Capitolo 6

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La macchina di Andrew è un bellissimo Range rover velar nero, sto per salire quando mi ricordo di un piccolo dettaglio.

" Andrew io sono qua con la mia macchina, come facciamo?"

" Oh, effettivamente a questo non avevo pensato, credevo fossi venuta con la metro."
Lo vedo che è un pò perplesso, evidentemente era l'unica cosa che gli era sfuggita dal programma. Pensando rapidamente cerco di toglierlo da questo impiccio.

"Potremmo andare con la tua e finita la giornata mi riporti qui e torno a casa con la mia. Che ne pensi?"

"Ottima idea. Forza salta su!"

Così mi decido a salire nel posto del passeggero.
Questa macchina è fantastica e comodissima, altro che la mia cinquecento che è una scatoletta.
Mi rilasso talmente tanto che non mi accorgo che siamo giá arrivati a destinazione.
Durante il tragitto non abbiamo parlato molto, si sono creati dei momenti di silenzio che però a mia sorpresa non sono stati imbarazzanti.

" Andrew mi hai portata a mangiare al Mc per farti perdonare? Insomma pensavo a un pranzo differente, magari a base di pesce o qualcosa di un pò più raffinato del Mc!"
Fingo una faccia un pò delusa.
A quel punto va in panico e non sa cosa dire.

" oh mi dispiace, cioè io...io  pensavo che...che il mc potesse piacerti ma non importa possiamo cambiare posto."

Scoppio in una grossa risata, non riesco proprio a trattenermi. Ora è lui che mi guarda in modo scocciato.

" Andrew sto scherzando. Amo il Mc, non lo scambierei nemmeno con un piatto di pesce fresco. Ma avresti dovuto vedere la tua faccia, è stato esilarante."

" Sei una vera e propria stronza!" Dice facendo un mezzo ghigno.

" Lo so, me lo dicono in molti. Su ora andiamo che ho fame!"

Mangiamo ognuno i propri Mc menù tranquillamente e con tutta calma parlando del più e del meno. Mi piace stare con Andrew, mi sento a mio agio ed è davvero strano visto che non mi capita quasi mai con un ragazzo. Non sono molto esperta per quanto riguarda le relazioni, tutti i miei 'fidanzati', se così si possono chiamare, sono durati poco più di due mesi. Sono una ragazza che si stufa facilmente, con qualcuno non è scattata la scintilla, con altri dopo un pò era monotonia e non posso ridurmi ad avere una relazione monotona a diciannove anni. C'è chi dice che a vent'anni non ci si può accontentare di una cosa tiepida, o gela o brucia. Credo che abbiano ragione, io non mi voglio accontentare, vorrei quell'amore struggente, quello che ti fa fare pazzie e che ti sconvolge totalmente la vita.  Probabilmente non ho ancora trovato la persona giusta ma ci credo, forse sono un'inguaribile romantica ma credo con tutta me stessa che in una parte di questo mondo ci sia un'anima gemella per ciascuno di noi. Certo, non sarà facile trovarla trovarla ma ci credo.
Mi riscuoto dai miei pensiemi appena sento squillare il cellulare, ho una chiamata in arrivo.

" Pronto?"

" Ciao Vicky sono Marc. Tutto bene?"

" Ciao Marc, si tutto a posto tu?"

" Bene grazie. Ti ho chiamato perchè volevo chiederti se ti andava di venire qui in piscina più tardi, insomma oggi fa abbastanza caldo."

" Oh, grazie dell'invito, sono a mangiare con Andrew e finito qua avevamo già programmato di venire a fare un tuffo, quindi ci vediamo lì?"

" Sei insieme ad Andrew? Davvero?"

" Emm si."

"Ok dai allora ci vediamo più tardi."

" Ciao."

Durante la telefonata Andrew si è rabbuiato, la sua espressione felice si è tramutata nel giro di pochi secondi in un misto di tristezza e rabbia. Non capisco la sua reazione, come del resto tutto il suo comportamento. Oggi sembra una persona completamente differente da quella di ieri e ovviamente non mi sono dimenticata le mille domande che mi tormentanto, sto solo prendendo tempo e sondando il terreno anche perchè questi suoi sbalzi d'umore mi destabilizzano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 16, 2017 ⏰

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