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Premessa: per entrare al meglio nella lettura di questo scritto, dovete osservare l'immagine presente in anteprima.

Buona lettura, _enigma_-



Un ponte, innalzato tra una distesa rigogliosa di piante e vegetazione, collegava le due parti di un paradiso così poco terrestre che estasiavano la vista di un pover uomo appoggiato al parapetto della struttura.

Stringeva tra le labbra un esile ramoscello verde osservando la propria immagine, riflessa tra le acque di quel lago, che non gli sembrava lo rispecchiasse: uno era un uomo trasandato, appesantito dal numero di anni che aveva vissuto, che adesso gli pesavano sulle spalle; l'altro era un uomo di età avanzata che aveva appena riposto il carico con il quale viaggiava ai piedi di quel ponte affinché la sua anima si cibasse della bellezza di quel paradiso, della purezza delle ninfee che ne popolavano le acque e del melodioso silenzio della popolazione che aveva attorno a sé, adornato dal soave cinguettio dei piccoli passerotti, pettirossi e altri volatili colorati che ne impreziosivano lo scenario, rendendolo prezioso per quell'uomo quanto lo sarebbe stato un diamante nelle mani di un povero contadino e, come lui, egli lo osservava con un'attenzione infinita, quasi a volerne cogliere ogni minimo particolare e mai al mondo avrebbe osato profanarlo poiché perderlo sarebbe stato come avvicinare le tenebre alla luce, l'oscurità al cielo, il peccato al desiderio;

poiché perderlo sarebbe stato come perdere ciò che adesso brillava nella sua anima: qualcosa che lo rendeva assolutamente migliore.

Piccole creazioni||I miei scrittiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora