III

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I minuti passano lenti e interminabili e l'atmosfera si fa sempre più calda.
Nonostante io cerchi di ignorare Damian, sento spesso il suo scuro sguardo posarsi su di me.
Io da quando ho lui difronte a me, non ho mai distolto lo sguardo dal piatto.
Perche mi sento cosí a disagio? Dannazione!
Continuo a guardare e a gustare la pietanza visto che non posso fare altro. Si tratta di caviale, abbastanza pregiato perchè molto difficile da trovare nelle acque circostanti.

«Principessa Sarah» dice la Regina Eleonora e il mio corpo va in allarme istantaneamente. Alzo lo sguardo verso di lei sentendo quello cioccolato fuso di Damian su di me.

«Mi dica Regina» tutta questa formalità è eccessiva persino per me.

«Come stanno andando gli studi?» domanda.

«Oh, molto bene. L'anno prossimo mi diplomerò nello studio dei Fenomeni Paranormali» rispondo io con occhi sognanti e non vedo l'ora di ottenere quel diploma per cominciare degli studi e presentare delle teorie tutte mie.

La Regina Eleonora ha uno sguardo indecifrabile sul volto.
«A mio parere credo sia un lavoro poco adatto per una Principessa e mi permetta, non credo faccia per lei» afferma con un sorriso a mio parere falsissimo. Il sangue comincia a ribollirmi dentro.

«Vostra Altezza, credo che ognuno abbia i suoi sogni e poi non sono assolutamente d'accordo sul vostro punto di vista che a mio parere è infondato e pregiudicatore» dico io stizzita. Ho sempre un certo autocontrollo, ma quando si tratta del mio sogno nessuno può permettersi di giudicarmi, già lo sono abbastanza ogni giorno.
Tutti mi guardano sbigottiti.
Mia madre è letteralmente sbiancata ed ha uno sguardo che non promette nulla di buono, mentre quello di mio padre e del Re Laurent sembra poco stupito e indignato fortunatamente, invece Damian mi guarda con maggiore curiosità e questo mi da ancora di più sui nervi.
La Regina Eleonora mi guarda in cagnesco ma non lo dà a vedere e si limita a sussurrare un "oh" fintamente offeso per poi abbassare lo sguardo sul piatto.

«Credo sia l'ora di parlare di quell'argomento Laurent» afferma improvvisamente mio padre.
Quale argomento? Io credevo fossero venuti solo per la loro visita annuale cosí come facciamo noi con loro!

«Sarah, Damian, vi pregherei di andarvene a fare una passeggiata, si tratta di argomenti piuttosto importanti» spiega mio padre ed io rimango spiazzata.
Di cosa dovranno parlare?
Rimango ancora più spiazzata quando mi rendo conto che ci sarà anche Damian con me.
Accidenti! Perchè deve esserci proprio lui?! Mi trasmette una strana sensazione di inquietudine quel ragazzo. Però, sono costretta ad accettare.

«Va bene padre» dico per poi alzarmi e stessa cosa fa Damian dopo aver guardato per un istante il Re Laurent.

Speriamo ci sia Cliff a scortarmi cosí non sono obbligata a stare con Damian. Vado verso l'uscita del grande salotto per poi dirigermi all'esterno del grande palazzo nel retro. L'aria fresca e leggera mi colpisce all'istante facendo rabbrividire il mio corpo, il fruscio dell'erba e lo scorrere delle acque del fiume dinnanzi a me, mi regala ogni volta una sensazione di tranquillità.
Mi volto e noto che Damian è dietro di me ovviamente, ma non c'è Cliff il che è molto strano perchè di solito mi tiene sempre d'occhio e mi scorta ogni volta.

«Ehi Principessa perchè siamo quí?» domanda Damian. Il suo modo di pronunciare la parola "Principessa" mi infastidisce parecchio.

«Non chiamarmi Principessa» dico io inacidita.

«Come siamo antipatiche oggi. Eppure ti piaceva essere chiamata cosí da mia madre e mio padre. O forse sono io a farti uno strano effetto?» dice lui irritandomi ancora di più.
Decido di ignorarlo e vado verso la sponda del fiume per godermi la brezza leggera che l'ambiente dona.
In questo Regno è quasi impossibile respirare quest'aria cosí pura e fresca visto che è quasi tutto artificiale e l'inquinamento non manca.
Sono stata io da piccola a pregare mio padre di non far eliminare la piccola boscaglia che c'è quí e fortunatamente mi ha dato ascolto.
Ogni volta che sono di mal umore vengo sempre qui a guardare il fiume e a godermi il sole.
Sento dei passi e noto che Damian si è seduto alla mia destra e ha gli occhi chiusi. Il vento scompiglia la sua ciocca di capelli bianca facendola ricadere sul volto coprendo l'occhio.
Lo fisso.
È molto bello.
Allungo il braccio per spostare la sua ciocca ma mentre sto per farlo apre gli occhi facendomi ritirare subito il braccio.
Lui si apre in un sorrisetto divertito.

«Vedo che provi il desiderio di toccarmi» afferma lui divertito probabilmente intendendo un doppio senso che mi fa arrossire e arrabbiare all'istante.

«Sei un depravato!» esclamo.

«Oh no cara, sei tu che capisci in un altro modo» spiega continuando ad avere quel sorrisetto divertito sulla faccia.
Distolgo lo sguardo da lui ricominciando a fissare il piccolo panorama naturale, poi una domanda mi sorge spontanea.

«Di cosa dovevano parlare i nostri genitori?» chiedo io continuando a fissare le piccole onde che genera il fiume.

«Non lo so nemmeno io. Forse di politica...» risponde lui vago.
Che cavolo di risposta è?!

«Perchè ci hanno fatto uscire? Tanto che c'è di male ad essere presenti?»

«Ti ripeto che non lo so e smettila di fare domande inutili!» esclama Damian evidentemente scocciato.
Perchè è cosí agitato? Io non gli ho detto nulla di eccessivo!

«Ma io non te l'ho chiesto nella speranza di ottenere una risposta, ma volevo sapere tu cosa ne pensavi!» sbotto.

«Ricorda sempre una cosa...» mi giro a guardarlo e noto che ora in mano ha un bicchiere di vetro con del liquido rosso, probabilmente vino.

«Che cosa?» domando io incuriosita.

«Non tutto ciò che pensi e vedi è sempre reale. Tutto quello che vivi non è sempre vero, potrebbe essere un sogno da cui ben presto e purtroppo ti sveglierai» che belle parole. Ma perchè lo dice adesso? Cosa c'entra con quello che ho chiesto? I dubbi mi attanagliano in cervello fino a quando un particolare balza ai miei occhi.

«Dove lo hai preso questo bicchiere e soprattutto come hai fatto a riempirlo di vino?» credo di avergli fatto troppe domande.

«Prima di tutto non è vino quello che sto bevendo, ma un succo di tutti i frutti rossi ed è molto dolce» spiega per poi avvicinare il bicchiere in cristallo alla sua bocca e bere.

«Vuoi provarlo? È molto buono» mi porge il bicchiere.

«Va bene» prendo il bicchiere fra le mie mani e comincio a bere accorgendomi subito che il sapore è proprio squisito e dolce.

«Davvero buonο» affermo porgendoglielo dinuovo.

Improvvisamente però, un urlo squarcia il silenzio che regnava sovrano facendomi spaventare.
Questa voce la riconoscerei fra mille.
Mamma!!

«Madre!!!!» urlo io precipitandomi immediatamente verso l'entrata ma vengo bloccata da qualcosa che mi impedisce di camminare oltre.
Perché non riesco a proseguire?
Mi spingo in avanti con tutta la forza che ho invano.

«Dove credi di andare?!» questa è la voce di Damian.
Mi giro, notando con sorpresa di riuscire a farlo e quello che vedo mi paralizza.
Lui ha una mano alzata verso di me e intorno ad essa brilla una strana luce violastra, i suoi capelli non sono più bianchi ma di un viola oscuro che mi mette i brividi. Lo stesso colore brilla anche intorno al mio corpo come se fosse un vapore che mi avvolge e mi stringe con forza la vita. Che cos'è questa roba?!

«Che succede?!» urlo io dolorante.

«Cara Principessina, succede che tu non andrai da nessuna parte!» esclama lui cominciando ad avanzare verso di me.
L'aria intorno a me inizia a farsi pesante e una strana forza mi costringe a piegarmi in ginocchio.

«Eppure dovresti saperlo. Non eri quella che studiava i fenomeni paranormali?» afferma Damian con voce maligna.
Ormai è a pochi centimetri da me.
Sono bloccata, non riesco a muovermi, se solo potessi farlo!!

Poi succede tutto velocemente.
Lui che allunga le mani verso la mia faccia stringendo con forza le mie tempie.
Dolore.
Atroce dolore.
Poi, solo e soltanto buio.

Nota autore.
Ho aggiornato Ye!!
Cosa ne pensate di questa svolta eh?! *faccina pervy*
Vi ho stupito? u.u
Se vi è piaciuto votate e commentate.
FATEMI SAPEREH!😄
A presto.
Pasqui❤

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