capitolo due

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Entrando dentro, l'ambiente mi appariva sofisticato e moderno, decisamente bello, non come il marmo giallo.
Alle nove impunto, entriamo nella stanza registrazioni, ma di De Luca nemmeno l'ombra.

"Farà tardi mi ha appena scritto" annuncia Matt, mentre io mi limito ad annuire.
Passiamo un ora abbondante a scherzare e fare selfie come scemi, aspettando il suo arrivo.

Mentre corri per rincorrere Matt, mi fa cadere il telefono, mi piego e lo raccolgo, la porta si apre di colpo

"Ehi De Luca" esclama Matt

Dall'altra parte non c'è risposta, io alzo il busto che in quel momento era piegato orizzontalmente a raccogliere il telefono, mi giro lentamente, e porca troia è dietro me.
Sul suo viso è dipinto un cipiglio mentre mi guarda, beh come biasimarlo ero a novanta e lui entra, normale giusto.

"Che bel saluto che mi hai dato" ammicca a un sorrisetto malizioso.

"Stavo raccogliendo il telefono" mi sta guardando, oddio, SVENGO
"Comunque sono Giulia-" mente parlo cerco di mostrare sicurezza cosa impossibile perché non mi lascia finire di parlare.

"Matt mi ha parlato di te, sei un mia fan? Giusto?" E non stacca gli occhi da me, sorride leggermente, non può avergli parlato di me Matt, quel coglione...

"Beh non proprio, ho ascoltato alcuni brani"

"Sei una b-" questa volta sono io che non faccio finire di parlare Matt, lo fulmino con lo sguardo e se ne sta buono trattenendo una risata. Cosa che faccio anch'io.

Il manager di Davide, credo, si affretta vuole farci finire il prima possibile, detto ciò se ne esce lasciando noi tre soli.

"Dunque cosa dovremmo fare?" Chiede Matt
"La nana mi deve far vedere quanto vale" accenna a me col capo.

"Pff io nana?" Ridacchio

"Sarai un metro e sessanta, io sono 1,90"

Sorrido e alzo gli occhi al cielo.
C dirigiamo verso la zona di lavoro dove si trovano microfoni, basi, dischi, casse costosissimi, per poco non mi si stacca la mascella.

Matt esce dalla stanza oddio, sono sola con De Luca, aaahhhsss.
Si affianca a me, le sue labbra sbiancate sfiorano il microfono, lo accende e si mette a rappare in inglese, la sua voce è fantastica paca, roca, e con l'inconfondibile accento romano. La riconosco è una canzone di Eminem, la sua mano stringe forte il microfono, mentre l'altra si posa sul bancone affianco alla mia. Senza pensarci ripasso il tatuaggio, il viso di una ragazza con le trecce nere, mentre la tocco la sua presa si addolcisce, le nocche prima bianche tornano al loro colore originale.
Smette di cantare, tolgo la mano e ci fissiamo.

"Beh ho registrato il pezzo, così lo potremo lavorare insieme" sottolinea la parola insieme

"Non mi piace che gli altri facciano a modo loro" afferma con fierezza

Mi limito a sospirare e annuire, Dio è così pieno di sé. Che nervi

"Qualche problema nana?"

"Oh no, pensavo solo, per oggi abbiamo finito?"

"Esatto, ci vediamo stasera" usciamo dalla porta chiudendo il locale a chiave

"Stasera dove?"

"Matt e tu siete invitati alla festa, a casa mia spero verrete"

"Vedrò non conosco nessuno tranne Matt" 
Sono un po' triste di ciò, era vero non avevo nessuno, anche se qui la gente sembra molto più socievole rispetto al nord.

"Uhm tranquilla farai amicizia in fretta"
Dice ciò con compassione, tesoro non mi serve.

Scendiamo al piano terra e troviamo Matt al telefono.

"Mi ha mollato"
Scuote la testa, e fissa il vuoto davanti a sé

"A avevi una ragazza?"
Domando, sinceramente non sapevo molto da quando passava tempo a Roma.

"Sì porca troia, vaffanculo" alza la voce e esce in strada sparendo dalla nostra visuale.

"Dio mio, non lo sopporto più"
E in effetti era così, due giorni con lui e mi aveva fracassato le palle.

"Vedrai stasera sarà ubriaco marcio" ridacchia sotto ai baffi.

Lo guardo storto, ero abituata alle feste, certo tra adolescenti non con Gemitaiz e personaggi del genere.

"Beh Gemitaiz, c vediamo sta sera credo..." Rivolgendogli un sorrisino.

Annuisce posando un bacio sulla mia guancia destra, giuro crepo.

Io e Matt siamo arrivati ormai da quasi un'ora alla festa e per tutto questo tempo non ho fatto amicizia con nessuno perché questo coglione è ubriaco e tocca a me fargli da baby-sitter.

Per quel che posso vedere la casa di Davide è spaziosa arredata con mobili sottili, laccati alternati in bianco e nero come le pareti, proprio come piace a me.
Le piastrelle sono anch'esse nere, lucenti che riflettono ogni singola cosa.

Matt, barcollando come un mongolo, mi conduce ad un tavolo dove credo che ci siano i suoi amici.

'Oooh, questa è Giuliaaaa, la mia amicaaa che si è appena trasferitaaa' trascina le -a, alcolizzato.
Saluto i ragazzi che stanno fumando, e non penso sia qualcosa di legale, e le tre ragazze vestite con abiti stranissimi e particolari di chissà quale marca.
Mentre io mi sono messa un top floreale e dei pantaloncini neri a vita alta, ai piedi delle scarpe col tacco, non troppo alte, nere.

La ragazza affianco a me sembra essere la più simpatica infatti mi rivolge un lieve sorriso, mentre le altre sembrano schifate dalla mia presenza. Zoccole.

"Cosí tu lavori per Davide, giusto?" domanda la bionda affianco a me.

"Si esatto, oggi è stato il mio primo giorno"

"Beh io sono una sua amica da molto tempo, è un ragazzo d'oro, anche se a volte è molto stronzo" ridacchia.

"Beh certo, anche nelle sue canzoni" sorrido di rimando pensando a ogni sua singola strofa in cui si comporta da stronzo, e ingigantisce il suo ego.

"Sei una sua fan!"

Annuisco portando alle labbra il mio drink.

Mentre poso il mio drink, sento un peso in più sul divanetto rosso, poi un odore di erba, tabacco e profumo invade le mie narici. Gemitaiz.

La sua mano fa per riposare il drink mentre anch'io faccio lo stesso, il liquido esce dal bicchiere cadendo sulla mia coscia.

"Oh scusa, sono un po' fatto credo" mi guarda, i suoi occhi da nocciola, sono neri contornati da un intenso rosso fuoco.

"Nulla tranquillo" faccio per prendere i fazzoletti dalla mia borsa ma Davide lì afferra prima di me.
Posa io fazzoletto sulla mia coscia nuda, facendo movimenti circolari e asciugando l'alcolico.
Continua anche quando non ce n'è più traccia.

"Beh ora potresti anche smetterla, non sono più bagnata"

"A perché ti faccio questa reazione?"

"Ma ti pare? Tu? Neanche morta" dico in tono scherzoso, se solo sapesse quanto mi piaccia, come cantante, sono una sua fan accanita, e insomma una certa emozione me la provoca certo.

"Vedremo quando mi conoscerai meglio..."

"Dai ci sto"

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2017 ⏰

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