Tema sulle paure

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Io ho paura: io paura della realtà, dei fatti che mi circondano; lo confesso: sono una paurosa.

Sì, sono una fifona. Che cosa c'è di male?
Io avuto paura in passato, io paura oggi, avrò paura domani.

Quella che provo io però non è una paura da Codardi. La mia è una paura da Coraggiosi.

Non so se mi spiego: la mia è una paura su eventi reali: ho paura del mondo, ho paura di essere abbandonata dalle persone a me care, come è successo al terremotati.

Ho paura di ciò che potrebbe accadermi in un vicino o lontano futuro.

Ho paura di parlare, ho paura di scrivere, io paura di piangere e di esprimere le mie emozioni.
Ho paura di essere giudicata.

Ho paura di essere giudicata. Un giudizio che non arriva dal primo passante; ho timore di un giudizio delle persone che più amo.

Io paura che la mia vita sia solo uno stupido errore, e che presto terminerà con l'abbandono alla disperazione.

Ho paura di tutto ciò che è accaduto alle persone coinvolte nel terremoto; ho il timore che le loro paure possano concentrarsi dentro di me, spazzandomi via la felicità e facendomi cadere nel terrore.

Così si ritorna sempre allo stesso punto: il terrore e le paure.
La paura che il mondo sia troppo grande e troppo piccolo allo stesso tempo: la convinzione di essere grandi e poter fare tutto è un secondo dopo la paura di essere troppo piccoli e fragili da non poter fare niente.
La convinzione di poter salvare tante vite e poi rendersi conto che si è troppo giovani per poter pensare da soli.

Ecco la mia paura più grande: vedere che le persone adulte come ragazzi, uomini e volontari salvando tante vite e usano il loro tempo per ricercare quelle vite.

E io intanto?

Io posso solo vedere, quando vorrei essere con loro, tra loro, a condividere con loro, le loro, le nostre sofferenze.

In tv, sui giornali vedo i volti indifesi delle vittime del terremoto e mi dico: se fossi lì io, lì potrei aiutare.
Se fossi lì io...

Ed ecco che torna il terrore di essere troppo piccola, controllata dai miei genitori.

Inoltre vedo mio padre che si prepara ad un'eventuale partenza, tra pochi giorni forse anche lui partirà, per la ricerca dei corpi ormai senza vita di mamme, di papà, di bimbi, di uomini e di donne che ormai non potranno più riaprire gli occhi su questa terra.

Persone che fino a poco tempo fa vivevano veloci con le loro famiglie e in poche ore spariscono per sempre.

E io non posso fare niente.

Vorrei essere come mio padre; potrà partire per fare una mano, per dare conforto a quelle persone che dopo la catastrofe hanno perso tutto.

Vorrei essere una di quelle persone che hano salvato chissà quante vite...

Vorrei, ma non so se avrai il coraggio di sopportare paesaggi di morte, di paura.
E qui torna la paura: la paura di non farcela, la paura di soffrire, la paura della morte e della sofferenza; la paura di essere troppo piccola, quale sono, in questo crudele mondo.

La paura di essere INUTILE.

Non so se eqil mio essere, però non riesco a vedere le immagini del terremoto, vorrei essere lì, come ho già detto, ad aiutare.

Farei tutto ciò che mi è possibile: donerei buona parte dei miei risparmi per offrire un lato a chi non ha più neanche quello

Qui, così, nel mio comodo letto mi sento inutile; lo so, il mondo per me è troppo grande, anche se gli avvenimenti avvengono dietro l'angolo.

Perché ho sono ancora una "bambina" e da sola non posso fare niente.
E ritorna la paura di essere troppo piccola e inadatta.

Però non è vero: io saprei amare chi ha bisogno di amore, saprei badare a chi ha bisogno di cure.

Però avrei ancora terrore: la paura della motre o anche di un giudizio.

Ma come si fa a liberarsi da queste paure?
Andando ad aiutare, quando è possibile, le persone; proprio come ha fatto mio papà.
Ora ho aperto gli occhi.
Il mondo che mi circonda é REALE, le mie paure sono REALI.

MA ORA SO COME COMBATTERLE: seguendo il mio destino; ora si qual è  il mio DESTINO: AIUTARE le persone con tutti i mezzi di cui dispongo.
ORA HO CAPITO: MI BASTAVA SOLO APRIRE GLI OCCHI SUL MONDO.
ORA SO: la vita é la più bella delle avventure, ma solo l'avventuriero lo scopre.
Io sono l'avventuriero, la mia avventura: vivere la mia vita aiutando le persone.
E SOLO ALLORA NON AVRÒ PIÙ PAURA.

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