Sleeping with the light on

724 46 11
                                    

SLEEPING WITH THE LIGHT ON

I feel her slipping through my fingers,
Now she's gone, I'm sleeping with the light on,
And shocks went through my veins now, that she's gone,
I'm sleeping with the light on.

Era cominciato tutto come uno scherzo, come qualcosa di cui non m'importava. La storia tra Holly e Charlie: una scommessa, un gioco tra ragazzi, nulla di più.
Anche se ero devastato dalla perdita definitiva della fiducia da parte della ragazza di cui ero innamorato, ero convinto che sarebbe stata solo questione di tempo finché Charlie non avesse commesso un altro passo falso. In quel momento anche lui avrebbe perso per sempre la stima della ragazza. Così nessuno dei due avrebbe avuto Holly per sé.
Era meschino da parte mia ma ero così sopraffatto dal dolore, che essere generoso verso il prossimo era l'ultima delle mie preoccupazioni.

Eppure passarono gli anni, la scuola finì e le nostre vite da adulti cominciarono.
A ventuno anni, Charlie e Holly continuavano a stare insieme e convivevano a un paio di isolati dalla famiglia di lei. L'idiota lavorava nell'azienda di suo padre, mentre Holly aveva aperto da poco una pasticceria con una sua amica.
Io me n'ero andato via non appena finita la scuola; mio fratello maggiore mi aveva detto che nell'azienda dove era impiegato cercavano un nuovo stagista. Si trattava di una piccola rivista che si occupava di cronaca locale. I miei incarichi erano i più svariati: fare le fotocopie, portare i caffè o alimentare l'ego della direttrice, una zitella di mezza età per niente attraente che ci provava puntualmente con il sottoscritto, nonostante la grande differenza d'età.
Sebbene il lavoro fosse quello che era, per il momento non avevo altro e finché stavo lontano dalla mia vecchia città e da Holly, potevo dirmi soddisfatto.
Conobbi una ragazza, che abitava nel mio stesso palazzo. Si chiamava Lisa e non sarebbe potuta essere più diversa da Holly: aveva una carnagione ambrata, occhi e capelli scuri. Cominciammo a uscire, non era una relazione seria, dato che né io né lei la cercavamo, però ci facevamo compagnia durante la notte e nelle occasioni mondane.
Lisa era una ragazza tranquilla, parlava poco ma era perfetta da presentare agli amici. Oltre a essere di una bellezza rara, era socievole e si adattava a ogni situazione.

Uscivamo insieme da sei mesi quando le chiesi se avesse voglia di accompagnarmi al matrimonio di una mia cugina, nella mia città natale.
Avrei potuto andare da solo, ma sapevo che Katie, la sposa, era molto amica di Holly e non mi andava di ritrovarmi la coppietta felice di fronte senza un sostegno. Non che avessi raccontato a Lisa della mia non storia con Holly, però almeno avrei sopportato le battutine di Charlie con un bellezza mozzafiato al mio fianco.
Ero convinto di aver messo da parte i miei sentimenti, ormai. Il matrimonio di Katie sarebbe stato l'occasione perfetta per dimostrarlo. Come al solito, mi sbagliavo.

*

Mi bastò rivedere Holly per capire che l'amavo ancora.

Io e Lisa saremmo stati ospiti a casa dei miei per qualche giorno e Katie passò a salutarmi con un paio di amiche, tra le quali c'era la biondina che mi faceva battere il cuore. Non era cambiata molto, a parte il fatto che i suoi capelli biondi erano più lunghi.
«Jamie!» esclamò Katie, stringendomi in un abbraccio. Era incinta di quasi sei mesi e la gravidanza l'aveva resa più morbida e raggiante.
«Queste sono Juliet, Mary e Holly. Te le ricordi?»
«Certo, andavamo a scuola insieme.»
Non le abbracciai, perché non potevo prevedere cosa avrei fatto con Holly tra le mie braccia.
Rivolsi un sorriso al gruppetto, poi presentai loro Lisa.
«Come sei bella!» esclamò Katie, poi azzardò: «Scommetto che hai la stessa taglia di Susan. Una delle mie damigelle d'onore ha avuto un impegno inderogabile per lavoro... la sostituiresti?»
Notai Holly trasalire e le rivolsi un'occhiata fugace, che lei ricambiò, dopodiché mormorò: «Io vado, Charlie mi sta aspettando a casa.» Salutò con la mano e non potei fare a meno di notare qualcosa scintillare sull'anulare sinistro. Sentii il mio cuore sprofondare.
«Stai bene, James?» mi domandò Lisa, prendendomi per un braccio. Aveva parlato a bassa voce, per farsi sentire solo da me.
Annuii. «Sono solo un po' stanco per il viaggio.» Non era vero, dato che eravamo arrivati la sera prima e ci eravamo riposati abbondantemente.
«Perché non vai a riposarti, allora? Katie, se vuoi posso provare l'abito da damigella.»
Mia cugina sorrise e le ragazze se ne andarono.
Dissi a mia madre che andavo a riposare, invece frugai nei miei cassetti, alla ricerca di ricordi dell'estate in cui mi ero innamorato di Holly.

Holly, I'm the oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora