali.

Era un uomo con grande esperienza, amava la storia, conosceva tutti i suoi segreti e le sue sfaccettature.

Non aveva paura, egli non temeva nulla, neanche la morte.

Era un maestro dell'inganno e un grande oratore.

Aveva una immensa affinità con la natura, soprattutto verso i predatori più nobili, ad esempio i lupi. E come loro, egli aveva il desiderio di far vedere chi era il capo branco, il maschio alfa.

Quest'uomo era presente sulla terra dal X secolo d.C.

Aveva un udito sopraffine, denti splendenti e sempre una gran fame.

Fame di sangue, sangue umano. Rosso, denso, caldo, irresistibile per lui.

Quest'uomo era per metà vampiro e per metà licantropo: un ibrido.

Il suo nome era Niklaus Mikaelson.

Era un ibrido, un mostro immortale, il più forte di tutti. Il più arrogante, il più terrificante, il più temuto. Tutti gli esseri soprannaturali lo conoscevano, la sua fama lo precedeva ovunque andasse e questo gli piaceva molto.

Era un assassino, uno psicopatico, molto astuto e intelligente.

Aveva vent'anni dal X secolo d. C. ed era un uomo attraente, misterioso. Disprezzava l'amore, la misericordia, la tolleranza, secondo lui erano tutte debolezze. E lui non voleva essere debole, non se lo poteva permettere.

Lui era l'Originale, ovvero il primo ibrido della storia.

O meglio, era uno dei cinque Originali, gli altri erano i suoi fratelli, i quali non erano ibridi ma vampiri.

La loro, era una storia famosa, nota a tutti gli esseri soprannaturali, i vampiri originali erano dei vampiri molto potenti, il doppio se non di più, di qualsiasi altro vampiro.

Questa è la storia dell'ibrido originale Niklaus Mikaelson e dei suoi fratelli e di altri personaggi soprannaurali molto particolari.

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