One

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Ferite, profonde ferite nel cuore e nella pelle avevano preso il sopravvento sul corpo di Federico.
Chi era Federico?
Federico, era un ragazzo diciasett'enne come tanti altri. Un ragazzo semplice, umile di cuore. Non si dava arie, non osava offendere nessuno eppure, eppure c'era sempre qualcuno disposto a torturarlo ogni giorno. Questo, per il suo orientamento sessuale. Secondo alcune teste vuote, non andava bene che lui fosse gay. Era questa l'arma per rendere la sua vita un inferno. Perché lui, anche se provava attrazione verso persone del suo stesso sesso, non poteva godersi la sua vita come un individuo qualunque? Perché? Era questa la domanda che Federico, si poneva ogni giorno. Ma la risposta ancora non era arrivata...

Pov's Fede
La sveglia suona. "Cazzo suoni? Ti ho detto di suonare? Non mi sembra, quindi non rompere i coglioni!" sbotto, stoppando la sveglia e buttando la testa sul cuscino.
"Fedeeeeeeeeee!!"
Grida una voce dal piano di sotto. È mia madre. Manco il tempo di fare un secondo pisolino mattutino che ti scassano tutti oh.
Mi alzo a fatica dal letto. Nonostante la mia pigrizia, questi giorni sono più felice del solito. La mia classe insieme alle altre sezioni quarte, è all'estero per una settimana. Una gita scolastica. Nessun rompi coglioni a sfottermi e mettermi le mani addosso. Già...peccato che oggi è Sabato e questa settimana è quasi terminata... Lunedì, sarà tutto come prima. Solo a pensarci, vorrei scappare, correre lontano da tutti e da tutto. Ma poi sarà peggio di adesso.
"Fede scendi che è tardiiii!" urla mia madre dal piano di sotto.
"Sì mamma, arrivo", ma che devo fare oggi? Ah sì. Devo andare dal medico. Che scatole! Io non ho bisogno di un medico perché non mangio più o uno psichiatra perché sono un autolesionista. Io ho bisogno di qualcuno che mi ascolti. Che apra bene le orecchie. Tante volte vorrei urlare che sono stanco di ricevere insulti, sono stanco di non poter essere libero di essere ciò che sono. Devo indossare una maschera. Perché nessuno, non si fa coraggio e mi viene a scoprire da questa maschera? Che cosa ho fatto?

"45. Quante volte ti ho detto Federico che devi tornare a mangiare?! Un ragazzo, UN RAGAZZO di 17 anni che pesa 45 kili. Ma ci rendiamo conto?! Qui, se tu non ti metti subito a mangiare rischi di svegliare problemi alla tua salute. Vuoi darmi retta?! 20 visite, 20 volte che non mi ascolti. Hai un'altra possibilità. Giocatela e sono costretto a farti ricoverare. Buona giornata." Il medico dopo avermi sbraitato addosso, lascia me e mia madre nella stanza. Lei è delusa da me. Il suo sguardo mi guarda deluso. Esco e me ne vado. Prendo il passo veloce. Non sono io che non voglio mangiare. È l'ansia che mi assale ogni giorno con la paura di cosa può succedere che mi blocca lo stomaco. Ma perché invece di starmi ad urlare contro, non mi ascoltate un attimo?!. Sto piangendo. Avevo bisogno di sfogo. Sbatto violentemente la porta d'ingresso e corro in camera. Sono un errore. Un errore da cancellare. La lametta è lì. Lì che mi aspetta. Non ci penso due volte che già la stringo fra le dita. La avvicino sempre più al braccio. La punta gelida è appoggiata al mio braccio. Ora sta scivolando tracciando una riga di sangue che cola, cola creando mille goccioline nel pavimento che si mescolano alle mie lacrime. Un pizzichio, un bruciore. Ma tutto passa. Ed insieme a questo anche un pizzico dei miei pesi si frantuma...

S.A
Salve people!
Questa è la mia prima storia Fenji.
Non sono molto brava con le parole e ad esprimermi quindi vi faccio le mie scuse per il linguaggio e per eventuali errori grammaticali.
Se vi va, lasciate una stellina 🌟
A presto.
Un bacio. 💋

È stato bello averti accanto|| FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora