Il Barone di Chiaiano
Secondo un'antica leggenda popolare, un ricco barone, vissuto nella frazione di Chiaiano nel '600 circa, per sfuggire alla grave epidemia di peste, scappò lungo un cunicolo sottostante la sua abitazione, portando con sé tutti i suoi averi. Da allora in poi nessuno ne ha mai saputo più nulla. Si ritiene infatti che sia rimasto sepolto lì sotto, chissà, probabilmente fulminante vittima di quello stesso male che tanto ostinatamente volle evitare.
Esiste una leggenda anche sul palazzo che sovrasta l'isolotto della Gaiola, dove sorge una bellissima villa abbandonata abitata dal fantasma di una donna senza volto. I pescatori amano raccontare che quella sia l'anima della sposa di un vecchio proprietario della villa macchiatosi di tradimento, morta negli anni '20. L'uomo, innamorato della cognata, fu scoperto dalla moglie mentre possedeva la ragazza, lei sopraffatta dal dolore scappò via. Il suo corpo senza vita fu restituito dal mare in tempesta. La maledizione della Gaiola sembra aver dato vita ad una lunga serie di morti misteriose. Come quella di un ricco commerciante di profumi, Otto Grunback, trovato morto suicida, e quello di Maurice Sandoz, famigerato farmacista dell'epoca che nel 1955 fu trovato morto nel giardino della clinica psichiatrica dove fu rinchiuso perché convinto di essere perseguitato dalla sfortuna.
Non meno conosciuta la storia di Palazzo Donn'Anna a Posillipo infestato dallo spirito di Anna Carafa, bellissima e seducente nobile che eliminava gli amanti dopo aver fatto l'amore, gettandoli in una botola collegata con il mare. Pare che i pescatori della zona siano soliti sentire lamenti, pianti e gemiti provenire da alcune cavità marine. Ma la bella Anna Carafa non sembra essere l'unica presenza inquietante, si vocifera infatti che di tanto in tanto, sulla terrazza del vecchio edificio, vengono avvistate in particolari momenti del giorno, due figure biancastre che danzano ripetutamente. C'è chi dice si tratti degli spiriti di Mercede de las Torres e Gaetano Casapesenna uccisi anch'essi per amore.