Day 3: Wednesday

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❝ That day the little boy thought he was something unsuitable about his little friend: he liked his body

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That day the little boy thought he was something unsuitable about his little friend: he liked his body.
He also noticed that something was wrong, but he was still quiet. ❞

Socchiuse leggermente gli occhi: le tapparelle lasciavano filtrare i primi raggi del sole nella stanza, illuminando di poco il viso del ragazzo dormiente.

Si era svegliato e nella calma più totale aveva preso ad osservare il soffitto, studiando ogni più piccolo particolare delle mura bianche; la sua mente vagava, offuscandosi per ciò che era successo il giorno prima: quando aveva chiesto al coinquilino perché fosse scalzo alla cremeria, questo lo aveva guardato serio in volto, per poi scoppiare in una fragorosa risata, sorpassandolo.

Non si era posto domande, lasciando semplicemente perdere la faccenda.

Si tirò su con la schiena, passandosi svariate volte le mani nei capelli, in un qualche disperato tentativo di riordinare la chioma scompigliata, alzandosi poi frustrato dal materasso.

«E ti pareva...»
Brontolò guardando sconfortato la macchia di latte sulla maglia chiara; non appena era giunto in cucina si era precipitato sul frigorifero, e acchiappando la ciotola e la posata adeguata, si era spaparanzato sul divano a mangiare i cereali, tenendosi compagnia con la televisione — pasticcione che era, però, non aveva perso occasione di sporcarsi.

«Buongiorno.»
Biascicò una voce.

Senza staccare lo sguardo dalla macchia, ricambiò il saluto. «Dormito bene?»

Questo afferrò anch'esso la scatola di cornflakes e prendendosi una porzione abbondante si mise stravaccato sul divano affianco a quello in cui era coricato il rosso.
«Mh, come un ghiro.»

«Yoongi, dovremmo levare quello stupidissimo orologio tribale.» Constatò, arrendendosi con la maglia.

«Non è un orologio tribale, bensì il pendolo di mia nonna, portagli rispetto.» Brontolò e, continuando a ruminare distrattamente, aggiunse. «Comunque, oggi vengono i ragazzi, stiamo in casa a guardarci un film.»

Jimin gli lanciò un'occhiata veloce e fugace mugugnando una risposta vaga, strozzandosi però subito dopo con ciò che stava masticando.
«Yoongi!»
Alternò in pochi secondi lo sguardo dalla testolina scura all'oggetto che aveva catturato particolarmente la propria attenzione.

Guardò il coinquilino in un'espressione contorta tra il disorientato e l'infastidito.
«Ma che–»
Non fece in tempo ad aprire bocca e contestare che un cuscino gli arrivò dritto in faccia, facendogli per poco cadere la ciotola di cereali a terra.

Disease » YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora