Una scelta - Una certezza pt. 1

647 33 0
                                    

"Non c'ho da dirti nient'altro. Ti ho già detto tutto. Spero soltanto che vada come ho detto io.
Che sono io la scelta, e che non te ne pentirai!"

Si è tutto quello che penso Clà, ora sta a te scegliere, io ho fatto tutto, e credimi, ci ho messo tutto me stesso, penso di aver trovato l'amore finalmente.

Lo abbraccio con tutta la forza che mi resta di questa giornata, sento il suo respiro tagliuzzarmi l'orecchio, per poi essere smorzato del tutto da un suo "grazie" buttato così a buffo.
Vado per alzarmi e staccarmi lentamente poi mi avvicino per baciarlo sulle guancie, ma senza pensarci troppo e senza rendermene conto ecco che le nostre labbra si sfiorano, accigliando uno schiocco che si ripete ancora e ancora.
" Dio che labbra! " le mangerei ogni istante fino alla fine dei miei giorni.
A malincuore ci separiamo, la redazione ci avverte che è l'ora di rientrare, inutile dire che siamo letteralmente sciupati non ci rivolgiamo parole, ci guardiamo, ci tocchiamo, ma senza dirci nulla, ci parliamo con gli occhi.
Ci avviamo alla stazione, e non appena saliti sul treno, non abbiamo fatto altro che ridere, scherzare, prenderci in giro, cantare (ovviamente solo Claudio), fino a quando non sentiamo l'autoparlante dire "Prossima fermata ROMA TERMINI", all'annuncio mi è sobbalzato il cuore, non ci credo, meno di una manciata di minuti e non lo rivedrò e sentirò fino alla scelta,
non vedo l'ora che tutto questo finisca e lui sia mio.

-Allora a venerdì!- (passandomi il mio zaino, che era sul sedile difianco al suo)
-Si a venerdì.-

Mi abbraccia e io d'istinto gli bacio la guancia, mentre lui come sua abitudine, mi bacia dall'orecchio fino ad arrivare al collo.
"Cazzo Clà la devi piantare con questa tua abitudine o mi farai perdere la testa".
Ci sfioriamo le guancie e ci salutiamo, saluto tutta la truppe e mi dirigo al parcheggio in cerca della mia macchina, sperando sia ancora tutta intera, e senza vetri spaccati.
Grazie al cielo tutto apposto, salgo in macchina e ancor prima di accenderla una sensazione di malinconia m'invade l'anima e il cuore, scendono lacrime sul mio viso senza che me ne accorga, le lascio scivolare con tutta la voglia di liberarmi da questa situazione al più presto, non voglio più pensare, non voglio più stare male, non voglio più avere 3000 pensieri che m'invadono ogni giorno per tutto il giorno, voglio soltanto avere un solo pensiero, una vita felice, voglio affetto, voglio Amore, voglio Claudio.

"Mamma che ansia", stanotte non ho chiuso occhio, 3000 emozioni per la testa, spero di svegliarmi insieme a lui domani mattina!

Parcheggio, tiro fuori il borsone dal bagagliaio e iniziano già a riprendermi.

-Oggi si sceglie, forse arriverà na gioia, forse!-(ridendo euforicamente)

Mi scortano fino al camerino, mi intervistano, chiamo mamma, ed iniziano i miei preparativi.
Pantaloni, camicia, acconciatura, del trucco, profumo (giusto un po), niente cravatta, total black.

-Ecco sono pronto andiamo all'altare!
Pensa se pijo un palo! Sai che cosa dovesse succede si?- ( Stefano scoppia a ridere, zoommandomi con la telecamera e facendo l'idiota)
-Mario è l'ora di andare- ( Raffaella appoggiandosi sulla mia spalla, e lasciandomi un delicato bacio sulla guancia)

Mi giro e l'abbraccio, gesto delicato ma altrettanto forte, da restituirmi la carica di tutta la notte passata insonne a pensare al più e al meno, al si o al no, a quello che sarà dopo, se ci sarà un dopo.

Eccolo là , "la mummia in nero?" Francè ma tra tutti i colori che ci possono essere anche tu di nero? Bah vebbè, mi posiziono in fila, ed attendo di essere chiamato in studio, non passa molto che sento Maria al microfono pronunciare il mio nome:

-Mario-

Pff ... eccomi, Claudio sto arrivando da te, usciamo di qua insieme.

Sai che...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora