Prologo

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La piccola Victoria si stava preparando per andere a casa di Marc, il suo vicino, nonchè migliore amico. Di solito giocavano sempre insieme a casa sua ma quel giorno Marc non ci sarebbe stato, o per lo meno così le aveva detto la madre. La cosa la rattristava molto, quei due si divertivano un mondo insieme. Spesso giocavano a fare il principe e la principessa, con tanto di coroncine e mantelli, oppure la maestra e l'alunno con finti registri, libri e quaderni fatti da loro.
Quello che però la piccola Vic adorava di più era costruire, con delle coperte e delle sedie, una capanna sotto l'enorme scrivania di Marc. Non sapeva cosa aspettarsi da quella giornata, avrebbe dovuto giocare con Andrew, il fratello maggiore del suo migliore amico. Che strano pensò la bambina, certo era vero che ogni tanto Andrew giocava con loro ma non spesso, di conseguenza la cosa creava qualche dubbio nella testa della piccola Vic.
Al piano di sotto Andrew stava finendo di sistemare la capanna che aveva preparato per Victoria. Al di fuori di essa aveva posizionato due seggiole rosa con al centro un tavolino bianco sul quale vi era appoggiata una torta al cioccolato che Andrew aveva cucinato insieme alla sua mamma. Era tutto perfetto. Il piccolino non vedeva l'ora che arrivasse Victoria per poter vedere la sua faccia sorpesa osservare ciò che le aveva preparato.
Il campanello di casa suonò ed Andrew raggiunse il salotto per andare ad accogliere la bambina , insieme a sua mamma.
Appena Victoria entró nella cameretta di Andrew il suo viso s'illuminò. Effettivamente come darle torto? Andrew si era impegnato veramente tanto, aveva comprato una capanna vera e propria, di quelle che si montano, e non una stupida capanna fatta di coperte e sedie alla rinfusa sotto una scrivania. Per lo più era pure del suo colore preferito, il rosa, in pandant con il resto delle cose che le aveva preparato. La torta al cioccolato spiccava sul tavolino ed i due bambini non avevano fatto passare troppo tempo prima di assaggiarne una fetta ciascuno. Andrew le aveva preparato proprio quella perchè tutte le volte che sua mamma la cucinava e Victoria andava a giocare da loro ne prendeva sempre un'altra fetta una volta finita la prima.
Tutto andava più che bene, i due bambini giocavano, ridevano e si divertivano come matti. Andrew era al settimo cielo, felice che la bambina avesse apprezzato il lavoro fatto per lei. Viceversa, Victoria, era contenta di come stesse andando quel pomeriggio in compagnia del bambino, soprattutto per il fatto che a casa aveva dubitato che la cosa potesse essere in realtà piacevole. L'unica domanda che si era posta era il perchè di tutto ciò. Ma infondo era una bambina, seppur molto intelligente, ancora molto piccola quindi non poteva assolutamente immaginare che il bambino avesse una cotta per lei o peggio ancora che fosse innamorato, naturalmente come può esserlo un bambino della sua età.
Così quando, poco prima che la bambina andasse via, arrivò Marc a casa e andó nella camera del fratello a salutarli, Victoria, felice di vederlo, gli corse incontro abbracciandolo e chiedendogli di raccontarle dov'era stato. Fu così che si dimenticò di essere lì per giocare insieme ad Andrew e passò il tempo rimanente con Marc.
D'altronde il suo mondo girava praticamente intorno a lui e sarebbe stato quasi impossibile separarli l'uno dall'altra.
Andrew rimase molto deluso dal comportamento avuto dalla bambina, rimase sveglio tutta la notte per cercare di capire se avesse fatto qualcosa di sbagliato. Magari la torta non le era piaciuta o era talmente immangiabile che aveva pensato che lui volesse avvelenarla. Non era mai stato geloso di suo fratello, neanche quando le attenzioni dei loro genitori ricadevano per la maggior parte delle volte su di lui. Ma quella volta fu diverso, quella volta fu talmente geloso che iniziò ad odiarlo con tutte le sue forze, non riuscendo a capire come mai per una volta non poteva ottenere ciò che tanto desiderava. Alla fine capì semplicemente che la bambina non era innamorata di lui come aveva sperato e la cosa gli face così male che pianse per chissá quanto tempo, finchè esausto, esaurì anche le lacrime e non pianse mai più.

Forse.. ancora non lo sai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora