Capitolo 1.

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-Avanti,Rox,corri!
La piccola barboncina corse in avanti,continuando a trascinarmi verso la fermata del taxi che mi avrebbe portata a casa di mio zio.
Ero arrivata finalmente in Giappone,e avevo dimostrato a mia madre,soprattutto però a me stessa,che anche con questi occhi che mi ritrovo riuscivo a fare tutte le cose che facevano le ragazze della mia età.
Infondo,avevo anche 22 anni,un'età,a mio giudizio,in cui bisogna imparare a cavarsela da soli e quello che stavo compiendo ne era la prova.
Ho sempre vissuto in camera mia come una reclusa,a causa di quel problema che ha aggravato sempre la mia esistenza. Non esisteva giorno in cui non pensavo "perché proprio a me?",ma poi mi rendevo conto che sicuramente era destino e che,anche se non avessi avuto questo difetto perenne,la mia vita sarebbe stata appesantita da qualcos'altro.
Visione pessimista della vita,voi starete pensando.
Ma purtroppo,per una come me,è abbastanza inevitabile.
Scesi dal taxi con l'aiuto di Rox,la mia fedele cagnolina che mi accompagna da 8 anni,e grazie a lei raggiunsi il piccolo ristorantino dal quale proveniva un buon odore di funghi.
Era tutto cosi diverso.
Io ero abituata al freddo vento della Russia,con i suoi abitanti silenziosi e ai rumori della steppa.
Qui,in Giappone,era l'esatto contrario.
Entrai nel negozietto e mi schiarii la voce.
-Zio Seymour!
Sentii un mestolo cadere e mi sentii avvolta in un abbraccio.
-Nipotina mia! Come stai? E i tuoi genitori?
-Sono venuta da sola,zio.
-Ma..come hai fatto? Potrebbe essere pericoloso.
Sbuffai.
-Zio,ho 22 anni.
Mio zio non replicò.
Lui sapeva che ero una spregiudicata,e quando ero piccola mi aveva ripetuto talmente tante volte questa parola che scoppiavo a ridere ogni volta che la sentivo.
Zio Seymour sapeva che non amavo parlare,che preferivo riflettere e immaginare. D'altronde,io potevo solo immaginare.
Mi sono sempre trovata bene con lui,perché è uguale a me.
-Non dirò niente. Puoi stare da me,ovviamente,ma non dovrai disturbarmi nel mio lavoro,Charlotta Hillman.
Scoppiai a ridere per il suo finto tono severo e accarezzai Rox.
-Certo. Ma di che lavoro si tratta?
Silenzio.
-Zio?
-Fa come se non ti avessi detto nulla. Ti dico solo che riguarda il calcio.
Mio zio era sempre stato un appassionato di calcio,perciò non mi stupii.
Mangiammo una zuppa calda in silenzio,poi chiesi di essere accompagnata a casa,perché ero molto stanca a causa del fuso orario.
Seymour mi accontentò,e mi aiutò ad andare in camera mia.
Mi stesi sul letto con Rox.
Non avrei detto a nessuno del mio problema.
Avrei aiutato mio zio con il suo lavoro,e non sarei stata di disturbo.
Rox si strofinò accanto a me.
Lei era sempre stata con me. Lei era come i miei occhi.

Ciao ragazzi! Questo è il primo capitolo della mia nuova storia! Charlotta Hillman,una ragazza introversa e spregiudicata,riesce ad arrivare in Giappone nonostante il suo problema.
Come vi sembra? Spero di aver dato una presentazione buona di Charlotta.
Votate e commentate!
-Manu💕

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