Una scelta - Una certezza pt. 2

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"Non c'ho da dirti nient'altro. Ti ho già detto tutto. Spero soltanto che vada come ho detto io.
Che sono io la scelta, e che non te ne pentirai!"

Lo so Mario, lo so benissimo, perché non riesco più a starti lontano, non riesco più a non pensarti, a non averti al mio fianco, a non toccarti, a non sfiorati, a non poterti solamente parlare quando ne ho più bisogno, che per me sarebbe ogni istante.
Non lo so di preciso quando sia successo, però sono felice che sia successo, perché ho la possibilità di averti e credimi non mi scapperai, ti ho fatto attendere troppo lo so, ma questo mi ha fatto prendere il coraggio e la coscienza di pensare alla scelta giusta.
Forse come sempre non mi sono fatto capire al 100% e non ho lasciato trapassare in perfetta armonia le mie emozioni, in fondo credo, che i miei piccoli gesti, fatti in modo inconsciamente senza che me ne accorgessi abbiano fatto trapelare tutto quello che sento.

Mario mentre mi abbracci così...

-"GRAZIE"-

Forse non si sarà capito perché per me è davvero difficile, e spero di non aver sobbalzato, e aver fatto la figura di un pesce lesso, ma dovevo ringraziarti, mi hai mostrato tutto quello di cui ho bisogno, mi hai insegnato, che a volte i piccoli gesti come un'abbraccio uno sguardo valgono molto più di semplici parole.

Le luci della notte, contrastanti al buio e al silenzio, lasciano quella sensazione di malinconia, che m'invade perennemente per il resto dell'intera nottata.
Dopo essere rientrato nella mia camera d' albergo, spalanco la finestra, lasciando che il venticello notturno mi attraversi il corpo, accarezzandomi la pelle, mi accendo una sigaretta e resto immobile a guardare la capitale, che di giorno sembra risucchiarti in un buco nero di chissà quale universo, mentre alla notte, è così docile e bella da far quasi paura.

Una sensazione di solitudine, e tristezza mi sale in gola, tanto che ho bisogno di stendermi sul letto a mio parere troppo scomodo, e troppo duro per la mia schiena, ma ero talmente distrutto da non farci troppo caso è mentre fisso nel vuoto il soffitto, inizio a pensare e a rivivere la giornata che si stava a momenti concludendo.

-Che giornata-

Sospiro sorridendo come un pazzo, ho troppe emozioni ancora in circolo e non riesco ancora a crederci, mi sembra di essere tornato alla prima cotta del liceo.
Per non parlare di Napoli che è davvero una città bellissima, come anche il mare, anche se non ricordo esattamente come fosse, avevo altri pensieri per la mente, e pensandoci li ho tutt'ora.

-Hei tu lì sotto, calmati!-

Oddio, mi manca, sono davvero arrivato al limite, ho bisogno di averlo al mio fianco sempre, è diventato una costante di cui non riesco più a farne a meno.

#

Al mio arrivo in taxi, vengo assalito dalla truppe, che iziano a riprendermi, scortandomi fino al camerino, dove iniziano i preparativi in tutta tranquillità.

-Sei pronto? Finalmente ci siamo! ( sbuffa Chiara sorridendo appoggiata sul muro della stanza)
-Mamma sai se mi dirà di No? (Sospiro) va a 7000 il cuore!

Esco dal camerino, e ripercorro esattamente tutto il palazzo dello studio, dove tra corridoi e scale, mi passano per la mente tutti i momenti vissuti in questi quattro mesi, e mentre un sorriso mi si acciglia sul viso, l'ansia fa da padrona.

Tra best moments strappalacrime, auguri da parte del ministro Cirinnà, sorprese dalla mia famiglia, e ringraziamenti generali, arriva la fatidica domanda da parte di Maria:

- Allora Claudio, chi chiamiamo?-

Sospiro lentamente e asciugandomi ancora i lacrimotti che non volevano arrestarsi rispondo semplicemente..

-Chiamiamo Mario-

#

Con il magone in gola, il cuore che mi parte a 7000, l'ansia che padroneggia  il mio stomaco, cerco di riprendere la calma, anche se l'attesa della sua entrata non aiutava affatto.

Nel giro di alcuni minuti, eccolo che entra, tutto così elegante in nero, e dannatamente figo, ci salutiamo baciandoci sulle guancie, e che dire...
"Cazzo che profumo!" M'invade le narici, fino ad arrivare al mio cervello quasi perennemente andato, kaput!

Non è facile per me parlare, non sono bravo con le parole, quando si tratta di emozioni, poi sono talmente emozionato che non riesco a fare un discorso logico e sensato, spero solo di cogliere al meglio il filo della questione, e che gli arrivi dritto al petto.

- È successo tutto così, all'inizio non ci facevo caso, però le emozioni non riuscivo più a controllarle, la distanza non riuscivo più a contenerla.
Non ti ho tenuto queste ultime tre/quattro settimane per fare i vali di Francesco, ma perché con te stavo sempre più bene, perché ho voluto che si rafforzasse di più il nostro rapporto, e perché ho voluto/voglio come ho sempre detto, uscir di qua con una certezza, ed oggi questa certezza arriva dal cuore, perché  la mia scelta sei TU!-

Sospiro "Oddio" , sono senza fiato.
Non capivo più niente di ciò che stavo dicendo, mi prenderà per un folle, uno psicopatico, bisognoso di farmaci.
Lui tentenna nel rispondere, mentre s'idrata le labbra con la lingua, la quale vorrei assaporare in questo preciso istante, senza problemi di essere ripresi dalla telecamera, ma solamente io e lui ad amarci con semplicità.
Asciugandomi una lacrima sul viso piena di emozione, si gira verso Maria e afferma:

-Io comunque ci ho pensato questa settimana Maria, per me non è un si, ma ..

A quella frase, penso di aver avuto un  collasso breve ma pungente, che fortunatamente si dimostra essere una piccola vendetta, per tutto il tempo che lo avevo fatto aspettare per arrivare ad una decisione, infatti, continuò dicendo:

-ma, Sono MILLE volte SI!

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