irish blood

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Leòn

Gli occhi azzurri di questa ragazza scorrono da un tatuaggio all'altro e si soffermano su uno in particolare, le sue mani delicate lo sfiorano più volte provocandomi la pelle d'oca.

"Se farai innamorare uno scrittore poi sarai immortale" ripete le parole incise sul mio fianco destro.

si stende su di me nuovamente e intreccia le sue gambe con le mie mentre gioca con i miei capelli, sembra che il suo umore sia cambiato, come se quelle parole l'avessero stregata. Vorrei alzarmi e prendere il libro e iniziare a leggere le annotazioni, devo assolutamente andare in Irlanda, devo trovarla sistemare le cose e chiederle di sposarmi.

"Devo partire per l'Irlanda" affermo con tono secco alzandomi bruscamente, non so perché io lo abbia fatto.

lei resta impietrita dal mio comportamento così inconsueto, sembra che abbia una punta di tristezza, quasi delusione in quei cristalli azzurri.

"Oh, va bene; quando partiamo?" chiede lei.

"Io parto per l'irlanda, tu resti qui quanto ti pare e piace, tornerai in america quando vuoi. Ti lascio i soldi per sopravvivere se può risultare un problema" dico piatto, calmo come il mare, perché sono così duro? nel frattempo rimetto tutto ciò che avevo preso in valigia ma lei prende un paio di vestiti e li lancia sul letto.

"Tu non te ne vai senza di me" dice con un misto tra rabbia e tristezza

"Non puoi abbandonarmi in balia del mio destino. Mi hai tolto dalla mia vita di merda solo per ributtarmici poco dopo?" continua lei, non so perché ma non voglio replicare ne fermarla, ho solo tanta voglia di piangere. Prendo i vestiti precedentemente lanciati e li rimetto in valigia.

Il suo respiro si fa accelerato e scaraventa l'intera valigia atterra, comincia a vestirsi e nel giro di pochi minuti è gia fuori dalla porta della stanza. Tutto ciò che ho saputo fare è stato piegare i vestiti mentre lei versava lacrime fra i suoi insulti.

steso su letto nn riesco a smettere di pensare a Heisel, all'irlanda e ad Eva. Mi immagino una vacanza in Irlanda con Eva, il freddo che le sferza il viso, lei con una delle mie felpe fin sopra il mento e il naso arrossato, gli zaini pieni di fazzoletti, pizza e monster; il suo sorriso imbarazzato mentre la guardo.

il cuore mi batte a mille ricordando le sue parole di pochi anni fa "Se potessi verrei in Irlanda con te" aveva detto quella sera e io le ho negato quella possibilità. Mi sento una merda, le lacrime iniziano a rigarmi il viso mentre mi vesto e scendono sempre più copiosamente mano a mano che mi avvicino all'uscita dell'hotel.

prendo l'auto che ho affittato per quella che doveva essere la nostra settimana di permanenza a Roma, giro per tutte le strade nei dintorni, non può essersi allontanata tanto. Giro interi quartieri con il telefono attaccato all'orecchio cercando di contattarla, entro in ogni bar, ogni locale ma nulla. dopo due ore decido di tornare in albergo, deve essere per forza li.

arrivato difronte alla stanza la trovo seduta attaccata alla porta a gambe incrociate con due birre in mano, una mezza piena e l'altra vuota e un altra vuota accanto a lei.

"Sei ubriaca?" chiedo io mentre apro la porta della stanza

"ho bevuto ma non direi che sono ubriaca" dice ridendo e facendomi la linguaccia

mi piace quando usa le mie frasi contro di me, mi è sempre piaciuto e lei lo sa. Entra nella stanza barcollando. Difronte al letto si toglie nuovamente pantaloni e maglietta e mi invita a entrare nel letto, accetto un po titubante e mi sdraio sul letto con lei.

"mi sono preoccupato, immatura" rimprovero io

"e tu sei un grandissimo stronzo insensibile" dice lei appoggiando la testa sul mio addome

istintivamente inizio ad accarezzargli i capelli, e perdo un battito quando appoggia la sua mano sulla mia e sorride.

"perché hai pianto?" chiede lei come se non lo sapesse

"perché ho fatto una grandissima stronzata" dico io e lei rimane in silenzio mentre le carezzo il viso.

i suoi occhi azzurri sono persi nel vuoto e le labbra rosee socchiuse, come se in quel momento tutti i problemi fossero spariti.

"a cosa pensi" chiedo io e lei si gira a guardarmi, si mette seduta e avvicina le sue labbra al mio orecchio.

"pensavo al fatto che ho una voglia matta di essere immortale" sussurra e il mio cuore perde cento battiti.

ti ho amato in silenzio (Cuori Confusi)||S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora