Capitolo Uno

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Se proprio devo iniziare a raccontare la mia storia, inizierei dal principio, sono Mirko Manunza e sono nato il 9 luglio del 2000 a Cagliari. Sono sempre stato il classico bambino allegro e giocoso, uno di quelli che vogliono bene a tutti e che sorridono sempre;infatti le sere le passavo a giocare con tutti i bambini del mio rione. Fin da piccolo non amavo andare a scuola e il più delle volte mi inventavo di essere afflitto da qualche presunta malattia rara ma bene o male a scuola andavo discretamente. Entrato alle elementari passavo le sere a dividermi tra lo studio e il nuoto che praticavo già dall'età di quattro anni, lo praticavo principalmente per cercare di alleviare i miei problemi respiratori e già dai primi anni ricordo che venivo trattato diversamente dagli altri bambini... come se avessi qualcosa di diverso. Quel qualcosa di diverso lo notai negli anni quando iniziai a vincere gare su gare senza faticare più di tanto, quasi come se fosse una passeggiata; a partire dal quinto anno di nuoto iniziarono ad allenarmi anche in modo diverso, infatti gli istruttori pretendevano che venissi ad allenarmi due ore prima, e che me ne andassi due ore dopo, per un totale di sei ore di allenamento. In un certo senso amavo questa cosa, mi faceva sentire speciale e diverso dagli altri, e alimentava il mio senso di superiorità, che col tempo andò sempre di più a sparire. Riassumendo, in circa nove anni di nuoto ho vinto non so quante gare singole, quattro anni consecutivi sono stato il campione regionale e sono stato due volte campione nazionale... ma poi ho smesso, ho smesso principalmente perché non mi soddisfaceva. Sentire la folla che mi applaudiva non mi gasava, sentire lo speaker della piscina che annunciava che ero arrivato primo un altra volta non mi dava nessuna soddisfazione; come quando, arrivato a un certo punto della tua vita ti accorgi di aver già vissuto abbastanza e di non aver più niente da dare... il problema è che avevo solo tredici anni. Per quanto riguarda la vita "sociale" appena iniziate le medie, per tenerci gli amici delle elementari le nostre mamme avevano fatto in modo di ricreare la stessa classe anche nella nuova scuola ; in un estate cambiò tutto, arrivato a settembre era come se non ci conoscessimo già da cinque anni, e il loro atteggiamento nei miei confronti era molto diverso. Se proprio devo essere sincero, anche alle elementari venivo abbastanza preso di mira. Ma alle medie molto di più. Ma a me non faceva nè caldo nè freddo dato che da un po di tempo stavo già iniziando a diventare apatico. Se dovessi paragonare quello che provavo, o meglio... che non provavo direi che era come se le parole delle persone mi scivolassero addosso e, se ci penso in effetti è un bene ma allo stesso tempo era controproducente per me stesso dato che non riuscivo più a relazionarmi con nessuno. Ho smesso di nuotare a circa quindici anni dato che, come già detto, andavo avanti per inezia. Adesso, a sedici anni mi sono ritirato dalla scuola. Infatti attualmente passo le mie giornate a non fare niente, a non provare niente... i miei come l'hanno presa? Hanno fatto finta di nulla, sono sempre stati troppo occupati ad intraprendere una "brillante" carriera lavorativa. E così ci ricolleghiamo ai giorni nostri...




Okay, questo era il primo capitolo del mio nuovo progetto "Amore & Grammi". È un progetto alla quale tengo particolarmente e che mi ha intrigato dal primo momento in cui ho iniziato a scriverlo. Se questo primo capitolo vi è piaciuto non dimenticatevi di mettere una stellina e lasciare un commento per farmi sapere cosa ne pensate... ovviamente non dimenticatevi di dirlo a chiunque!

-Claid💕

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